Bond tra pressioni opposte, l’oro verso il futuro digitale

Bond tra pressioni macro e politica, petrolio al centro delle tensioni geopolitiche e oro in corsa sopra i 3.500$ grazie a digitalizzazione e acquisti delle banche centrali.

Caffè con Cesarano ristretto cover

Mercati obbligazionari in balia di spinte divergenti: da un lato i segnali di raffreddamento del lavoro USA, dall’altro le incognite politiche europee e fattori tecnici di flusso. Sullo sfondo, il petrolio tra pressioni sull’offerta e geopolitica, e un oro che accelera anche grazie ai progetti di digitalizzazione e agli acquisti delle banche centrali.

Macro USA: il lavoro torna a dettare il ritmo

I dati sulle offerte di lavoro di luglio negli Stati Uniti hanno mostrato un calo più marcato delle attese. Il rapporto tra posti offerti e disoccupati è sceso sotto quota 1, segnale che il mercato del lavoro si sta raffreddando. È un indicatore che Jerome Powell aveva messo sotto i riflettori già nell’agosto 2024, preludio al taglio da 50 punti base di settembre 2024.

La lettura ha spinto al ribasso i rendimenti, allontanando il trentennale USA dalla soglia del 5% e trascinando al seguito anche le scadenze molto lunghe dell’area euro. Nelle prossime ore l’attenzione resta alta su ADP, richieste di sussidi di disoccupazione e ISM servizi, in attesa del dato chiave sul mercato del lavoro di agosto di domani.

Prospettive sui tassi

Ad oggi lo scenario base prevede un taglio di 25 pb nella riunione del 17 settembre, seguito da cinque ulteriori tagli da 25 pb nell’arco di un anno. Se la debolezza del lavoro sarà confermata, il mercato potrebbe iniziare a prezzare anche l’ipotesi di un taglio da 50 pb.

Europa: politica e tecnica pesano sui bond

Francia al centro della scena

Il fronte politico resta un fattore di instabilità. In Francia si avvicina il voto di fiducia dell’8 settembre, con esito incerto, mentre si annunciano scioperi già dal 10 settembre. Gli scenari spaziano da una possibile crisi di governo a nuove elezioni, fino all’ipotesi estrema di dimissioni del presidente Macron.

Fattore tecnico: fondi pensione olandesi

Un ulteriore elemento è la potenziale vendita di bond da parte dei fondi pensione olandesi legata alla riforma previdenziale nei Paesi Bassi. Il sistema, il più grande in Europa, gestisce circa 1.800 miliardi di euro, dimensione tale da incidere sui flussi dei mercati obbligazionari.

Petrolio: pressioni sull’offerta e scacchiera geopolitica

Il mercato del greggio risente di nuove pressioni affinché l’OPEC+ aumenti la produzione. In vista della riunione di domenica, circolano indiscrezioni su un possibile incremento dell’offerta da ottobre, rimettendo in discussione un precedente stop. Sullo sfondo, le mosse degli Stati Uniti verso il Venezuela — ufficialmente per il contrasto al narcotraffico — possono essere lette anche nella chiave di una maggiore influenza su un paese con riserve petrolifere tra le maggiori al mondo, ma con produzione limitata a poco meno di 1 milione di barili/giorno.

L’obiettivo politico-economico sarebbe quello di aumentare l’offerta, abbassare i prezzi dell’energia e mitigare le pressioni inflazionistiche che derivano anche dal lato dei dazi.

Oro: corsa ai massimi e svolta digitale

L’oro prosegue la marcia oltre i 3.500 $/oncia. Tra i driver c’è l’avvio, da parte del World Gold Council, di un progetto di digitalizzazione che mira a rendere più agevole l’utilizzo del metallo come collaterale e a facilitarne gli scambi. Ma la spinta non sarebbe solo tecnologica: le banche centrali globali continuano ad acquistare, in un contesto in cui torna d’attualità l’ipotesi di impiegare le riserve russe congelate (oltre 200 miliardi di euro presso Euroclear). Un tema su cui lo stesso Vladimir Putin ha messo in guardia, sostenendo che toccare quelle riserve potrebbe creare rischi finanziari e, indirettamente, sostenere ulteriormente i prezzi dell’oro.

Cosa guardare ora

  • Oggi: ADP, sussidi di disoccupazione e ISM servizi negli USA.
  • Domani: dati ufficiali sul mercato del lavoro di agosto negli Stati Uniti.
  • Prossima settimana: focus sulla Francia (fiducia e proteste) e riunione della BCE di giovedì 11 settembre.

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Antonio  Cesarano

Macroeconomista e Responsabile Strategia Finanziaria