Dazi USA, è il giorno delle lettere: Europa e Cina in attesa

Trump annuncia l’invio di lettere a 15 Paesi con nuove aliquote sui dazi. Se non ci sarà accordo entro il 1° agosto, scatteranno tariffe elevate. Intanto l’OPEC+ aumenta l’offerta di petrolio.

Caffè con Cesarano ristretto cover

Lettere, minacce e trattative in bilico. Gli Stati Uniti si preparano a scoprire le carte sul fronte commerciale, con Trump pronto a spedire lettere a una quindicina di paesi per comunicare le nuove aliquote sui dazi. L’obiettivo? Forzare la mano nei negoziati, mentre la scadenza del 1° agosto incombe. Nel frattempo, l’OPEC+ sorprende con un nuovo aumento dell’offerta di petrolio. Uno scenario ad alta tensione che potrebbe ridefinire i rapporti globali già nelle prossime settimane.

Lettere di Trump sui dazi: cosa contengono e perché fanno tremare i mercati

Il presidente Donald Trump ha annunciato l’invio di lettere a circa quindici paesi, con l’intento di accelerare le trattative sui dazi commerciali. Le lettere contengono proposte di nuove aliquote che, se non accettate entro il 1° agosto, verranno sostituite con quelle più severe già annunciate nel cosiddetto “Liberation Day” del 2 aprile.

Secondo il sottosegretario al Tesoro Scott Bessent, l’obiettivo di questa mossa è "velocizzare i tempi" e stimolare un accordo. In caso contrario, entreranno in vigore aliquote particolarmente elevate. Una mossa a metà tra minaccia e ultimatum, che lascia comunque aperta la porta a una proroga delle trattative fino a fine mese.

Stato dei negoziati con l’Unione Europea 

Progressi con gli USA ma tensioni con la Cina

Sul fronte dei negoziati tra Stati Uniti e Unione Europea, Bessent ha ammesso che le trattative stanno procedendo più rapidamente rispetto all’inizio, senza tuttavia specificare se la direzione sia positiva o negativa.

L’UE nel frattempo affronta nuove tensioni con la Cina, anche in vista dell’incontro previsto a Pechino entro fine mese. L’Unione ha infatti introdotto restrizioni all’acquisto di apparecchiature mediche cinesi, e la Cina ha risposto con misure simili. C’è il rischio che l’incontro venga ridimensionato o ridotto a una sola giornata, segno di una crescente frizione diplomatica tra le due potenze.

Aumento produzione OPEC+

Effetto sul petrolio e impatto sui consumi

Parallelamente, l’OPEC+ ha annunciato un aumento della produzione di petrolio superiore alle aspettative. A partire da agosto, l’offerta salirà di oltre 500.000 barili al giorno, rispetto ai circa 400.000 degli scorsi mesi. Questo incremento è interpretato come un tentativo di contenere i prezzi energetici, in linea con l’interesse di Trump di mantenere bassa l’inflazione.

L’energia è infatti una delle tre componenti su cui Trump insiste per dimostrare la bontà della sua politica economica, insieme a beni alimentari e farmaci. Recentemente, il presidente ha firmato un ordine esecutivo proprio su questi temi, evidenziando il suo impegno per il controllo dei prezzi al consumo.

Perché Powell non taglia i tassi

Cosa dicono i dati sul mercato del lavoro

Nonostante la pressione politica, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, per ora non sembra intenzionato a tagliare i tassi. I dati sull’occupazione diffusi venerdì scorso mostrano che il mercato del lavoro USA rimane solido, senza segnali significativi di rallentamento.

Questa settimana, l’attenzione macroeconomica si sposta sulle aste Treasury a 3, 10 e 30 anni, ma il vero focus restano le lettere di Trump sui dazi, attese già da oggi. Saranno queste a dettare la direzione dei mercati nelle prossime settimane.

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Antonio  Cesarano

Macroeconomista e Responsabile Strategia Finanziaria