La Fed taglia i tassi di 25 punti base, Nvidia nel mirino della Cina
La Fed riduce i tassi di 25 punti base con l’ombra trumpiana, mentre la Cina ferma Nvidia sui chip. Attesa per Fitch sul rating Italia e per le decisioni di BoE e BoJ.

La Federal Reserve taglia i tassi di 25 punti base
Tutta l’attenzione dei mercati era rivolta alla riunione della Federal Reserve, che ha deciso un taglio dei tassi di 25 punti base. La novità è stata la prima votazione di Stephen Milan, consigliere economico di Trump e nuovo membro della Fed, che ha sorpreso votando per un taglio più ampio, da 50 punti base.
Gli altri esponenti “trumpiani” nella Fed, come Waller (candidato alla successione di Powell) e Bowman, hanno invece votato per 25 punti base. Secondo Powell, la decisione è stata motivata dalla debolezza del mercato del lavoro, oggi considerata il principale fattore di rischio per l’economia USA.
Mercato del lavoro e inflazione: le spiegazioni di Powell
Per la prima volta da anni, il numero di disoccupati ha superato quello dei posti di lavoro disponibili. Powell ha sottolineato come anche l’intelligenza artificiale stia influenzando questa dinamica. Sul fronte inflazione, ha dichiarato che l’impatto dei dazi non è visto come un rischio persistente, ridimensionando le preoccupazioni su un possibile ritorno delle pressioni inflattive.
I dots della Fed mostrano posizioni molto divergenti: c’è chi immagina un nuovo rialzo, chi preferisce la stabilità e chi, come Milan, ipotizza tagli aggiuntivi di 50 punti base già nei prossimi incontri. In media, i mercati si aspettano altri due tagli entro fine anno.
La nuova impronta “trumpiana” della Fed
Un aspetto emerso riguarda l’interpretazione del mandato della Fed. Secondo Milan, la banca centrale non deve occuparsi solo di occupazione e inflazione, ma anche di mantenere moderati i tassi a lungo termine. Questa visione, già prevista nella riforma del 1976 ma poco applicata, potrebbe aprire la strada a una Fed più accomodante, disposta a tenere i tassi bassi anche in caso di ritorno dell’inflazione.
Cina: stop all’acquisto di chip Nvidia
Parallelamente, la Cina ha deciso di bloccare gli acquisti di chip Nvidia, scelta che avrà un impatto significativo sul fatturato della società americana. Pechino intende stimolare la produzione interna e già aziende come Huawei, Baidu e Alibaba stanno sviluppando chip proprietari.
Per Nvidia si tratta di una potenziale perdita rilevante, mentre la Cina utilizza un approccio “bastone e carota”: da un lato limita le importazioni di tecnologia statunitense, dall’altro ha sospeso un’indagine Antitrust su Google per facilitare i negoziati commerciali con gli USA.
Bank of England e Bank of Japan: attese di politica monetaria
Oggi toccherà alla Bank of England, che dovrebbe confermare i tassi ma potrebbe annunciare un rallentamento del quantitative tightening per ridurre le tensioni sul mercato dei Gilt. Domani sarà la volta della Bank of Japan, osservata speciale in un contesto di instabilità politica.
Attesa per Fitch e il rating dell’Italia
Infine, grande attenzione per la decisione di Fitch sul rating italiano, attesa domani a mercati USA chiusi (intorno alle 22:30-23:00 ora italiana). Al momento l’Italia mantiene un rating “BBB” con outlook positivo: non si esclude la possibilità di un upgrade, evento che avrebbe impatti rilevanti sul debito e sulla percezione dei mercati.
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