Sull’azionario europeo si investe con protezione 110% e leva 1,5X

Comunicazione di marketing
Martedì 7 marzo Jerome Powell ha gettato una secchiata d’acqua gelata sui mercati finanziari annunciando che la lotta all’inflazione non è completata e i che tassi di interesse dovranno salire ancora, per poi restare elevati per un periodo prolungato. Non è quello che gli investitori speravano di sentirsi dire dal presidente della Fed. Dopo questa comunicazione i mercati hanno reagito in maniera ordinata, ma è ormai chiaro che lo scenario idilliaco in cui molti si cullavano, immaginando un’inflazione che si riduce quasi spontaneamente e un’economia che continua a crescere evitando la recessione, non è più uno scenario probabile.
La discesa del prezzo del gas aveva innescato la speranza che l’inflazione, alimentata soprattutto dal rincaro dell’energia, potesse scendere in maniera naturale, senza frenate dell’economia. Ma gli ultimi dati hanno mostrato che in Europa i prezzi continuano a salire. A febbraio l'inflazione nell'area euro ha registrato un incremento annuale dell'8,5%, rispetto al +8,6% di gennaio e al +5,9% dello stesso mese del 2022. Il dato è stato superiore al consensus degli analisti che immaginavano una crescita dell’8,2%. Subito la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha avvertito che il costo del denaro dovrà salire ancora.
Le banche centrali annunciano nuovi rialzi dei tassi
Negli Stati Uniti ha sorpreso tre giorni fa il dato sul mercato del lavoro che mostra un tasso di disoccupazione ai livelli minimi degli ultimi 50 anni. Come mostrano i 517mila nuovi posti di lavoro creati a febbraio, l’economia Usa continua a girare a pieno regime nonostante il tasso di riferimento della Fed sia salito al 4,5% - 4,75%.
La Fed aveva creato l’aspettativa che i tassi di interesse sarebbero saliti al massimo fino al 5%, e poi sarebbe iniziata la discesa. Ma di fronte a un’economia che non rallenta e un’inflazione molto riluttante a scendere, il presidente Powell ha avvertito che i tassi saliranno più del previsto. È probabile che già alla prossima riunione del 21 e 22 marzo la Banca Centrale americana darà una nuova stretta alzando i tassi dello 0,5%, invece dello 0,25% finora previsto dal mercato. Dopo il discorso di Powell, gli economisti hanno alzato al 5,75% il tasso massimo a cui arriverà la manovra della banca centrale Usa.
Un prodotto che offre protezione totale sull’investimento azionario
Un nuovo netto innalzamento del costo del denaro affosserà le Borse? Probabilmente no, ma una correzione sembra sempre più probabile dopo i sorprendenti rialzi messi a segno fino a metà febbraio. Di sicuro crescerà la volatilità, aumenterà l’incertezza e l’investitore sentirà la necessità di aumentare la protezione del suo portafoglio.
In questa situazione è di grande interesse uno strumento che permette di continuare a puntare sul mercato azionario e al tempo stesso garantisce una protezione totale del capitale, qualsiasi cosa succeda. E’ il certificate Equity Protection di Credit Suisse con durata cinque anni che ha come unico sottostante l’indice EURO iSTOXX Equal Industry 50 EW NR Decrement 5% che permette di puntare sull’azionario europeo con una buona diversificazione per settore. Il codice ISIN è XS2292439184.
Garantito un rendimento minimo del 10%
Per prima cosa vediamo la protezione. Chi compra questo certificate ha la garanzia che alla scadenza, nel febbraio 2028, il rimborso minimo che otterrà sarà pari al 110% del valore nominale del certificate. Un rimborso, quindi, di 1.100 euro, visto che il prodotto è stato emesso a 1.000 euro. C’è la sicurezza che qualsiasi cosa succeda il prodotto restituirà tutto il capitale, più un rendimento del 10%.
