Powell apre al taglio dei tassi: mercati in euforia dopo Jackson Hole
Settembre tra rischi e opportunità, la Fed diventa più flessibile: cosa aspettarsi?

Il discorso di Powell al simposio di Jackson Hole
L’atteso intervento del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, al simposio di Jackson Hole ha aperto scenari inattesi per la politica monetaria statunitense. Powell ha infatti lasciato intendere la possibilità di un taglio dei tassi di interesse già nella prossima riunione della Fed del 17 settembre.
Le motivazioni principali riguardano:
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la tenuta del mercato del lavoro, che secondo la Fed rischia di indebolirsi oltre le attese;
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l’impatto dei dazi sull’inflazione, che per Powell rimane al momento temporaneo e non decisivo nelle scelte di politica monetaria.
Reazione immediata dei mercati
L’apertura della Fed ha scatenato un’immediata reazione positiva:
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forti rialzi a Wall Street, in particolare nei comparti più sensibili ai tassi;
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aspettative crescenti da parte degli operatori, che ora prevedono due tagli dei tassi entro fine 2025 e fino a cinque tagli entro settembre 2026 (pari a circa 125 punti base).
Queste stime si avvicinano alla richiesta avanzata dal Tesoro USA, che aveva indicato un fabbisogno tra i 150 e i 175 punti base.
La revisione del framework della Fed
Powell ha inoltre annunciato a sorpresa una revisione del framework della Fed, il documento che definisce le linee guida della banca centrale.
La novità principale riguarda il mercato del lavoro: anche in presenza di un’occupazione molto più alta del livello potenziale stimato, la Fed non considererà automaticamente questa condizione come un fattore di rischio inflazionistico.
Cosa significa in concreto
In altre parole, la banca centrale potrebbe decidere di tagliare i tassi anche in presenza di un mercato del lavoro molto forte, aprendo quindi la strada a una politica monetaria più espansiva nel medio periodo.
Prospettive future: politica monetaria e fiscale convergono
Il mese di settembre resta storicamente complesso per i mercati azionari, con la stagionalità sfavorevole e la liquidità più ridotta da parte degli investitori retail. Tuttavia, in prospettiva di fine anno, si prevede una combinazione positiva:
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politica monetaria più accomodante (Fed più “colomba”);
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politica fiscale espansiva, grazie al “One Big Beautiful Bill” dell’amministrazione Trump, che introduce incentivi fiscali per famiglie e imprese.
Gli appuntamenti da monitorare a settembre
Gli investitori guardano con attenzione ad alcuni eventi chiave:
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27 settembre: trimestrale di Nvidia, osservata speciale nel settore dell’intelligenza artificiale;
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29 settembre: pubblicazione del Personal Consumption Expenditures Index (PCE), l’indicatore di inflazione preferito dalla Fed.
Questi dati saranno fondamentali per orientare le decisioni della banca centrale nella riunione del 17 settembre, dove il primo taglio dei tassi appare ormai sempre più probabile.
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