BORSA CINESE -1,40% Pechino alza la voce su Taiwan

La progressiva riapertura delle attività in Cina dovuta al cambio di politica sul trattamento del Covid ha permesso di avviare una solida ripartenza del trend.

I mercati azionari della Cina hanno chiuso in ribasso stamattina: Hang Seng di Hong Kong -0,3%, indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -1,46%, dopo un avvio in rialzo. 

Si sono scontrate nel corso della seduta news dal tono contrastato. 

In un’intervista rilasciata al quotidiano finanziario Shanghai Securities News, il direttore generale della borsa di Shanghai, Cai Jianchun, ha detto che le società quotate dovrebbero poter usare meglio gli strumenti finanziari ai quali possono accedere.

Il manager, mette in evidenza che le dimensioni della capitalizzazione non hanno seguito la traiettoria degli utili, una stortura, a suo avviso, da sanare anche attraverso una revisione delle norme sul funzionamento dei mercati azionari.

L’uscita pubblica potrebbe preludere un intervento da parte delle autorità di sorveglianza.

Stanotte, a margine dei lavori del parlamento cinese, il neo ministro degli Esteri, Qin Gang, ha ribadito che la questione di Taiwan "e' il fulcro degli interessi centrali della Cina, il fondamento politico nelle relazioni Cina-Usa e la prima linea rossa che non deve essere superata".

Nel suo primo briefing con la stampa il responsabile della politica estera ha ripreso, sia nei toni che nei contenuti, il discorso del suo predecessore: "Continueremo a lavorare per la riunificazione pacifica, ma ci riserviamo il diritto di prendere tutte le misure necessarie”.

Sul fronte macro. La Cina ha registrato un surplus commerciale di 116,88 miliardi di dollari nel periodo gennaio-febbraio 2023, in aumento rispetto ai 109,7 miliardi dello stesso periodo del 2022, meglio delle stime di 81,8 miliardi.

L'export risulta in calo per il quarto mese consecutivo a causa della debole domanda esterna, -6,8% a 506,3 miliardi,
meglio però del -9,4% atteso e del -9,9% di dicembre 2022.

L'import, secondo i dati delle Dogane cinesi, accusa una frenata del -10,2%, a 389,42 miliardi, dal -5,5% previsto e contro il -7,5% di dicembre.