Geopolitica in fiamme, FED sotto pressione

Le tensioni geopolitiche crescono con focus su Venezuela e Nigeria, mentre la Federal Reserve valuta nuove mosse sul mercato monetario e la Cina interviene nel mercato dell’oro.

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Geopolitica calda: Venezuela e Nigeria sotto i riflettori

Il quadro geopolitico internazionale si fa sempre più complesso, con un'intensa attenzione degli Stati Uniti ai fronti strategici in Sud America e Africa. In particolare, di fronte alle coste del Venezuela si registra un significativo accrescimento della presenza militare USA, con navi e sottomarini impegnati nello scenario. L'obiettivo principale è il controllo delle riserve petrolifere venezuelane, le più vaste al mondo, che superano i trecento miliardi di barili.

Negli Stati Uniti si discute di una possibile azione più incisiva in Nigeria, paese anch'esso importante produttore petrolifero con circa un milione e mezzo di barili al giorno. Questa mossa mira a rassicurare l'elettorato cattolico statunitense e a gestire le tensioni interne legate alla concorrenza commerciale con la Cina, specialmente nel settore della soia statunitense, di cui Pechino ha ridotto gli acquisti durante l’estate.

La strategia USA per il Venezuela

Il governo americano punta a sostituire la leadership attuale di Maduro con una fazione più filostatunitense, contestualmente inviando un chiaro messaggio alla Cina e alla Russia, forti attori presenti nel paese sudamericano. Questa strategia si inserisce nel più ampio contesto di rivalità globale per le risorse energetiche.

Gli sviluppi negli accordi commerciali con la Cina

Dopo un recente incontro durato quasi un anno, è stato raggiunto un accordo commerciale che copre la riapertura delle esportazioni di terre rare per un anno e introduce una pausa sui dazi reciproci. La Cina si è anche impegnata a un piano triennale per l’acquisto della soia, evento che rappresenta un segnale positivo nelle relazioni commerciali bilaterali.

Federal Reserve: nuove sfide tra tagli e QE

La banca centrale statunitense affronta una fase complessa in cui sta rivedendo la possibilità di un taglio dei tassi entro dicembre. Mentre alcuni membri, inclusa la presidente della Fed di Dallas, mettono in dubbio la necessità di ridurre i tassi nel breve termine, cresce l'attenzione verso le tensioni nel mercato monetario, specialmente riguardo alla liquidità e alle riserve bancarie in calo.

Se queste criticità dovessero continuare, la Fed potrebbe tornare a implementare politiche di quantitative easing, ossia allargare il proprio bilancio attraverso acquisti tecnici selettivi per sostenere la liquidità del sistema finanziario.

Il mercato dell'oro: ripristino IVA in Cina e implicazioni

La Cina, primo consumatore mondiale di oro, ha deciso di riattivare l’IVA sull’acquisto di oro da parte del retail. Questa decisione può essere interpretata come un tentativo di lasciare spazio alla Banca Centrale cinese per continuare il proprio programma di acquisto di oro senza interferenze eccessive dai consumatori privati.

Il periodo è particolarmente rilevante perché coincide con il Capodanno cinese e l’inizio dell'anno del cavallo, momenti di tradizionale forte domanda di oro. Inoltre, i recenti acquisti da parte di ETF globali hanno portato il prezzo dell’oro vicino ai 4.400 dollari l’oncia.

Prospettive economiche e appuntamenti chiave negli Stati Uniti

La settimana si annuncia ricca di dati importanti. Sono attesi gli indici ISM, indicatori chiave della salute del settore manifatturiero e dei servizi, e le statistiche sul mercato del lavoro, condizioni permettendo. Entro venerdì è previsto il piano di rifinanziamento trimestrale del Tesoro che offrirà indicazioni sullo stato delle finanze pubbliche statunitensi.

Infine, la Corte Suprema terrà una nuova audizione sulla legittimità giuridica di molti dazi introdotti negli anni precedenti, con una sentenza attesa tra dicembre e gennaio.

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Antonio  Cesarano

Macroeconomista e Responsabile Strategia Finanziaria