Volkswagen - L'ad afferma che Porsche è in una grave crisi
Oliver Blume, afferma di avere sufficienti scorte di chip a breve termine, ma che è necessaria una rapida soluzione politica.

In un'intervista al settimanale tedesco Bild am Sonntag, l'amministratore delegato di Volkswagen, Oliver Blume, afferma di avere sufficienti scorte di chip a breve termine, ma che è necessaria una rapida soluzione politica.
Blume ha aggiunto che Porsche si trova attualmente in una crisi a causa del difficile contesto in Cina, dei dazi statunitensi, della Russia e dell'Ucraina. Tuttavia, a partire dal prossimo anno, ritiene che ci sarà un trend chiaramente positivo, grazie agli ingenti investimenti in sistemi di propulsione completamente flessibili: motori a combustione, ibridi e veicoli elettrici.
Venerdì, dopo la chiusura dei mercati, P911 ha pubblicato i risultati del terzo trimestre e l'aggiornamento delle previsioni, mostrando un EBIT negativo e un'ulteriore riduzione del margine EBIT per l'anno fiscale 2025 (ricordiamo che Porsche aveva già annunciato un PW il mese scorso). Le ragioni principali sono state un ulteriore allineamento strategico e i dazi statunitensi (15% in vigore dal 1° agosto).
In dettaglio, i risultati del terzo trimestre:
• Vendite di veicoli: 62.913 unità, -9% su base annua. Per area geografica: Germania +8%, Nord America -5%, Cina -21%, UE (esclusa Germania) +8%.
• Ricavi 8,7 miliardi di euro, -4% anno su anno. FactSet cons. 8,9 miliardi di euro (-2%)
• EBIT -0,97 miliardi di euro rispetto a 0,97 miliardi di euro nel terzo trimestre del 2024. FactSet cons. -1,15 miliardi di euro
• Aggiornamento delle previsioni per l'esercizio 2025:
• Ricavi confermati tra 37 e 38 miliardi di euro, -6% anno su anno a metà periodo. FactSet cons. 37,3 miliardi di euro
• Utile sulle vendite da "leggermente positivo" al 2%. Precedentemente previsto al 2%. ROS FY24 14,1%
o Implica un EBIT di 0,2/0,8 miliardi di euro, rispetto a 5,6 miliardi di euro FY24. FactSet cons. 0,5 miliardi di euro
Commento
L'allerta di Porsche è arrivata solo un mese dopo il precedente taglio delle previsioni, con le stesse difficoltà (dazi e crescente concorrenza da parte dei produttori cinesi), ma con effetti negativi intensificati.
I risultati sono stati inoltre influenzati da un riallineamento strategico, che ha comportato una revisione del mix di prodotti con meno veicoli elettrici e maggiori investimenti nei veicoli a combustione interna.
Sebbene questo cambiamento abbia probabilmente un effetto positivo nel lungo termine, sta avendo un impatto negativo sui risultati nel breve termine.
Le stime di consenso sembrano già allineate con il nuovo intervallo di previsione.

