Aiuti Open Fiber, arrivata la risposta dell’Italia alla UE
Le richieste di chiarimento della Commissione UE aumentano l’incertezza per Open Fiber

Il Sole24Ore riferisce che il governo ha risposto alla Commissione UE che gli interventi economico-finanziari legati a FiberCop e Open Fiber, pari a €2.45bn, non costituiscono aiuti di Stato illegittimi, chiarendo anche le sovvenzioni aggiuntive da €600mn, l’anticipo dei fondi 2021-2030 e la concessione di 24 anni. La risposta riguarda la lettera con cui Bruxelles aveva chiesto spiegazioni sul possibile carattere di aiuti non notificati. Il governo ha inoltre illustrato la revisione del PNRR con il taglio di 70k civici, che riduce il perimetro delle aree grigie da 2.1mn a 1.4mn di civici. Open Fiber, rinunciando alla quota di fondi PNRR collegata al taglio, perderebbe intorno a Eu600mn.
Le richieste di chiarimento della Commissione UE aumentano l’incertezza per Open Fiber: la rinuncia ai fondi PNRR sui 70k civici riduce il perimetro investibile e potrebbe comprimere i ritorni nelle aree grigie, mentre l’esame europeo sugli interventi per €2.45bn e sulle sovvenzioni da €600mn accentua la pressione regolatoria su un’azienda già alle prese con sfide finanziarie e operative rilevanti. In questo contesto, le difficoltà crescenti di OF potrebbero rendere più naturale una convergenza industriale con FiberCop, anche se un quadro UE più rigoroso sugli aiuti potrebbe complicare la struttura di una rete unica. Se invece Bruxelles accogliesse positivamente i chiarimenti italiani, il minor rischio regolatorio favorirebbe un eventuale percorso di integrazione. Nella nostra SOP su TIM che ci porta ad un TP di €0.65/azione ordinaria incorporiamo l’earnout ad una probabilità molto bassa, del 25%, circa €0.03/azione.

