Trump: dazi e tagli, tra clava e forbice

Trump annuncia dazi del 25% su acciaio e alluminio e anticipa nuove misure. Intanto, proseguono i tagli al DOGER guidato da Musk. Oro ai record su acquisti cinesi. Attesa per Powell e inflazione USA.

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L'amministrazione Trump accelera su dazi e riduzione della spesa pubblica, mentre la Cina risponde con contromisure economiche. Nel frattempo, l'oro raggiunge nuovi record, trainato dalle tensioni geopolitiche.

Trump: dazi al 25% e tagli alla spesa

Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato un'imposizione del 25% sui dazi per l'importazione di acciaio e alluminio, colpendo in particolare il Canada, da cui proviene oltre la metà delle importazioni di alluminio. Tuttavia, è prevista una sospensione di un mese per le trattative con Canada e Messico.

Trump ha inoltre anticipato nuovi dazi su altri paesi da annunciare nel corso della settimana, con particolare attenzione all'Europa, che potrebbe presto diventare il prossimo obiettivo.

Tagli alla spesa pubblica

Parallelamente all'inasprimento dei dazi, l’amministrazione statunitense sta portando avanti un'aggressiva politica di riduzione della spesa pubblica, che include anche il settore della difesa. Questo approccio segue la linea dettata dal Council of Economic Advisors, in particolare da Stephen Miran, sostenitore dell'uso dei dazi come strumento negoziale per ottenere un dollaro più debole e tassi più bassi.

Al contrario, gli altri due consiglieri economici, Pierre Geard e Rule, sono più moderati sui dazi, ma concordano sulla necessità di mantenere in ordine i conti pubblici. In quest'ottica, Elon Musk, responsabile del dipartimento DOGER, ha avviato una massiccia ondata di licenziamenti, in particolare nel settore sanitario. Le e-mail di licenziamento hanno avuto come oggetto Fork in the road, lo stesso utilizzato da Musk in passato per il licenziamento di dipendenti di Twitter.

L’obiettivo del Segretario al Tesoro Scott Passent è chiaro: riportare il rapporto deficit/PIL al 3% entro il 2028, garantire una crescita economica del 3% e aumentare di tre milioni di barili al giorno la produzione di petrolio per contenere i prezzi energetici.

La Cina risponde con contro-dazi

Pechino aveva dato tempo fino al 10 febbraio per trovare un accordo ed evitare ritorsioni commerciali, ma i negoziati non hanno avuto successo. La Cina ha quindi deciso di applicare dazi tra il 10% e il 15% su circa 15 miliardi di dollari di merci statunitensi.

Pur mantenendo un atteggiamento relativamente cauto, la Cina minaccia misure più aggressive, come riportato dal Wall Street Journal, che cita la possibilità di colpire colossi tecnologici americani come Broadcom e Apple, dopo aver già avviato restrizioni nei confronti di Google.

L'oro tocca nuovi record

Il metallo prezioso continua la sua ascesa, spinto dalla crescente domanda globale e dalle incertezze economiche. La Cina sta incentivando le assicurazioni a investire l’1% dei loro asset totali in oro, mentre la sua banca centrale ha continuato ad accumulare riserve auree per il terzo mese consecutivo.

Nel frattempo, si registra un flusso di oro fisico dall'Europa agli Stati Uniti, sia per anticipare eventuali dazi che potrebbero aumentarne il costo, sia per limitare la disponibilità globale di oro fisico, ostacolando chi cerca di diversificare le proprie riserve.

Cosa aspettarsi questa settimana

Tra gli eventi economici chiave della settimana, spiccano:

  • L’audizione di Jerome Powell al Senato, che potrebbe fornire indicazioni sulla politica monetaria della Federal Reserve;

  • I dati sull’inflazione e le vendite al dettaglio negli Stati Uniti;

  • Le aste dei titoli di stato USA a 3, 10 e 13 anni, che potrebbero influenzare i mercati finanziari.

L’attenzione dei mercati resta alta, con il mix esplosivo di tensioni commerciali, manovre economiche e la corsa all’oro che continua a ridefinire gli equilibri globali.

 

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Antonio  Cesarano

Macroeconomista e Responsabile Strategia Finanziaria