Italian Banks - La bonanza dello spread continua
Il settore bancario ha nuovamente migliorato il suo spread commerciale.

Lo spread continua ad allargarsi
Nel novembre 2023 il settore bancario italiano ha nuovamente migliorato il suo spread commerciale, con l'aumento dei costi di finanziamento più che compensato dall'aumento dei rendimenti della nuova moneta netta. L'altra faccia della medaglia è che i volumi sono chiaramente in sofferenza. La qualità dell'attivo non ha subito variazioni di rilievo, con gli NPL lordi/netti stabili rispetto al mese precedente. I titoli di Stato italiani detenuti dalle banche sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto ai mesi precedenti.
Prestiti
I volumi sono stati piuttosto fiacchi (quasi -4% a/a) nel novembre 2023, in particolare i prestiti alle imprese (-6%), mentre i prestiti alle famiglie sono stati piuttosto piatti. Complessivamente, lo stock netto di prestiti nei bilanci delle banche è stato di 2,2 miliardi di euro (-8% a/a), di cui 1,3 miliardi di euro relativi all'economia reale (-4% a/a). Lo stock di mutui ipotecari è rimasto piuttosto stabile su base annua a 673 miliardi di euro, mentre per le imprese è sceso del -6% su base annua a 625 miliardi di euro.
Qualità degli attivi
Nessun movimento significativo, in linea con i commenti delle banche durante le conference call del 3T23. Gli NPL lordi/netti si sono mantenuti abbastanza stabili a livello mensile a 32/18 miliardi di euro, con una copertura del 44%, in calo rispetto al trimestre precedente. Anche il rapporto tra NPL netti e patrimonio netto è rimasto sostanzialmente invariato a quasi il 5%.
Tassi di prestito
Qui è dove continua la bonanza: considerando la nuova produzione, i tassi sui mutui alle famiglie sono aumentati di 20 pb al 4,92% (+137 pb a/a), mentre i tassi per le società non finanziarie sono aumentati di 13 pb al 5,59% (+265 pb a/a).
Portafoglio titoli
Le banche detengono quasi €1tn di titoli, mentre i Governi italiani rappresentano €356mld, un numero basso in termini assoluti dato che in passato detenevano fino a €0,5mld di titoli di Stato. Riteniamo che questo portafoglio possa crescere di dimensioni con il calo dei tassi d'interesse. Non vediamo ancora alcun segno di questo cambiamento (al netto di eventuali effetti di rollover).
Raccolta
La dinamica della raccolta è stata guidata soprattutto dalla riduzione del C/A (1,29 miliardi di euro: -9% a/a, -12% a/a), con le banche che hanno tenuto sotto controllo i costi di finanziamento. Questa riduzione ha più che compensato l'aumento dei depositi a termine.
Tassi di finanziamento
Nel complesso, i costi di finanziamento sono aumentati di poco (+4 pb) a Novembre e sono aumentati di 54 pb su base annua, a causa dell'aumento dei tassi di interesse. Per mettere le cose in prospettiva, l'aumento su base annua è di gran lunga inferiore all'impennata dei tassi di prestito, rimanendo sotto controllo in quanto le banche stanno tenendo sotto stretto controllo i tassi di deposito e mantenendo un solido spread con la clientela.
I tassi di prestito continuano a crescere più dei tassi di finanziamento
Guardando al problema principale del settore, si evidenzia che i costi di finanziamento continuano a crescere, ma meno del rendimento applicato ai nuovi prestiti netti. Il problema è ora l'effetto volume, con una contrazione dello stock netto da un lato, ma una situazione di qualità degli attivi stabile e conveniente dall'altro.