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Il Bond che aggancia le attese di mercato paga prima variabile e poi 4,5% fisso

Il nuovo Bond, ideato da Intermonte ed emesso da Goldman Sachs vanta una struttura unica in grado di intercettare le attese del mercato sull’andamento futuro dei tassi. È il Bond floating to fixed ISIN XS2567550921 con scadenza a sei anni che paga cedole annuali. Nei primi due anni paga un tasso variabile, Euribor 3 mesi, con un floor allo 0% e un cap al 4% annui. Nei successivi quattro anni il tasso sarà fisso al 4,5% annuo.

L’entusiasmo con cui lo scorso gennaio gli investitori retail italiani accolsero il bond Eni al 4,3% ha fatto scattare la scintilla in molte istituzioni finanziarie che in questi mesi si sono gettate nel solco del Cane a sei zampe proponendo strumenti di investimento che ricalcano quell’obbligazione green che da sola suscitò una domanda monstre da 10 miliardi di euro.

Intanto, però, la situazione dei mercati è cambiata e strumenti che due o tre mesi fa   sembravano molto appetibile oggi entusiasmano meno. Anche se giovedì 4 maggio, la Bce alzerà ancora il costo del denaro, la previsione dominante fra gli economisti è che i tassi in Europa, e anche negli Usa, siano ormai vicini al punto terminale della corsa.  In Europa l’inflazione non è ancora domata, ma grazie al forte calo del prezzo dell’energia sta subendo un rallentamento più netto di quello che la stessa Bce immaginava quattro mesi fa.

Il cambio delle previsioni è riportato nella tabella qui sotto che mette a confronto le stime sull’inflazione diffuse dalla Bce a dicembre 2022 e quelle più recenti di marzo 2023. I dati dell’ultimo bollettino economico di Francoforte dicono che a fine 2023 il carovita nella Zona euro sarà sceso sotto al 3%, portando il tasso medio dell’inflazione per l’intero anno al 5,3%, con la previsione di ulteriori cali al 2,9% nel 2024 e al 2,1% nel 2025.

 

 

Il Bond Floating to fixed di Goldman Sachs

È in questo quadro che Goldman Sachs ha varato una proposta di investimento particolarmente interessante, lanciata sul mercato il 28 marzo scorso, poche settimane dopo la diffusione dell’ultimo bollettino della Bce. Si tratta di un bond ideato da Intermonte della durata di sei anni per cavalcare al meglio le attese del mercato sull’evoluzione dei tassi di interesse in Europa, dove il consensus degli economisti si aspetta nel medio-lungo termine una discesa dei tassi. Il bond si chiama “Floating to fixed rate” ed è identificato dal codice ISIN XS2567550921.

Nei primi due anni il bond pagherà una cedola annuale pari al tasso Euribor a tre mesi con due limiti: non potrà superare il 4% (cap) e non potrà essere inferiore allo zero per cento (floor). Dal terzo anno in poi il rendimento diventerà fisso con una cedola annuale del 4,5%.

Il rendimento del primo anno (marzo 2023-marzo 2024) è già stato determinato ed è pari al 3,025%. Il 26 marzo 2024 sarà fissato il rendimento del secondo anno di vita del bond, fino a marzo 2025, dopo di ché lo strumento diventerà in tutto e per tutto un’obbligazione a tasso fisso. Il bond, lo ricordiamo, è quotato sul mercato EuroTLX.

Il bond “Floating to fixed rate” è stato congegnato per soddisfare le esigenze di investitori che voglio assicurarsi un rendimento certo e di notevole consistenza nel medio-lungo termine. Ci permettiamo di ricordare la fatica che solo due anni fa si faceva per trovare strumenti senza rischio in grado di remunerare il capitale con tassi superiori all’1% all’anno.

Il rischio di questo bond è il rischio di fallimento di Goldman Sachs, prima banca d’investimento degli Stati Uniti. Un rischio decisamente remoto. Dopo la crisi di liquidità che ha travolto la Silicon Valley Bank e la Signature Bank, il sistema bancario USA sembra avere superato le difficoltà di adattamento al brusco rialzo dei tassi operato dalla Federal Reserve. È recentissima fa la notizia che la terza banca regionale americana a rischio di fallimento, la californiana First Republic Bank, è stata acquisita da JP Morgan con un’operazione “di sistema” orchestrata dal governo di Washington. Intanto, come dimostrano gli ultimi risultati trimestrali, la paura che banche di medie dimensioni possano essere in difficoltà ha innescato una fuga di clienti e capitali verso le banche principali, come Bank of America, JP Morgan, Citigroup e Goldman Sachs, con significativi benefici per i loro bilanci. A differenza di altre grandi banche più diversificate, Goldman Sachs ottiene la maggior parte delle sue entrate dalle attività legate a Wall Street, principalmente dal trading e dall'investment banking. La banca gode di giudizi di assoluta fiducia dalle società di rating, con Moody’s che le assegna un voto A2 e S&P che la giudica BBB+.

A fronte di un rischio bassissimo, l’investitore che compra il bond “Floating to fixed rate” XS2567550921 ha una sola incertezza: quale sarà il rendimento nei 12 mesi fra marzo 2024 e marzo 2025. Abbiamo detto che sarà pari all’Euribor a 3 mesi, un tasso che rispecchia il tasso Bce sui depositi, oggi al 3%.  Il consensus degli economisti si aspetta che la BCE arriverà ad alzare i tassi fino al 4% verso la fine del 2023, per poi abbassarli nel 2024 quando ragionevolmente l’Euribor a tre mesi scenderà sotto il 3%. Questa previsione è sintetizzata nel grafico qui sotto.

 

Se la previsione si rivelerà azzeccata, il tasso del secondo anno del bond XS2567550921 sarà più alto del 3,025% fissato per il primo anno.

Quando poi dal terzo anno alla scadenza (28 marzo 2029) il bond di Goldman Sachs diventerà un’obbligazione che paga una cedola annua fissa del 4,5%, le eventuali ulteriori discese dei tassi si rifletteranno sulle quotazioni, creando la possibilità per l’investitore di ottenere dei guadagni in conto capitale in caso di vendita prima della scadenza.  

La tabella qui sotto riassume gli elementi qualificanti del bond “Floating to fixed rate” XS2567550921.

 

Come spiega Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte, “il Floating to fixed” è una struttura che si adatta ad un contesto di curva dei tassi a scadenza con inclinazione anomala, ovvero invertita. La configurazione canonica della curva dei tassi è con pendenza positiva, quindi con un tasso a un anno più basso di quello a 5 o 10 anni. Oggi invece, se guardiamo i tassi swap su cui lavorano un po’ tutte le strutture, notiamo un’inversione: i tassi a breve sono molto più alti di quelli a lungo. Questo perché stiamo scontando una fase in cui stiamo per approcciare il cosiddetto terminal rate, ovvero il punto finale del rialzo tassi della Bce, mentre il mercato sta già ipotizzando che è in arrivo un forte rallentamento della crescita o addirittura una recessione, tale da frenare i rialzi della Bce e invertire le politiche monetarie”.

In sintesi, con il bond ISIN XS2567550921 l’investitore porterà a casa nei primi due anni mediamente tassi al rialzo, con un limite al 4%. La struttura proposta da Goldman Sachs cerca di pagare il massimo riflettendo il processo di rialzo tassi della Bce per poi fissare il tasso fisso al 4,5% dal terzo anno quando, con molta probabilità, i tassi scenderanno.

Disclaimer

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