PORTAFOGLIO CERTIFICATE 2.0 – Movimenti di portafoglio per il finale d’anno

*Comunicazione di marketing La conferma di Powell alla presidenza della Fed per un secondo mandato, unita alle indiscrezioni secondo cui la Banca Centrale americana potrebbe velocizzare il tapering per chiuderlo già a marzo e poi cominciare con il rialzo dei tassi non ha smosso più di tanto gli animi. Abbiamo assistito ad un paio di sedute di volatilità sul mercato azionario e a rendimenti dei Titoli di Stato lievemente al rialzo. Siamo ancora lontani però dai massimi di marzo/aprile 2021. Probabilmente, per spiegare questa dinamica, la lettura che il mercato sta facendo è che la combinazione di inflazione crescente e persistente (se pur temporanea) unita a politiche meno accomodanti della Fed, avranno il prossimo anno impatto sulla crescita economica bloccando poi eventuali aumenti di tassi da parte della banca centrale. Insomma, il mercato non sembra credere che la formula di Powell sia quella corretta per “curare” l’inflazione, inoltre ritiene che alla lunga ci sarà un impatto boomerang sulla crescita. Il portafoglio procede bene con una performance 2021 in crescita. Siamo passati dal 3% circa di ottobre, al 5,16% che vedete nella tabella (mostrata durante il webinar di questo mese), anche se, con la chiusura di un prodotto e l’autocall di un altro, in realtà saliamo a novembre al 8,5%. Cosa abbiamo fatto a novembre sul nostro portafoglio? • È andato in autocall il certificato ISIN DE000HV4LS72 Step Down Cash Collect Autocallable (WO) su Allianz, Generali, AXA. Il certificato è stato comprato a 93,86 euro e chiuso a 100 + 0,5% di cedola, per un guadagno del 7,1% circa e dello 0,52% sul portafoglio. • Abbiamo chiuso, prima della scadenza naturale (15 dicembre 2021), il certificato Cash Collect Autocallable Worst of ISIN DE000HV45RD9 su Enel e Eni. Il certificato era in carico a 74,2 euro. Lo abbiamo chiuso a 103,3 euro, portando a casa quasi un 40% di performance, pari al 2,8% sul portafoglio. • La liquidità generata con la vendita del certificato su Enel ed Eni l’abbiamo investita sul certificato DE000HV4KYV2 su ENI, Repsol, Tenaris. Il prodotto è stato comprato a 94,05 euro. La strategia qui è quella di valorizzare velocemente il prodotto già alla prima data di autocall che è il 16 dicembre 2021. Se tutti i sottostanti saranno sopra lo strike, e l’unico sotto è Repsol (-1,8% dallo strike), il certificato pagherà 100 euro più il premio del 1%. Porteremmo così a casa il 6,4%. Il peso sul portafoglio del nuovo prodotto sarà del 7,3% circa. • Rimane dunque una liquidità di circa il 10% che lasciamo in cash per cogliere eventuali opportunità dal mercato.
Ci confermiamo dunque positivi sui mercati azionari considerando ogni storno come opportunità di acquisto. La volatilità però potrebbe crescere sia visto i livelli raggiunti dai mercati a seguito di eventuali spike rialzisti dei tassi e sia per eventuali peggioramenti lato pandemia. Purtroppo stiamo entrando nella quarta ondata.
• Il flusso di cedole è stato nel mese di novembre di 14,4 euro per una performance pesata circa dello 0,5%. Hanno pagato i premi ben 6 prodotti.
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