Gennaio: 2024, focus sui titoli sottovalutati
Opportunità su una serie di titoli e settori che non hanno pienamente beneficiato del rally 2023.

La Strategia sull’Azionario Italiano è un report mensile prodotto dall’Ufficio Studi di Intermonte che riassume le tendenze del mercato azionario e dei settori. Viene mostrata la visione dei nostri esperti sulle tematiche più sensibili al mercato e sono inoltre evidenziati i cambi significativi nella strategia di investimento.
Andamento dei mercati azionari e dei settori
Il 2023 è stato un ottimo anno per i mercati azionari italiani, che hanno chiuso l'anno in rialzo del 28%. Il forte aumento dei tassi d'interesse e dell'inflazione sono stati gli elementi che hanno caratterizzato l'anno, favorendo soprattutto la performance delle banche. Nel corso del 2023 abbiamo alzato le stime di circa il 12%, sostenute da banche e auto, dato che siamo entrati nell'anno con il timore di una recessione che non si è concretizzata. Le banche e alcuni titoli come Leonardo, Stellantis, Ferrari e Buzzi sono stati i vincitori, mentre le mid/small cap, gli asset gatherer e gli assicuratori hanno registrato performance negative. Nel 2023 la liquidità e le nuove quotazioni sono state complessivamente inferiori alla media, mentre i disinvestimenti sono proseguiti a ritmo sostenuto.
Outlook di mercato
Il 2024 si prospetta come un anno di crescita economica molto lenta, caratterizzato da diverse elezioni politiche che potrebbero avere un impatto significativo sui mercati finanziari. I mercati prevedono una serie di tagli dei tassi d'interesse da parte delle Banche Centrali, con la FED che dovrebbe iniziare a ridurre i tassi nel primo semestre 2024 e accelerare l'azione nel secondo semestre, con circa otto tagli da 25 pb previsti negli Stati Uniti quest'anno. C'è quindi il rischio di una delusione nel caso in cui le cose vadano diversamente dalle aspettative, come è chiaramente accaduto nel 2023, quando la maggior parte degli economisti è stata eccessivamente cauta sulle prospettive di crescita, sottovalutando sia l'inflazione che il sostegno fiscale che hanno guidato il rally del mercato. In Italia, la recente decisione di rinviare l'approvazione del MES e la reintroduzione del Patto di Stabilità sollevano lo spettro di potenziali attriti con l'UE: il 2024 dovrebbe essere un anno cruciale su molti fronti, a partire dalle elezioni del Parlamento UE, dal rinnovo della Commissione UE e dall'attesa accelerazione del dispiegamento del PNR. L'esito di questi eventi chiave, insieme al ritmo della crescita economica e al livello dei tassi d'interesse e degli spread, influenzerà il sentiment sui titoli nazionali sensibili al rischio Paese: in generale non vediamo la possibilità di una crisi politica, ma il governo sta mostrando qualche segno di stanchezza e deve portare avanti riforme e investimenti sensibili all'economia per rilanciare le prospettive sulla scia della scadenza di molti dei meccanismi di sostegno introdotti durante la pandemia.
Strategia di investimento
Entriamo nel 2024 con una visione leggermente positiva sui mercati azionari, sostenuta dalle aspettative di un calo dei tassi d'interesse. Questo scenario è già in gran parte prezzato, ma a nostro avviso non si riflette ancora pienamente nei flussi e nel posizionamento in alcuni settori e titoli che sono rimasti indietro rispetto ai mercati nel 2023. Sono molte le variabili incerte che potrebbero far cambiare le aspettative, a cominciare dal difficile panorama geopolitico e dall'esito delle elezioni politiche in molti Paesi chiave, in primo luogo Stati Uniti e Unione Europea. Detto questo, le prospettive restano favorevoli a una ripresa di alcuni settori, come le mid/small cap, che nel 2023 hanno nettamente sottoperformato il mercato complessivo. Stiamo sviluppando una visione più costruttiva sui nomi esposti alle commissioni del settore finanziario (gestori patrimoniali e alcune banche e assicurazioni più orientate alla distribuzione di prodotti d'investimento) poiché, sebbene la concorrenza dei titoli di Stato sia destinata a rimanere elevata, il contesto appare molto meno impegnativo per i flussi rispetto alla maggior parte del 2023. Rimaniamo inoltre costruttivi sulle utility in generale e sulle società di produzione di energia in particolare. Tra gli industriali, vediamo alcune buone scelte tra le società esposte agli investimenti a lungo termine piuttosto che ai consumatori. Nel settore del lusso e dei consumi riteniamo che il 2024 richieda un approccio tattico selettivo per evitare i titoli che potrebbero risentire di un rallentamento temporaneo e concentrarsi sui marchi forti, anche quando le valutazioni possono apparire impegnative.
Selezione titoli in portafoglio
La nostra selezione di titoli riflette le indicazioni sopra sintetizzate. ISP e Banca Mediolanum rimangono le nostre migliori scelte nel settore finanziario, in quanto orientate sia al NII che ai ricavi da commissioni core, che dovrebbero riprendere a crescere in modo più sostenuto nel 2024. Confermiamo un'elevata concentrazione di utilities tra i nostri titoli preferiti, confermando ENEL, Hera e Snam tra le nostre scelte preferite, mentre tra i titoli dei servizi petroliferi ci piace anche Saipem. Nel settore del lusso, manteniamo la nostra preferenza per Brunello Cucinelli, che sta generando una crescita impressionante dei ricavi e degli utili. Abbiamo eliminato Ferrari dalla lista, dopo un downgrade ben calcolato e alla luce delle limitate possibilità di sorprese sugli utili a breve termine. Infine, abbiamo aggiunto Iveco dopo una reazione negativa ai risultati del terzo trimestre; la società presenterà un piano industriale nel marzo 2024. Nel portafoglio delle mid/small cap, nonostante il rally di sollievo di novembre e dicembre, confermiamo la nostra preferenza per i titoli tecnologici come Reply, Sesa e Tinexta, e aggiungiamo TXT e Unidata per sostituire TISG e Salcef dopo le performance positive. Ci piacciono anche MFE, Intercos, TIP e Fine Foods, che dovrebbero essere supportati da un newsflow positivo.
POSITIVE |
NEUTRAL |
NEGATIVE |
Utilities |
Banks |
Industrials |
Telecom |
Energy |
Insurance |
Asset Management |
Media |
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Consumers |