Trump colpisce l’UE: dazi al 30% in arrivo
Trump rilancia i dazi: 30% su UE e Messico. Minaccia raddoppio al 60% in caso di ritorsioni. Mercati in attesa dell'effetto TACO.

Trump rilancia la sfida: dazi al 30% contro Europa e Messico, ma i mercati scommettono sull'effetto TACO. Minaccia reale o bluff strategico?
Nuova lettera all'UE e al Messico: "Se reagite, si passa al 60%"
Donald Trump torna a colpire. Con una nuova lettera ufficiale, il presidente americano ha annunciato dazi del 30% su tutti i prodotti importati da Unione Europea e Messico, a partire dal 1° agosto. Il messaggio si conclude con una minaccia esplicita: “In caso di ritorsioni, le tariffe verranno raddoppiate al 60%.”
Effetto TACO in vista? I mercati sperano in una retromarcia
L'annuncio ha riacceso il dibattito sull'ormai celebre effetto TACO – Trump Always Chickens Out – secondo cui il presidente è solito minacciare azioni estreme per poi tornare indietro durante le trattative.
Dopo il crollo dei listini successivo al Liberation Day del 2 aprile, Trump fu costretto a concedere una proroga di 90 giorni proprio a causa delle turbolenze sui mercati. Oggi, però, la situazione appare diversa: i mercati sembrano più solidi, e Trump potrebbe alzare l’asticella delle richieste.
Dazi come leva fiscale: entrate miliardarie in vista
Secondo alcune stime, anche un’aliquota minima del 10% su circa 3.000 miliardi di dollari di importazioni annue potrebbe generare oltre 300 miliardi di entrate fiscali in un decennio. Trump ha lasciato intendere che la soglia minima dei dazi potrebbe salire al 15% o addirittura al 20%.
Il tutto in un contesto in cui il governo americano deve far fronte all’aumento del deficit legato alla recente riforma fiscale. I dazi, quindi, potrebbero essere visti anche come uno strumento per riequilibrare i conti pubblici.
L’Unione Europea apre al dialogo, il retail USA spinge i mercati
L’Unione Europea, dal canto suo, ha risposto con toni distensivi, proponendo una proroga delle contromisure per favorire il dialogo. Ma intanto, sul mercato, a fare la differenza è ancora una volta il retail americano.
Dopo i minimi di aprile, l'indice ha rimbalzato di circa il 30% nel secondo trimestre, grazie agli investitori retail, che continuano ad avere fiducia in Trump. Un’ondata di acquisti che ha compensato, almeno temporaneamente, l’assenza dei buyback aziendali.
Approfondisci: Effetto del retail sul mercato azionario
Settimana chiave: inflazione USA e trimestrali in arrivo
I prossimi giorni saranno fondamentali per capire l’evoluzione dello scenario. Domani è attesa la lettura dell’inflazione USA di giugno, mentre il 17 luglio verrà pubblicato il dato sulle vendite al dettaglio. Intanto, dal 15 luglio parte la stagione delle trimestrali con i conti di giganti come J.P. Morgan, Wells Fargo, Goldman Sachs e persino Netflix.
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