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Automotive - Si intensificano i colloqui commerciali

Alcuni paesi UE sostengono la "regola sulle compensazioni" che ridurrebbe i dazi automobilistici statunitensi per aziende come Stellantis, BMW e Mercedes-Benz con stabilimenti negli Stati Uniti

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Con l'avvicinarsi della scadenza del 9 luglio imposta da Trump, i colloqui commerciali UE-USA si concentrano sulla garanzia di una riduzione tariffaria per le case automobilistiche europee in cambio di maggiori investimenti nella produzione statunitense.

Alcune capitali dell'UE sostengono una "regola sulle compensazioni" che ridurrebbe o eliminerebbe i dazi automobilistici statunitensi per aziende come Stellantis, BMW e Mercedes-Benz con stabilimenti negli Stati Uniti.

Tuttavia, la Commissione europea non ha approvato questa iniziativa, temendo che possa dirottare la produzione dall'Europa.

L'UE potrebbe accettare una tariffa universale del 10%, ma sta insistendo per aliquote più basse in settori chiave come farmaceutico, semiconduttori e aerospaziale, ed esenzioni dal 25% imposto da Trump per le auto e dal 50% per acciaio e alluminio.

Il meccanismo di compensazione proposto potrebbe offrire un sollievo mirato alle case automobilistiche europee con una forte presenza negli Stati Uniti, ma rischia di aggravare il divario competitivo con i produttori concentrati sulla produzione nell'UE.

Tra gli OEM che operano negli Stati Uniti, i più esposti ai veicoli di origine europea sono P911, VOLC, VW, BMW, MBG e STLAM, con rispettivamente il 100%, il 98% e il 48%, il 47%, il 46% e il 4%. L'esposizione in termini di fatturato verso gli Stati Uniti è del 38% per STLAM, del 27% per P911, di circa il 20% per VOLC, MBG e BMW e del 12% per VW.

Nel complesso, i più colpiti dai dazi statunitensi sulle importazioni dall'Europa, pari al 25%, sono VOLC, P911, BMW e MBG, con circa il 50%, il 35% e il 25% del rispettivo EBIT rettificato in termini di impatto tariffario lordo, secondo le nostre stime.

L'impatto di VW e STLAM è rispettivamente compreso tra il 18% e il 5%. Nel complesso, la situazione sembra in miglioramento.

Nel primo trimestre, la BMW si è detta fiduciosa che l'esito sarebbe stato molto più soft di quanto inizialmente temuto, rafforzando le aspettative di una risoluzione più moderata.