USA: azione congiunta per contenere l'impatto del caso SVB
L'appuntamento fisso ogni lunedì e giovedì con il nostro Chief Global Strategist Antonio Cesarano per approfondire temi macroeconomici e soluzioni strategiche di investimento.

L'appuntamento fisso - ogni lunedì e giovedì - con il nostro Chief Global Strategist Antonio Cesarano per approfondire temi macroeconomici e soluzioni strategiche di investimento.
13/03/2023
Il tema principale del giorno é ovviamente tutto quello che durante il fine settimana è accaduto sul caso Silicon Valley Bank, con cui abbiamo chiuso la scorsa settimana. Tre punti. Uno: che cosa è stato deciso? Due: quali sono i fattori principali più a monte che hanno determinato quanto è accaduto? Tre: quale sarà a questo punto la prosecuzione possibile della politica monetaria da parte innanzitutto della Fed, ma anche della Bce.
Uno. Che cosa è stato deciso? Memori delle esperienze 2008, garantire tutti i depositi anche sopra la soglia dei duecentocinquantamila dollari, che più o meno corrisponde a circa centomila euro la garanzia che abbiamo in Italia dei depositi. Negli Stati Uniti duecentocinquantamila dollari, quindi garantiti tutti. Quelli che avevano i depositi presso la Silicon Valley Bank avranno tutti i loro soldi garantiti, quindi non avranno problemi, vengono salvaguardati i depositanti, dice la Fed, non i detentori di azioni o di bond di Silicon Valley Bank. D'altra parte la Fed apre i rubinetti per evitare che ci sia un effetto contagio ad altre banche, cosiddette non sistemiche, le regionali e si dichiara disponibile a dare fondi fino ad un anno ad un tasso con condizioni agevolate. Questo per tamponare subito, per evitare che ci fosse subito un effetto contagio. E, ripeto, l'esperienza del 2008 in questo caso è servita molto.
Due. Qual è l'origine profonda? E' quello che sta facendo la Federal Reserve. Le azioni di politica monetaria restrittiva molto veloce: alzare i tassi e denaro liquidità a un certo punto corrono il rischio di produrre un effetto collaterale. Ebbene, si è verificato la Fed, ha già detto.: "Siamo disponibili a utilizzare, se ce ne fosse bisogno, tutti i nostri strumenti".
Tre. Qual è la prospettiva a questo punto della politica monetaria? Questa settimana avremo la Bce (giovedì), è probabile che rialzi i tassi di cinquanta punti base. La Bce probabilmente riterrà che è quello che è accaduto negli Stati Uniti non riguarda necessariamente il nostro sistema. Seguirà l'inflazione core, al netto di energia alimentare ancora molto alta e quindi si dichiara disponibile a fare di più anche successivamente. Dal lato Fed possibile un rialzo di venticinque punti base, ma con una Fed che potrebbe già indicare che, di fatto, anche se facesse questo rialzo deve tenere molto in considerazione quello che sta accadendo con i rischi sistemici finanziari.
Questo significa che di fatto il mercato fiuta la possibile inversione di politica monetaria della Fed, cioè che nella seconda parte dell'anno possa esserci qualche taglio dei tassi. Se così sarà, lo vedremo.
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