Italian Banks - Prima edizione
I tassi di prestito continuano a crescere più dei costi di finanziamento.

Che cosa succede?
Questa è la prima edizione di un nuovo rapporto mensile che riassume i principali dati macro del settore bancario italiano diffusi dalla Banca d'Italia. Non forniamo dati specifici sulle aziende, ma solo tendenze settoriali che possono dare un quadro più chiaro della direzione in cui si trova il settore. Da un punto di vista generale, le banche hanno attualmente un attivo totale di circa 3,8 miliardi di euro, con prestiti per 1,3 miliardi di euro, titoli per 0,8 miliardi di euro e un patrimonio netto di circa 0,2 miliardi di euro. Guardando alle principali problematiche del settore, i costi di finanziamento sono in crescita (+6 pb M/M) ma meno dei rendimenti dei prestiti (imprese non finanziarie +11 pb e mutui delle famiglie + 7 pb). Gli stock di prestiti sono appiattiti M/M a circa €1,3tn.
Prestiti
Di solito dividiamo i prestiti all' "economia reale" dai prestiti alle banche finanziarie/assicurative/centrali, ossia ci concentriamo sui prestiti alle imprese non finanziarie e alle famiglie (mutui + consumatori + altro), l'area in cui le banche generano NII organico. Di solito consideriamo lo "stock" di prestiti su base mensile, ovvero l'importo al netto di cartolarizzazioni/cessioni. Vale la pena sottolineare che la newsletter dell'ABI (pubblicata di solito circa 10 giorni dopo il database della Banca d'Italia) fornisce numeri più aggiornati (sui prestiti) su base mensile.
Qualità degli asset
In quest'area il database della Banca d'Italia è tecnicamente un po' sommario, in quanto è costruito solo sugli NPL e non sugli NPE (quindi non ci sono dati sui prestiti UtP o Past-Due). L'ammontare lordo degli NPL nel sistema bancario italiano è stato di circa 31 miliardi di euro a ottobre, in calo del -1,6% e del -8,3% rispettivamente su base mensile e annuale. Il dato, tuttavia, è in aumento di ~1,7 miliardi di euro rispetto alla fine di dicembre 2022, a causa di un lieve deterioramento (difficile da notare) della situazione macro, in quanto i tassi di interesse più elevati gonfiano i costi di prestito per i clienti. Anche la copertura è in calo (-26 pb MoM), in linea con il calo dello stock lordo, portando a un dato netto di 17,6 miliardi di euro.
Tassi di prestito
E' un'area di attenzione fondamentale per gli investitori, e lo è dal luglio 2022, quando i tassi di interesse hanno iniziato a salire. Da allora, i tassi sono saliti alle stelle, traducendosi in un aumento dei tassi di prestito sia per le imprese che, soprattutto, per le famiglie, con un aumento dei tassi dei mutui, che limita la crescita dei prestiti. Vale la pena di dire che abbiamo diviso i tassi di interesse sullo stock di prestiti esistenti da quelli sulle nuove operazioni per dare un'idea della direzione del mercato.
Portafoglio titoli
Questo è un altro punto chiave per il mercato azionario, dato che le banche stanno investendo molto in portafogli di titoli bancari costituiti da obbligazioni sovrane italiane. In questo caso si ipotizza che, dati i rendimenti dei titoli sovrani, le banche vadano long sia sull'attività bancaria che su quella assicurativa, in quanto si tratta di una copertura macro contro il calo dei tassi d'interesse.
Finanziamenti
La dinamica della raccolta è stata trainata soprattutto dalla riduzione del C/A (1,3 miliardi di euro: -2,9% a.m., -10,8% a.m. e -10,5% a.m.), su cui le banche hanno mantenuto sotto controllo il costo della raccolta. La riduzione ha più che compensato l'aumento dei depositi a termine (+9% a.m., +120% a.m. e +180% a.a.), per i quali le banche remunerano un numero molto maggiore di clienti, portando a una cifra di 103 miliardi di euro.
Tassi di finanziamento
Per ultimo, ma non meno importante, veniamo al punto chiave per il settore, data la traiettoria dei tassi d'interesse. Il costo generale dei depositi a ottobre è aumentato di poco (+6 pb) e di 55 pb su base annua, a causa dell'aumento dei tassi. Per mettere le cose in prospettiva, l'aumento di 55 pb su base annua è molto inferiore all'impennata dei tassi di prestito, rimanendo sotto controllo in quanto le banche mantengono i tassi di deposito sostanzialmente stabili e mantengono un solido spread con la clientela.
I tassi di prestito continuano a crescere più dei tassi di finanziamento
Esaminando la questione principale del settore, si evidenzia che i costi di finanziamento continuano a crescere (+6 pb M/M, +55 pb A/A) ma in realtà meno del rendimento dei nuovi prestiti, con i mutui non-fin. Corporate a +11 pb M/M +292 pb Y/Y e i mutui alle famiglie a +7 pb M/M e 149 pb Y/Y.