Fed: inflazione temporanea, due tagli ai tassi nel 2025 possibili

La Fed riduce le stime di crescita del PIL 2025-2027 ma alza quelle di inflazione per il 2025, prevedendo un impatto transitorio dai dazi. Confermati due tagli ai tassi.

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Il 20 marzo 2025 porta con sé importanti aggiornamenti sui mercati finanziari, con tre temi chiave: la revisione delle stime economiche da parte della Federal Reserve, il forte rialzo delle materie prime, e le prospettive di breve termine per i mercati azionari.

La Federal Reserve rivede al ribasso le stime di crescita

La riunione della Federal Reserve di ieri ha portato a una revisione significativa del quadro macroeconomico per i prossimi anni.

  • Crescita del PIL in calo: le previsioni per il periodo 2025-2027 sono state abbassate sotto il 2%, segnalando un rallentamento dell’economia.
  • Inflazione rivista al rialzo per il 2025: l'aumento dell'inflazione è stato attribuito principalmente all'effetto dei dazi imposti dall'amministrazione Trump. Tuttavia, la Fed prevede che l'impatto sarà transitorio e limitato al prossimo anno.
  • Possibili tagli dei tassi: nonostante l'incertezza, la banca centrale mantiene l’ipotesi di due tagli dei tassi nel 2025, segnalando un atteggiamento più cauto ma orientato al sostegno della crescita.
  • Rallentamento del processo di riduzione del bilancio: una decisione che favorisce i Treasury, permettendo alla Fed di reinvestire più titoli in scadenza e sostenere la liquidità.

L'orientamento della Fed è quindi meno restrittivo rispetto alle attese, lasciando aperte le porte per un maggiore supporto all'economia nei prossimi mesi.

Se vuoi comprendere meglio perché siano così rilevanti le decisioni della FED leggi il nostro articolo di formazione a riguardo.

Materie prime in forte rialzo: oro e rame ai massimi

I mercati delle materie prime stanno attraversando un periodo di forti rialzi, trainati da dinamiche geopolitiche e dall’impatto dei nuovi dazi commerciali.

L'oro supera i 3.000 dollari l'oncia

Il prezzo dell’oro ha raggiunto un nuovo massimo storico, toccando quota 3.050 dollari l'oncia.

Il rialzo è alimentato dalle tensioni geopolitiche e dalla volontà di diversificare le riserve da parte di diverse banche centrali, riducendo la dipendenza dal dollaro.

Anche gli ETF fisici stanno aumentando gli acquisti di oro, un fenomeno che conferma il crescente interesse degli investitori verso il metallo prezioso come bene rifugio.

Il rame torna ai livelli del 2013

Il rame ha raggiunto quota 10.000 dollari per tonnellata, un valore che non si vedeva da ottobre 2013.

La crescita dei prezzi è legata alle aspettative di nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti, che potrebbero avere un impatto significativo sulla produzione e sulla catena di approvvigionamento globale.

L’andamento dei mercati delle materie prime mostra quindi un forte interesse per asset considerati sicuri in momenti di incertezza economica e geopolitica.

Borse volatili: possibile rimbalzo entro fine trimestre

Le borse internazionali stanno attraversando una fase di incertezza, ma alcuni indicatori segnalano la possibilità di un rimbalzo nei prossimi giorni.

  • L’indice S&P 500 ha registrato una perdita di circa 0,3% da inizio anno, ma diversi analisti ritengono che il trend possa invertire nel breve termine.
  • I principali indicatori tecnici segnalano condizioni di ipervenduto, una situazione che storicamente precede movimenti al rialzo.
  • Anche il sentiment degli investitori è particolarmente negativo, un fattore che spesso anticipa un recupero dei mercati.

Aprile potrebbe portare maggiore volatilità

Se il rimbalzo potrebbe concretizzarsi entro fine marzo, il mese di aprile si prospetta più turbolento.

A partire dal 2 aprile, l’amministrazione Trump ha annunciato l'entrata in vigore di nuove tariffe sui dazi commerciali, una mossa che potrebbe generare forti oscillazioni sui mercati.

I prossimi giorni saranno quindi decisivi per capire l’evoluzione del quadro economico e finanziario.

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Antonio  Cesarano

Macroeconomista e Responsabile Strategia Finanziaria