Tensioni in Medio Oriente: il Petrolio vola

Israele attacca l’Iran puntando al cambio di regime. Paesi arabi si defilano, USA divisi tra supporto militare e diplomazia. Cresce la tensione sul petrolio, mentre i mercati attendono la Fed.

Caffè con Cesarano ristretto cover

Il Medio Oriente brucia, e con esso salgono i timori sui mercati globali. Mentre Israele intensifica gli attacchi contro l'Iran, si delinea un nuovo scenario geopolitico, con profonde implicazioni su petrolio, diplomazia e mercati finanziari. E intanto, la Fed si prepara a una settimana cruciale.

Israele contro Iran: una crisi che cambia volto

Quarto giorno di bombardamenti e risposta iraniana

Siamo al quarto giorno consecutivo di attacchi israeliani contro l’Iran. Teheran risponde, ma rispetto all’ottobre scorso, qualcosa è cambiato: i Paesi arabi – tra cui Arabia Saudita, Giordania ed Emirati – non stanno partecipando alla difesa antimissilistica di Israele.

Obiettivo: cambio di regime

Secondo quanto dichiarato dal premier israeliano Netanyahu, l’obiettivo non sarebbe solo la distruzione dei siti nucleari e missilistici iraniani, ma addirittura il cambio di regime a Teheran. Una prospettiva che spaventa il mondo arabo, timoroso di un possibile effetto boomerang con rivolte interne simili alle primavere arabe.

Il ruolo ambiguo degli Stati Uniti in Medio Oriente

Appoggio militare, ma con riserve

Gli Stati Uniti sostengono Israele nella difesa antimissilistica, ma cercano al tempo stesso di tenere aperta la porta a un possibile accordo con l’Iran. Trump, attivo sulla sua piattaforma Truth, invoca una via diplomatica, consapevole del rischio di coinvolgere gli USA in un conflitto prolungato e indesiderato.

Troppi fronti aperti

La Casa Bianca teme di doversi impegnare su troppi fronti contemporaneamente, tra Ucraina, Medio Oriente e Indo-Pacifico. Un coinvolgimento diretto in Iran rischia di compromettere la strategia di contenimento globale.

Il petrolio torna sotto i riflettori

Lo Stretto di Hormuz come punto critico

L’Iran potrebbe reagire ostacolando il traffico petrolifero attraverso lo Stretto di Hormuz, crocevia fondamentale per le esportazioni di greggio, anche dalla stessa Arabia Saudita. Questo scenario significherebbe riduzione dell’offerta globale e rincaro dei prezzi.

Segnali dai mercati

Le dinamiche di mercato riflettono già queste preoccupazioni: la posizione lunga degli operatori resta bassa, segno che c'è ancora margine per un rialzo del petrolio. Gli investitori restano in allerta.

Settimana densa: Fed, G7 e mercati

Federal Reserve sotto osservazione

La settimana sarà intensa sul fronte economico. La Federal Reserve si riunisce, e pur non essendo previste variazioni nei tassi, il mercato ascolterà con attenzione il discorso di Powell e le indicazioni dei membri del board.

Eventi chiave in calendario

Giovedì i mercati USA saranno chiusi per festività, mentre venerdì è prevista una scadenza tecnica. Intanto si tiene anche il G7 in Canada, con i riflettori puntati su eventuali novità in ambito commerciale e geopolitico.

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Antonio  Cesarano

Macroeconomista e Responsabile Strategia Finanziaria