Aggiornamento Strategia Mensile Novembre 2025: Mid/Small Caps Italia
Panoramica sull'andamento delle PMI italiane, che evidenzia la nostra strategia di investimento per Novembre 2025. Un Report di aggiornamento dall'Ufficio Studi di Intermonte.

- Performance (-). Il mercato azionario italiano (prezzi al 17 novembre 2025) ha registrato una performance positiva del 4,5% nell'ultimo mese ed è in rialzo del 27,3% da inizio anno. Nell'ultimo mese l'indice FTSE Italy Mid-Cap (+1,8%) ha sottoperformato dell'1,8% l'indice principale (-7,1% da inizio anno su base relativa), mentre l'indice FTSE Italy Small Caps (-3,7%) ha sottoperformato il mercato del -8,2% e ha registrato un -4,1% su base relativa da inizio anno. Guardando alle performance delle mid-small cap in Europa, l'indice MSCI Europe Small Caps ha perso lo 0,9% nell'ultimo mese, con una performance inferiore a quella delle mid cap italiane.
- Stime (-). Dall'inizio del 2025, abbiamo attuato una revisione del -4,8%/-0,2% delle nostre stime sugli EPS 2025/2026; in particolare, nell'ultimo mese, le revisioni delle stime sono state positive per i titoli a grande capitalizzazione (+1,5%/+0,5% sugli EPS 2025/2026) grazie ad alcuni titoli. Concentrandoci sulla nostra copertura delle mid-small cap, nell'ultimo mese abbiamo lasciato pressoché invariati gli EPS 2025, mentre abbiamo ridotto quelli del 2026 di circa l'1%.
- Valutazioni (+). Se confrontiamo la performance dall'inizio dell'anno con la variazione delle stime per l'esercizio ‘25 nello stesso periodo, vediamo che i titoli del FTSE MIB hanno registrato un re-rating del 32,7% (era +30,0% un mese fa); le mid cap si sono rivalutate del 26,0%, mentre le small cap del 36,2%. Su base P/E, il nostro panel è scambiato con un premio del 23% rispetto alle large cap, leggermente superiore al premio medio storico (21%) ma inferiore al livello di un mese fa (26%).
- Liquidità (+). Osservando l'andamento degli indici ufficiali italiani, si nota che la liquidità delle large cap nell'ultimo mese (misurata moltiplicando i volumi medi per i prezzi medi in un determinato periodo) è superiore del 20,8% rispetto allo stesso periodo di un anno fa (il mese scorso era in aumento del 34,0% su base annua) ed è in rialzo del 33,0% da inizio anno. Il quadro è in miglioramento anche per le mid cap, mentre è più debole per le small cap: in particolare, dall’inizio di gennaio, la liquidità è aumentata del 31,2% su base annua per le prime, ma è diminuita del 10,3% per le seconde (anche se il dato è leggermente penalizzato dai riposizionamenti dell'indice). Nell’ultimo mese le società a media e bassa capitalizzazione hanno mostrato un trend in miglioramento.
- Strategia d’investimento. Nel corso dell’ultimo mese, il FTSE MIB ha registrato una buona performance, grazie ancora una volta alle banche, ampliando ulteriormente l’outperformance delle large cap rispetto alle mid e small cap. Riteniamo che questa tendenza possa invertirsi nel 2026, sostenuta dalle aspettative di un miglioramento dell’earnings momentum dopo l’incertezza legata a dazi, ForEx e altre problematiche nel 2025, e grazie a uno scenario di ulteriori tagli dei tassi e di una riduzione del risk premium dell’Italia. Vediamo opportunità interessanti, in particolare nel settore tecnologico, che ha registrato una performance debole nel 2025 ma include eccellenti aziende che stanno guidando la digitalizzazione in Italia lungo diverse parti della value chain. Adottando un approccio selettivo, riteniamo che si possano trovare storie convincenti nei segmenti consumer e industrial, con aziende che si sono affermate a livello internazionale grazie alla qualità dei loro prodotti e all’affidabilità associata ai loro brand. Infine, pensiamo che il settore media possa essere riscoperto, poiché tratta a multipli di FCF molto interessanti. Tra i catalyst positivi, segnaliamo inoltre che il Fondo Strategico Nazionale indiretto sta finalmente entrando nella fase operativa, con i primi fondi approvati da Banca d’Italia e Consob, aprendo la strada all’adesione di altre società di gestione. In definitiva, potrebbero essere coinvolte circa dieci società di gestione, con una dotazione complessiva pari a 700 milioni-1miliardo di euro.