PORTAFOGLIO CERTIFICATE 2.0 – Lotta all’inflazione prima di tutto

Dall'ultimo aggiornamento dello scorso dicembre, ecco le novità nel portafoglio
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 *Comunicazione di marketing

È una parola che ha ripetuto tantissime volte nella conferenza stampa: inflazione. È stato molto chiaro Jerome Powell, il Presidente della Federal Reserve americana. “L’economia USA non ha più bisogno di alti livelli di accomodamento monetario ed è per questo che stiamo riducendo i nostri acquisti di asset e prevediamo che presto sarà opportuno alzare i tassi”. Sono arrivate dunque le conferme. Primo rialzo dei tassi a marzo e a domanda diretta, Powell non ha escluso persino un doppio rialzo. Sarebbe la prima volta nella storia che un ciclo restrittivo comincia con un doppio rialzo.

Questa volta Powell fa sul serio e lancia il secondo guanto di sfida al mercato ribadendo che non si aspetta che il rialzo dei tassi impatterà sul mercato del lavoro che a suo dire gode di buona salute. Non solo, il Presidente della Fed ha aggiunto che il possibile calo dei prezzi degli asset (azionario) non minacciano ora le famiglie e le imprese in quanto queste si trovano in condizioni finanziarie migliori rispetto al passato. Insomma, rispetto al 2018, quando Powell lanciò il primo guanto di sfida al mercato, questa volta appare molto più deciso visto i livelli altissimi di inflazione. Unica nota positiva, la scelta di procedere ad una riduzione del bilancio tramite ridimensionamento dei reinvestimenti piuttosto che attraverso vendite di asset. Inoltre, il ridimensionamento del bilancio sarà effettuato soprattutto tramite MBS piuttosto che Treasury, con la finalità di raffreddare il mercato immobiliare, in particolare gli affitti.

Ci aspetta con molta probabilità almeno un primo trimestre volatile soprattutto sul mercato americano. Poi probabilmente, il rallentamento della crescita atteso per il secondo trimestre/seconda parte dell’anno dovrebbe rimescolare le carte riportando in primo piano il dilemma di politica monetaria. A quel punto il focus della Fed dovrebbe tornare sulla crescita economica. Dinamica che potrebbe costringere la Fed a rallentare le politiche monetarie restrittive o addirittura invertire la rotta tracciata da questo ultimo meeting. Elemento che sarebbe ovviamente positivo per il mercati

Come intendiamo agire in questo contesto di mercato?

 

La strategia sarà quella di accrescere la liquidità del portafoglio nel breve e medio periodo, magari approfittando di eventuali rimbalzi del mercato, per vendere quei certificati più in difficoltà e prepararci a comprare a prezzi più bassi. Obiettivo, cercare di cavalcare la seconda parte dell’anno che dovrebbe essere migliore per i mercati. Cercheremo anche di ridurre il peso in portafoglio dei singoli certificati per diversificarlo ulteriormente. Ovviamente questo sarà frutto di un approccio graduale che faremo man mano che andremo a chiudere gli attuali prodotti e comprarne di nuovi.

Per buona parte il portafoglio è ben posizionato su temi d’investimento resilienti allo scenario atteso. Circa un dieci per cento è su certificati su indici azionari, con livelli di barriera molto bassi. I due nuovi prodotti acquistati sono su settori inflation linked, come oil&gas, o pricing power come il lusso. Quattro prodotti sono dei Fixed Cash Collect, ovvero strutture che garantiscono fino a scadenza il pagamento di premi e che sono molto più resilienti alla volatilità rispetto al possesso dei titoli stessi. Due sono invece i certificati in difficoltà. Il Cash Collect con Airbag ISIN DE000HV4H9T5 su basket composto da Beyond Meat, Coca Cola, McDonald's e Nestle, mentre il secondo è il Bonus Cap ISIN DE000HB07914 su Paypal. Il primo ha in Beyond Meat il Worst Of. Il titolo dallo strike perde il 66%, mentre il certificato se pur in forte perdita è molto più resiliente e cede dal valore nominale il 47%. Noi lo abbiamo in carico a 97,5 euro e perdiamo il 40,9%, circa un -3% sul portafoglio. La scadenza è lontana, ottobre 2024 e il certificato vanta l’airbag di protezione a scadenza. Il secondo sta subendo la rotation da Growth a Value in questa fase. Lo abbiamo in carico a 93,1 euro e perdiamo il 33,83% (-2,4% pesato). Scadenza dicembre 2022. Ricordiamo che i dati sono aggiornati al giorno del webinar 24 gennaio. Manteniamo questi due prodotti in osservazione con l’idea di ridurne il peso in portafoglio prossimamente. Manderemo nel caso mail agli iscritti alla newsletter.

Nel mese di gennaio non sono stati fatti movimenti particolari, né in ingresso né in uscita. Hanno pagato le cedole 5 prodotti per un totale di 5 euro a certificato. La liquidità ammonta al 6,4%.

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