Settore Bancario - Aggiornamento Settoriale
Previste forti distribuzioni di dividendi nel 2024, con attenzione agli aggiornamenti del 4Q23 e alle politiche di pagamento. Potenziale consolidamento nel 2024. ISP, MB e Credem in evidenza.

La nostra visione sul settore
Con le banche presumibilmente al picco dei loro interessi netti da investimento, stiamo assistendo a qualche downgrade che sembra una chiamata di consenso semplice. In realtà non siamo d'accordo, almeno sul tempismo: le banche sembrano gestire le loro linee guida in modo molto proattivo (ISP su tutte). I dati della Banca d'Italia mostrano che anche a novembre '23 i costi di finanziamento sono aumentati, ma meno dei rendimenti degli asset, con il tasso Euribor a 3 mesi ancora intorno al 3.9%. I tassi di default rimangono ben al di sotto della soglia critica senza aumenti nei LLP in tutto il settore, e NPL/copertura rimane piatta: una sorta di limbo dove l'unico problema è il contrazione dei volumi a causa dei tassi più alti e delle pratiche di prestito a basso rischio delle banche. In un contesto in cui i tassi probabilmente scenderanno prima o poi, supponiamo che le banche possano spostare il loro focus verso WM con il trading che potrebbe anche entrare in primo piano. Il quadro è completato da circa 20 miliardi di euro in pagamenti (DPS '23 + SBB + interim '24), che è chiaramente un robusto supporto per le valutazioni bancarie. Entrando nel 2024, ISP, MB e Credem sono le nostre scelte preferite.
Anteprima 4° trimestre 2023
Il 4° trimestre è solitamente il trimestre delle revisioni delle stime, specialmente quando la maggior parte delle banche ha già pubblicato risultati superiori ai loro bilanci: questo è precisamente il caso del 4° trimestre '23. I risultati dei primi 9 mesi '23 sono stati molto forti, implicando un forte 4° trimestre '23 in termini operativi ma probabilmente gravato da eventi straordinari che faciliteranno l'inizio del 2024. Il rinnovo del contratto di lavoro, gli investimenti in digitalizzazione e i rialzi della copertura NPE hanno senso in questo contesto: in sostanza, non c'è bisogno di preoccuparsi. Ci aspettiamo che le indicazioni del 2024 piuttosto che il 4° trimestre '23 stesso guidino l'attenzione di Wall Street, e i rapporti di pagamento supportino le valutazioni bancarie.
Sebbene il trimestre potrebbe non essere una sorpresa importante per la strada (il focus è già sul 2024), sottolineiamo che le politiche di pagamento delle banche potrebbero raggiungere un picco nel 2024, attraverso i dividendi. Questo è il motivo per cui manteniamo una posizione positiva sul settore nonostante vediamo poco spazio per gli aggiornamenti degli utili. Circa 20 miliardi di euro (tutto compreso DPS in contanti '23, SBB e Interim '24) sono in pipeline. Le politiche di pagamento sono chiaramente divulgate, ma le sorprese potrebbero arrivare da BMPS, che potrebbe riprendere il pagamento ancora prima; e ISP, che potrebbe includere un buyback (magari anche fino ad 1 miliardo di euro). Inoltre, gli ultimi dati della Banca d'Italia (novembre '23) suggeriscono che le banche italiane hanno di nuovo migliorato il loro spread commerciale, con l'aumento dei costi di finanziamento più che compensato da rendimenti più alti sul nuovo denaro netto. L'altro lato della medaglia è che i volumi stanno chiaramente soffrendo. NPL stabili, copertura piatta.
Le nostre scelte
La nostra selezione include ISP, MB, Credem. Nel contesto di un buon set di risultati operativi per il settore, supponiamo che la revisione delle stime possa abbassare un po' il bottom line dato che la maggior parte delle banche ha già raggiunto i propri obiettivi del 2023 e la strada ora guarda al 2024. Il 2023 doveva essere l'anno migliore dell'ultimo decennio per le politiche di pagamento, il che potrebbe supportare le valutazioni delle azioni.
Per quanto rigurda i rinnovo del CDA, il 2024 sarà un anno chiave per i rinnovi del Consiglio di Amministrazione, specialmente UniCredit, dove riteniamo che Orcel sarà confermato come CEO. È piuttosto ovvio che la luce dei riflettori sarà anche sul nuovo Consiglio di BPER e sul rinnovo di 5 direttori di BPSondrio, con Unipol che gioca un ruolo importante. Presumiamo che qualsiasi appetito per la consolidazione dipenderà da questi rinnovi.
Il futuro del settore
La nostra visione punta alle operazioni di M&A. Sebbene rimaniamo piuttosto positivi sulle banche, almeno nel breve termine su una base fondamentale, riconosciamo che il 2024 potrebbe diventare più impegnativo una volta che sembra probabile che i tassi scenderanno. Le banche stanno facendo del loro meglio per il "cambio" (da NII a commissioni WM e trading). In questo ambiente, ISP, MB e Credem sembrano essere i vincitori, come al solito. Quest'anno verranno rinnovati alcuni consigli di amministrazione e se le cose si fanno ancora più difficili alcune banche potrebbero optare per un atteggiamento di "cancella e riscrivi" e cercare di migliorare i loro casi di investimento. Le banche tradizionali che hanno una esposizione relativamente alta ai tassi (fondamentalmente le ex banche "Popolari") potrebbero soffrire più di quelle con una migliore esposizione a WM: IntesaSanPaolo, Mediobanca e Credem sono quindi le nostre migliori scelte. In attesa del rilascio dei risultati, manteniamo tutte le nostre valutazioni e valutazioni invariate."