PORTAFOGLIO CERTIFICATE 2.0 – estate difficile, poi autunno di sollievo

Dall'ultimo aggiornamento dello scorso maggio, ecco le novità nel portafoglio
9d4094d3dccb41c2980aedd59eb83c78

 *Comunicazione di marketing

Il mercato cerca il rimbalzo il quale potrebbe proseguire anche corposo nelle prossime settimane. Le ragioni sono diverse. In primis gli acquisti stimati in circa 250 miliardi da parte degli istituzionali, prevalentemente fondi sovrani, pensione e fondi bilanciati che devono ribilanciare i propri portafogli obbligatoriamente dopo i forti ribassi che hanno ridotto il peso dell’azionario. Non solo.
Arrivano primi segnali di rallentamento nel mondo delle materie prime. Diverse hanno visto la scorsa settimana un forte ridimensionamento dei prezzi e la ragione sembra legata ad attese di rallentamento della domanda. Dinamica che fa pensare ad un possibile graduale rallentamento dell’inflazione oltreché ovviamente al fatto che l’iperinflazione e le politiche delle banche centrali meno accomodanti stiano impattando molto sull’economia reale. Il rischio, come abbiamo detto tante volte, è che si viaggi verso una recessione sia in USA che in Europa l’anno prossimo. Lo stesso Powell, in un discorso settimana scorsa alla Commissione bancaria di Senato e Camera, non ha nascosto che il rischio recessione è presente, per la prima volta in assoluto.

Questo sta facendo pensare al mercato che, poco alla volta, l’inflazione potrebbe rallentare e il focus delle banche centrali spostarsi verso la crescita che sta dando sempre più segnali di forte rallentamento. Un elemento positivo soprattutto per i tech che beneficiano da ribasso tassi e banche centrali più accomodanti. Attenzione però perché rimangono diversi rischi, soprattutto sull’Europa dove ancora infuria la guerra in Ucraina e le sanzioni con la Russia. Non solo, se le prossime trimestrali, quelle del secondo trimestre 2022 dovessero andar male, il mercato probabilmente preferirà vendere anticipando un forte taglio di stime da parte degli analisti. Ecco perché riteniamo che l’estate nel complesso possa essere ancora volatile e probabilmente sarà l’autunno a portare sollievo e preparare un’eventuale ripartenza.

In bianco il risk premium azionario dell’S&P 500, ovvero la differenza tra rendimento del S&P 500 stimato a fine anno, meno il rendimento dei titoli di Stato. Quando il grafico bianco è sotto la media storica (linea bianca orizzontale) il mercato americano è caro, quando supera al rialzo la media storica è invece conveniente (il grafico blu è l’S&P 500). In questo momento, come si vede, e nonostante il forte calo da inizio anno, è ancora caro. Non solo, gli analisti non hanno ancora abbassato le stime sugli utili dell’indice USA. Se l’indebolimento della crescita dovesse continuare e presentarsi una recessione, gli analisti potrebbero tagliare gli utili e questo genererebbe un ulteriore rincaro dei valori dell’indice. Possibile, dunque, ulteriore volatilità nei prossimi mesi. 

Cosa abbiamo fatto questo mese?


Visto lo scenario ancora incerto non abbiamo fatto acquisti, né abbiamo chiuso posizioni, e abbiamo mantenuto circa un 10% di liquidità per comprare qualche prodotto tra settembre e ottobre. Intanto, i certificati acquistati a maggio si stanno comportando bene. Il certificato ISIN DE000HB6SWN5 su Intel, STM e Tesla quota a 101,35 euro e lo abbiamo comprato a 95 euro, mentre il Top Bonus su Amazon rimane sul prezzo d’acquisto a 95 euro.

Sono sei i premi pagati nel mese di giugno per un rendimento pesato circa dello 0,3%. Interessante notare che il certificato ISIN DE000HB17XG1 sul lusso ha pagato due premi, quello di giugno e, grazie alla memoria anche quello di maggio.


www.websim.it  

background:white'>