Campari ai massimi da quattro mesi, la Cina grazia il cognac francese
La Cina ha imposto dazi antidumping sul brandy europeo per 5 anni, esentando al contempo i principali produttori di cognac che si sono impegnati a mantenere i prezzi al di sopra dei livelli minimi

Campari si avvia a completare la miglior settimana del 2025 con un guadagno provvisorio superiore al +8% e il prezzo sui massimi da circa quattro mesi.
Si riduce il ritardo della performance annuale rispetto al FtseMib: +1% vs +16%.
Un primo stimolo agli acquisti era arrivato quando Constellation Brands, il gruppo beverage proprietario dei marchi di birra Corona e Modelo quotato a Wall Street, ha confermato la guidance, rispetto a un taglio previsto dagli analisti.
Il settore beverage rifiata anche oggi con Remy Cointreau in rialzo del +1%, sesto guadagno consecutivo alla borsa di Parigi.
Il ministero del Commercio cinese ha emesso la propria decisione finale sul brandy proveniente dell'Unione Europea, applicando una tassa fino al 34,9% per un periodo di cinque anni a partire da domani.
Alcune aziende che avevano assunto impegni di prezzo minimo - tra cui Martell & Co e Remy Martin, rispettivamente controllate da Pernod Ricard e Remy Cointreu - saranno risparmiate dalla più alta imposta, a patto che rispettino i minimi di prezzo richiesti.
I produttori francesi di cognac si sono lamentati di essere vittime di danni collaterali in una più ampia controversia commerciale tra Bruxelles e Pechino legata ai dazi imposti dalla Ue sui veicoli elettrici cinesi.
Lo scorso ottobre, la Cina aveva annunciato misure antidumping temporanee fino al 39% sulle importazioni di brandy dall’Unione Europea, comprese le marche francesi come Hennessy e Rémy Martin, dopo che l’UE aveva accusato Pechino di sovvenzionare ingiustamente la propria industria automobilistica e aveva imposto dazi sulle auto elettriche cinesi.
In base ai dati dell'organizzazione di settore Bureau National Interprofessionnel du Cognac (Bnic), le esportazioni mensili di cognac verso la Cina, il mercato più importante al mondo per questo distillato, sono crollate fino al 70% a causa della disputa commerciale.
La scorsa settimana Reuters ha riferito che i produttori di cognac francesi avevano raggiunto un accordo preliminare sui prezzi minimi di importazione per il mercato cinese, ma che Pechino avrebbe finalizzato l'intesa solo in caso di progressi sui dazi Ue contro le auto elettriche cinesi.
Pernod Ricard, Rémy Cointreau, LVMH e Campari CPRI.MI non hanno risposto immediatamente alle richieste di un commento da parte di Reuters.