Mercato del lavoro USA: il dato che muove tutto

Trump attende il via libera finale al taglio delle tasse. Intanto focus sul lavoro USA: segnali di debolezza rafforzerebbero l’ipotesi di taglio Fed.

Caffè con Cesarano ristretto cover

I dati sul mercato del lavoro americano sono attesi con grande attenzione, in una giornata che si preannuncia decisiva per i mercati. Tra i segnali di tensione sui bond, le manovre politiche di Trump e le pressioni sulla Fed, lo scenario resta altamente dinamico e complesso. Ecco cosa sta succedendo.

Bond agitati: il caso inglese scuote i mercati

Nuovi segnali di agitazione arrivano dal mondo obbligazionario, con particolare attenzione al Regno Unito. Il recente rialzo dei tassi e il deprezzamento della sterlina sono stati innescati dalla fronda interna al partito laburista: circa cinquanta deputati non hanno appoggiato il taglio all’assistenza per lavoratori malati e disabili, generando instabilità politica.

Il Premier Keir Starmer è apparso inizialmente distante dal Cancelliere dello Scacchiere, salvo poi mostrargli supporto in seguito alla forte reazione dei mercati. I cosiddetti bond vigilantes — gli investitori che richiamano all’ordine i governi tramite la pressione sul debito — hanno fatto sentire la loro voce, rimettendo in discussione la credibilità del rifinanziamento del debito pubblico.

Tensioni globali: tassi in rialzo anche negli USA, Europa e Giappone

Le turbolenze non si limitano al Regno Unito. Si osservano rialzi dei tassi anche negli Stati Uniti, nell’Eurozona e in Giappone, segno che i mercati stanno reagendo con crescente cautela alle scelte fiscali e monetarie dei vari governi.

Trump tra taglio delle tasse e guerra alla Fed

Il presidente Donald Trump è impegnato nella spinta finale per approvare la sua “One Big Beautiful Bill”, una legge di taglio delle tasse che dovrebbe arrivare sul suo tavolo per la firma il 4 luglio. Tuttavia, il testo riconciliato tra Camera e Senato sta incontrando ostacoli proprio all’ultimo miglio, con il rischio che non venga approvato prima della pausa festiva del Congresso.

Trump sta esercitando forti pressioni sul Congresso: “Ogni giorno sprecato riduce l’impatto positivo sull’economia”, ha dichiarato, indicando una chiara urgenza politica e simbolica.

La pressione su Powell e i piani futuri

Parallelamente, Trump lancia nuovi attacchi al presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, invitandolo apertamente a dimettersi. Secondo indiscrezioni rilanciate dal Ministro del Tesoro Scott Bessent, Trump starebbe valutando l’inserimento nel Board della Fed di una figura destinata a succedere a Powell, il cui mandato scade nel maggio 2026.

L’obiettivo è chiaro: abbassare i tassi e allentare la regolamentazione per rendere più appetibili i Treasury per le banche statunitensi, in un contesto di crescente attenzione al debito e ai mercati obbligazionari.

Mercato del lavoro USA sotto i riflettori

Il dato clou della giornata è quello relativo al mercato del lavoro statunitense, osservato speciale anche dalla Federal Reserve. Lo stesso Powell ha dichiarato che, in caso di segnali di debolezza, potrebbe valutare una politica monetaria più morbida.

In aggiunta, verrà pubblicato anche l’ISM dei servizi, un altro indicatore fondamentale che copre circa due terzi dell’economia americana. Una giornata, quindi, ad altissima densità informativa, che precede la chiusura anticipata odierna dei mercati USA e il completo stop per l’Independence Day di domani.

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Antonio  Cesarano

Macroeconomista e Responsabile Strategia Finanziaria