TIM - Nuova offerta per TIM Sparkle in arrivo forse giovedì
Giovedì il Gruppo pubblicherà i risultati completi sul 1H 2024

Fatto
La Repubblica di ieri riporta che il MEF e Asterion dovrebbero presentare una nuova offerta per TIM Sparkle, al CdA di TIM di questo giovedì.
La nuova offerta dovrebbe superare di poco quella precedentemente respinta dal CdA (base di Eu625mn + earn-out per Eu125mn), ma non è chiaro se dovrà essere esaminata preventivamente dal Comitato per le Parti Correlate, considerando il doppio coinvolgimento del MEF come bidder e indirettamente come azionista di TIM per la quota del 10% detenuta da CDP nel capitale ordinario.
La cessione dell’asset dovrebbe generare una plusvalenza per la Capogruppo, visto che la partecipazione in Sparkle era in carico per Eu481mn nel bilancio 2023 di TIM SpA.
A questa si aggiungerebbe la plusvalenza realizzata dalla cessione della quota indiretta del 3% in INWIT (ceduta per Eu250mn, a fronte di un valore di carico di Eu234mn nel bilancio di TIM SpA) e dalla vendita di Netco (la sola partecipazione in FiberCop era in carico per quasi Eu3bn nel bilancio 2023 di TIM SpA). In assenza di riserve disponibili, queste plusvalenze potrebbero rivelarsi cruciali per riportare TIM SpA in utile già quest’anno e pagare i dividendi arretrati sulle azioni di risparmio (Eu498mn) il prossimo anno. Se le plusvalenze dovessero rivelarsi più significative, la Società potrebbe anche decidere di lanciare un'OPA parziale a premio sul capitale delle azioni di risparmio.
Il Sole24Ore di sabato sottolinea che, più che alla conversione delle azioni di risparmio, impraticabile a premio, il mercato guarda ad altre possibili operazioni, come l’OPA parziale sulle azioni della categoria, simile a quella già intrapresa l'anno scorso da Saes Getters. Non è escluso un eventuale buyback fino al 20% dei titoli di risparmio, che richiederebbe solo l'approvazione di un'assemblea ordinaria con un quorum del 50%+1 (senza il rischio qundi di un veto da parte di VIV).
Questa operazione comporterebbe un aumento del debito, compensabile se le azioni proprie fossero utilizzate, previa conversione, come mezzo di pagamento per eventuali acquisizioni future. Un eventuale riassetto della struttura del capitale con una conversione richiederebbe tuttavia un’assemblea straordinaria e presupporrebbe quindi un accordo con Vivendi. Il giornale non esclude che il recente investimento del fondo Davide Leone & Partners, titolare del 10% delle azioni di risparmio di TIM, potrebbe condizionare le future decisioni del Gruppo sul pagamento dei dividendi arretrati TITR e su un potenziale buyback parziale, rilanciando l’appeal speculativo su questa classe di azioni e attirando nuovi investitori.
Effetto
Giovedì il Gruppo pubblicherà i risultati completi sul 1H24, e il particolare la bottom line della parent company TIM SpA, che ci aspettiamo in perdit…
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