Ripartono a Londra i negoziati USA-Cina

Ripartono da Londra i negoziati tra USA e Cina: terre rare e tecnologie al centro del confronto. Sullo sfondo, inflazione USA, mercato del lavoro e aste sui titoli di Stato agitano i mercati.

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Le tensioni tra Stati Uniti e Cina tornano al centro della scena globale. Da Londra prende il via una nuova fase di negoziati, in un contesto in cui geopolitica, commercio e dinamiche macroeconomiche si intrecciano con crescente intensità.

Al via i nuovi negoziati USA-Cina: si riparte da Londra

Questa settimana si apre il secondo round di negoziati tra Stati Uniti e Cina, stavolta ospitato a Londra. Un incontro atteso, seguito alla recente telefonata tra Donald Trump e Xi Jinping, che ha lasciato intravedere prime aperture diplomatiche.

L’agenda dei colloqui è densa e delicata. Washington preme per un allentamento del divieto cinese all’esportazione di terre rare, risorse strategiche fondamentali per diversi settori industriali, a partire dalla produzione di auto elettriche. Al contrario, Pechino punta alla cancellazione del blocco statunitense sull’export di tecnologie chiave, come motori aeronautici e componenti del comparto hi-tech.

Delegazioni e segnali di distensione

La delegazione americana sarà guidata dal ministro del Tesoro Scott Bessens, affiancato dal segretario al Commercio Lutnick e dal rappresentante al commercio Greer. La presenza di Lutnick è interpretata come un segnale positivo, che potrebbe indicare maggiore disponibilità al dialogo da parte degli Stati Uniti.

Terre rare: il vero nodo strategico

Le terre rare sono al centro del confronto. Queste materie prime, pur non essendo realmente “rare”, sono dominate quasi esclusivamente dalla Cina nella fase di trasformazione industriale. Si tratta di un processo altamente inquinante, che Pechino controlla in maniera quasi monopolistica. Gli Stati Uniti mirano ad avere maggior accesso a 7 delle 17 terre rare, considerate fondamentali per la transizione energetica e la difesa industriale.

Dati macro e clima economico: segnali contrastanti

Il rilancio dei negoziati avviene in parallelo a nuovi dati macroeconomici. La bilancia commerciale cinese di maggio ha mostrato un generale rallentamento, ma con un aumento del 27% mese su mese delle esportazioni verso gli USA. Un segnale che potrebbe essere interpretato come un gesto distensivo da parte di Pechino.

Sul fronte americano, il mercato del lavoro resta stabile, ma una lieve ripresa salariale ha spinto i tassi sul decennale al 4,30%, alimentando nuove incertezze.

Inflazione USA e aste sui titoli di Stato: cosa aspettarsi

Questa settimana si attendono due appuntamenti cruciali per i mercati:

  • Il dato sull’inflazione statunitense di maggio, che sarà determinante per le prossime mosse della Federal Reserve. La banca centrale dovrà valutare se i dazi stanno colpendo più la crescita o i prezzi al consumo.
  • Le aste sui Treasury a 3, 10 e 30 anni, in particolare sui titoli decennali e trentennali, saranno sotto osservazione per capire se la domanda estera rimane solida o se si affacciano segnali di disaffezione verso il debito USA.

Una settimana decisiva: occhi puntati su Londra

I riflettori restano puntati su Londra, dove questa seconda fase dei negoziati USA-Cina potrebbe portare sviluppi concreti o nuove tensioni. La posta in gioco è alta, e gli equilibri economici e politici globali potrebbero risentirne profondamente.

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Antonio  Cesarano

Macroeconomista e Responsabile Strategia Finanziaria