Dazi, Cina e tensioni in Medio Oriente: il punto della situazione
Dazi USA-Cina, accordo temporaneo su esportazioni di terre rare e tecnologie. Tensioni con l’Iran fanno salire il petrolio. Trump minaccia nuovi dazi. Focus su inflazione e aste USA.

Il clima internazionale si fa sempre più teso: da un lato gli sviluppi dei negoziati tra Stati Uniti e Cina accendono nuove speranze ma anche timori, dall’altro la crescente instabilità in Medio Oriente fa tremare i mercati. In mezzo, Trump minaccia nuovi dazi e le tensioni commerciali tornano a scuotere il dollaro. Ecco cosa sta succedendo.
Accordo temporaneo tra Cina e Stati Uniti: sei mesi di tregua
Focus sulle terre rare
Durante il secondo round di negoziati tra Cina e Stati Uniti, tenutosi a Londra, emergono indiscrezioni su un possibile accordo temporaneo. Si parla di uno sblocco reciproco di alcune limitazioni alle esportazioni, in particolare da parte della Cina per 7 delle 17 terre rare fondamentali per la produzione industriale e la difesa statunitense.
Condizioni sensibili
L'accordo, secondo quanto riportato dal Financial Times, includerebbe però condizioni piuttosto spinose: Pechino chiederebbe alle aziende americane esportatrici di terre rare informazioni dettagliate, inclusi dati sensibili sulle applicazioni e perfino l'elenco dei clienti.
Chi fa il primo passo?
Resta ancora da chiarire come verrà monitorato l'accordo e chi dovrà iniziare con l'alleggerimento delle restrizioni. Oltre alle terre rare cinesi, saranno coperte per sei mesi anche le esportazioni di tecnologie statunitensi, in particolare software per la progettazione di chip.
Trump torna alla carica con i dazi
Minacce ai ritardatari
Trump alza di nuovo la voce: “Entro due settimane fisserò io i nuovi livelli dei dazi” per i paesi con cui i negoziati stanno procedendo a rilento. L’effetto immediato è un aumento dell’incertezza sui mercati e una pressione sul dollaro, che ha superato nuovamente quota 1,15 rispetto alle principali valute.
Possibili proroghe selettive
Alla domanda su una possibile estensione dei tempi dei negoziati, Trump non esclude del tutto la possibilità di prorogare oltre la scadenza del 9 luglio, ma non la considera necessaria. Più possibilista il ministro del Tesoro Bessent, che si dice aperto alla proroga solo per quei paesi che mostrano buona volontà nei negoziati.
Medio Oriente: torna la tensione con l’Iran
Fallimento dei negoziati sul nucleare
I colloqui tra Stati Uniti e Iran sul programma nucleare non stanno portando risultati. Washington minaccia attacchi aerei, mentre Teheran risponde con minacce di ritorsioni contro le basi militari USA, a partire da quelle in Iraq.
Evacuazioni e mercati in allarme
In risposta, gli Stati Uniti hanno ordinato l’evacuazione parziale delle famiglie dei militari presenti nelle basi più esposte. Le tensioni hanno già avuto ripercussioni sul mercato del petrolio: il Brent è salito del 4%, avvicinandosi ai 70 dollari al barile.
Inflazione USA e test di fiducia del mercato
Inflazione sotto le attese
I dati macroeconomici statunitensi mostrano che l'inflazione di maggio è risultata inferiore alle attese. I rincari legati ai dazi sono stati controbilanciati dal calo dei costi energetici, mantenendo l’indice generale sotto controllo.
Attesa per l’asta del trentennale
Oggi l’attenzione è rivolta all’esito dell’asta del titolo a trent’anni. Si tratta di un vero e proprio test di fiducia da parte dei mercati internazionali nei confronti dell’economia americana.
Prossimi appuntamenti: Fed e vendite al dettaglio
La prossima settimana i riflettori saranno puntati su due appuntamenti chiave: le vendite al dettaglio negli Stati Uniti e la riunione della Federal Reserve. Non sono attese decisioni immediate, ma sarà l’occasione per aggiornare le stime su crescita, inflazione e raccogliere le intenzioni dei membri della Fed.
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