PORTAFOGLIO CERTIFICATE 2.0 – il fondo è vicino, compriamo

Dall'ultimo aggiornamento dello scorso aprile, ecco le novità nel portafoglio
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 *Comunicazione di marketing

Le ultime sedute mostrano un tentativo del mercato di stabilizzarsi e rimbalzare dopo i forti cali che lo hanno caratterizzato da inizio anno. Ad aiutare gli investitori il calo dei tassi, con il Treasury USA che non è riuscito a sfondare la resistenza statica chiave collocata tra il 3 e il 3,2% e la minute della Fed. Dal documento sono emerse conferme a supporto di due rialzi da 50 pb nei meeting di giugno e luglio. È anche emerso però che l’accelerazione nella rimozione della politica accomodante potrebbe portare l’Istituto ad essere già a fine anno ben posizionato per valutare gli effetti della politica monetaria. Quest’ultimo aspetto, insieme alle parole di Bostic dei giorni scorsi, è stato interpretato come il segnale di una possibile pausa a tendere nel percorso di rialzo dei tassi e sta portando gli operatori a ridurre gradualmente le attese sui rialzi Fed per quest’anno. Positive anche le ultime trimestrali di Alibaba e Baidu che hanno battuto le attese e quelle di alcuni retailer come Best Buy, Macy’s e Dollar Tree che hanno controbilanciato quelle pessime di Walmart e Target delle scorse settimane.

Attenzione però a scambiare un assestamento e rimbalzo, con una potenziale inversione di tendenza, a nostro avviso ancora improbabile nei prossimi mesi. Rimane infatti aperto il tema del Quantitative Tightening e dell’iperinflazione che per ora da segnali di stabilizzazione ma non di cedimento. Come abbiamo visto nel webinar, il mercato azionario americano non è ancora tornato ad essere cheap, come si vede dal grafico sotto.



In bianco il risk premium azionario dell’S&P 500, ovvero la differenza tra rendimento del S&P 500 stimato a fine anno, meno il rendimento dei titoli di Stato. Quando il grafico bianco è sotto la media storica (linea bianca orizzontale) il mercato americano è caro, quando supera al rialzo la media storica è invece conveniente (il grafico blu è l’S&P 500). In questo momento, come si vede, e nonostante il forte calo da inizio anno, è ancora caro. Non solo, gli analisti non hanno ancora abbassato le stime sugli utili dell’indice USA. Se l’indebolimento della crescita dovesse continuare e presentarsi una recessione, gli analisti potrebbero tagliare gli utili e questo genererebbe un ulteriore rincaro dei valori dell’indice. Possibile, dunque, ulteriore volatilità nei prossimi mesi. 

Cosa abbiamo fatto questo mese?


Visto lo scenario ancora incerto ma con qualche elemento di miglioramento, abbiamo deciso di acquistare due certificati. L’utilizzo dei certificati ci permette infatti di evitare problemi di timing d’ingresso invece molto probabili oggi sul mercato azionario.

• Abbiamo chiuso metà posizione del certificato ISIN DE000HV4H9T5 su Beyond Meat, Coca Cola, McDonald's, Nestle in forte perdita. Visto lo scenario e visto che il titolo non ha dato alcun segnale di miglioramento preferiamo ridurre la size mantenendolo monitorato. Vi aggiorneremo in caso di chiusura totale della posizione. La chiusura comporta una perdita del 2,6% circa nella performance realizzata ad oggi nel 2022. Ci rimane in portafoglio una size pesata per il 3,6%.

• Abbiamo comprato due certificati. Il primo è un Top Bonus su Apple ISIN DE000HB68UA3, comprato a 95,79 euro. Il certificato a scadenza (15 giugno 2023) paga un premio del 5,5%, che equivale al 10,1% avendolo comprato a sconto. La strategie è di venderlo ben prima se il mercato dovesse rimbalzare in questi mesi. La barriera è di tipo europeo e il peso è del 3,1% nel portafoglio. Il secondo è il certificato, pesato sempre al 3,1%, ISIN DE000HB6SWN5 su Intel, STM e Tesla. Abbiamo dunque aumentato l’esposizione al tech americano visto la perdita del Nasdaq 100 del 30% circa. Tutte le società di questi due certificati hanno fondamentali molto solidi. Il certificato è stato acquistato a 96 euro, ed ora è già a 103 euro in denaro. Paga premi trimestrali del 4,4% e vanta l’airbag di protezione a scadenza (maggio 2024).

• Hanno pagato la cedola 6 certificati per una performance pesata dello 0,42%.

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