In realtà, siccome oggi il certificate XS2292439184 è acquistabile sul mercato a 960 euro, il rendimento minimo garantito dell’investimento a cinque anni è del 14%. Questo se le cose vanno male. Ricordiamo che questo non dipende dalla performance del sottostante ma dal forte rialzo dei tassi delle ultime settimane che comporta un calo del prezzo dello zero coupon sottostante e a cascata del certificato. I capitale protetto infatti nella loro forma basica sono costruiti con uno zero coupon + una opzione call. Se i tassi salgono il prezzo del bond scende e così il prezzo del certificato. Ma attenzione perché, a scadenza, ovviamente verrà restituita la performance a leva come da documentazione o la protezione 110%. Quindi comprare questi prodotti quando salgono i tassi comporta garantirsi o incrementare (come in questo caso) il rendimento certo a scadenza. Insomma, un'opportunità.
Al rialzo scatta la leva 1,5x senza limiti
E se invece le Borse europee in cinque anni dovessero performare positivamente, il rimborso finale sarà pari alla performance dell’indice sottostante moltiplicato per una leva di 1,5 volte, senza nessun limite (cap) ai possibili guadagni. E’ esclusa la possibilità del rimborso anticipato.
La leva al 150% al rialzo si attiva a partire dallo strike che è al 105% del valore iniziale. Il valore iniziale dell’indice è 1.364,61 punti, mentre lo strike da cui parte il calcolo della performance a leva è 1.432,84 punti. Quindi fino ad una performance del 5% del sottostante, il certificato viene rimborsato a 1.100 euro. Con performance superiori si attiva la leva.
Ipotizzando una performance a scadenza del 20%, il certificato viene rimborsato a 1.325 euro, ovvero una performance del 32,5%. In caso di rialzo del 30% dell’indice a scadenza, il certificato viene rimborsato a 1.475 euro (+47,5%).
Un indice composto da 50 titoli europei
Tutto è legato ai movimenti dell’indice l’indice EURO iSTOXX Equal Industry 50 EW NR Decrement 5%, un indice che replica la performance dell’indice EURO iSTOXX® Equal Industry 50 EW EUR Net Return, ipotizzando una deduzione di performance costante del 5% all'anno.
Questo indice si basa su un paniere di 50 titoli presi dall’universo investibile del EURO STOXX Index dove i pesi sono uguali (EW sta per Equal Weight) per i diversi settori di appartenenza. L’indice vanta dunque pari esposizione a tutti i comparti azionari. Come spiegato in un precedente articolo, questo è un aspetto molto importante perché trasforma questo indice in un ottimo strumento di diversificazione.
Chi volesse investire sull’Europa trova in questo indice uno strumento perfetto perché non soffre, come ad esempio l’Euro Stoxx 50 o gli altri indici nazionali, di un sovrappeso di alcuni settori e sottopeso di altri. Permette quindi una perfetta diversificazione per business. L’indice poi è net return (NR), dunque reinveste i dividendi netti pagati dai titoli nell’indice. Infine, è un decrement 5%. Questa è una formula che serve all’emittente per avere maggior margine per comprare le opzioni che servono a rendere il più efficiente possibile il certificato. La deduzione di performance matura costantemente su base giornaliera.
Nella tabella qui sotto riportiamo le performance dell’indice EURO iSTOXX Equal Industry 50 EW NR Decrement 5% a confronto con l’Euro Stoxx 50 e con lo Stoxx Europe 600, i due indici più rappresentativi dei mercati azionari europei.
INDICI EUROPEI, PERFORMANCE A CONFRONTO
L’ EURO iSTOXX Equal Industry 50 EW NR Decrement 5% mostra performance in linea con lo Stoxx Europe 600 e inferiori a all’Euro Stoxx 50, ma grazie alla leva 1,5x l’investitore avrà risultati nettamente superiori a tutti e due i principali indici europei.
Disclaimer:
Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 2 su una scala da 1 a 7.
La presente comunicazione non integra in alcun modo consulenza nemmeno generica o ricerca in materia di investimenti, non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e non è soggetta ad alcun divieto che proibisca le negoziazioni prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti.
Ricordiamo, prima dell’adesione, di leggere attentamente il prospetto di base, ogni eventuale supplemento, la nota di sintesi, le condizioni definitive e il documento contenente le informazioni chiave (KID) e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, ai costi e al trattamento fiscale relativi ai prodotti finanziari ivi menzionati reperibili sul sito dell’emittente: clicca qui.
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