Rendimento a doppia cifra e barriere profonde, la combo del certificate tricolore

Positive le prospettive di crescita dell’economia nel 2023. La riapertura della Cina, l’allentamento della crisi europea del gas e la resilienza della domanda dei consumatori Usa, hanno favorito e migliorato le prospettive di crescita del PIL sia a livello globale sia europeo.
Ciò emerge dall’ultimo Global Economic Outlook redatto dalla società Fitch Ratings, che rivede al rialzo le precedenti stime di dicembre: l’Europa nel 2023 crescerà del +0,8%, in particolare il nostro Paese del +0,5%.
Tuttavia, non bisogna sottovalutare la presenza di ancora molte difficoltà legate all’occupazione, inflazione e debito pubblico che rendono il futuro del nostro Paese incerto.
In tale contesto per investire sull’Italia suggeriamo il nuovo certificato Memory Cash Collect di UniCredit ISIN DE000HC4WR96 sul basket composto da tre campioni italiani: Banco BPM, Terna e Tenaris. Il prodotto paga premi mensili dello 0,85% (10,20% annuo) del valore nominale, condizionati ad un livello barriera profondo posto al 50% dello strike. Stesso livello barriera valido per il rimborso del capitale a scadenza. Oggi è interessante acquistare il prodotto perchè quota a forte scoto, 92 euro, e di fatto incrementa il rendimento medio annuo potenziale offerto all’investitore al 12,41%, al lordo delle imposte.
Prima di approfondire le caratteristiche di questo prodotto, come sempre vediamo di contestualizzarlo.
Investire sull’Italia
Nel Global Economic Outlook, la società Fitch Ratings riporta stime di crescita positive per il PIL sia a livello mondiale che europeo.
Nel dettaglio, l’economia italiana crescerà nel 2023 con un ritmo del +0,5%, mentre la previsione per il 2024 viene abbassata di due decimi dal precedente +1,5% al +1,3%.
“Abbiamo aggiornato le nostre previsioni a causa di un parziale sollievo dallo shock dei prezzi dell’energia e un miglioramento delle prospettive di crescita dell’Eurozona e globale. Il governo ha disposto aiuti mirati per aiutare sulle bollette quei redditi più bassi che tipicamente hanno una maggiore propensione marginale al consumo, ma questa misura dovrebbe concludersi nel secondo trimestre del 2023. Sulla crescita del 2024 peserà anche una politica fiscale più restrittiva”.
Sulla stessa scia l’OCSE, che rivede al rialzo le previsioni del PIL italiano per quest’anno al +0,6%, mentre stabile quello del 2024 al +1%.
Il capoeconomista dell’Ocse, Alvaro Pereira, ritiene che sia molto importante per il governo Meloni proseguire sulla strada delle riforme avviate negli ultimi anni, rafforzando il dinamismo delle imprese. Il capoeconomista ha parlato inoltre di ridurre “alcune restrizioni che esistono nel settore dei servizi”, ma anche di “riforme essenziali in materia macroeconomica, sulla fiscalità”.
Ma se da un lato le previsioni dell’organizzazione parigina e della società di rating sono allineate, diversa è la posizione presa da Confcommercio. Infatti, dall’analisi congiunturale di marzo emerge che il primo trimestre del 2023 si configura come un periodo di rallentamento dell’attività economica.
Già nel mese di marzo il PIL è atteso ridursi dello 0,3% rispetto al mese precedente, mentre su base annua si registrerebbe una flessione dello 0,2%. Le stime segnalano anche un calo dei consumi alimentari (-3,9%), a causa dell’aumento dei prezzi.
Quello che continua a pesare sulle spalle degli italiani è l’inflazione.
Secondo i dati pubblicati dall’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo nel mese di febbraio è sceso dal +10% del mese precedente al 9,1%, con una crescita dello 0,2% su base mensile. Il rallentamento si deve, in primo luogo, all'accentuarsi della flessione tendenziale dei prezzi dei beni energetici regolamentati e alla frenata di quelli degli energetici non regolamentati, i cui effetti sono stati solo in parte compensati dall'accelerazione dei prezzi degli alimentari, sia lavorati che non lavorati, dei tabacchi, dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei servizi relativi ai trasporti.
L’ "inflazione di fondo", l’indice al netto dei prezzi degli energetici e degli alimentari freschi, accelera dal 6% del mese precedente al +6,3%. Da un lato si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni, dall’altro si accentua quella relativa ai servizi, portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -8,1% dal -9% di gennaio.
Lo scenario internazionale resta caratterizzato da un elevato grado di incertezza e da rischi al ribasso.
Lo afferma l’Istat sottolineando che «si inizia a profilare un percorso di rientro dell’inflazione più lungo di quanto inizialmente previsto».
In linea con l’istituto di statistica, il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio: “In linea con le previsioni, a febbraio, sulla spinta di una riduzione dei prezzi dell’energia, è proseguito il processo di rientro dell’inflazione. Pure in questo scenario favorevole, il processo di disinflazione non sarà rapidissimo né appare privo di incognite. Come evidenziano i dati di Germania, Francia e Spagna, si potrebbero registrare, infatti, registrare pericolose interruzioni nella fase discendente dell’inflazione. A preoccupare è la progressiva crescita dell’inflazione di fondo, fenomeno comune nella UEM, che testimonia come le forti tensioni accumulate nell’ultimo biennio non si siano ancora esaurite. Ciò condizionerà le decisioni d’acquisto delle famiglie nei prossimi mesi e, di conseguenza, l’intensità della crescita del 2023”.
In termini numerici si è espressa l’OCSE, che nelle Prospettive economiche intermedie si delinea un rallentamento dell’inflazione italiana dall’8,7% del 2022, al 6,7% del 2023 e al 2,5% del 2024.
Sui mercati finanziari, il nostro Ftse Mib è uno dei migliori indici a livello globale con una performance YTD del 9,25%, che batte il Dax che registra una performance del +7,25% e perfino l’americano S&P 500 che segna un +3,31%.
Scegliere la migliore soluzione d’investimento in un contesto di elevata incertezza
Dato il contesto incerto del nostro Paese, il suggerimento è quello di muoversi con prudenza e scegliere le migliori soluzioni di investimento per proteggere il capitale a scadenza e soprattutto farlo fruttare.
Uno strumento, che combina le esigenze di protezione e profitto, è il nuovo certificato d’investimento codice ISIN DE000HC4WR96 emesso da UniCredit che punta su tre titoli italiani: Banco BPM, Terna e Tenaris.
Nell’ultimo anno le performance dei tre sottostanti sono positive, in particolare da marzo 2022 Terna ha registrato un aumento del +4,42% e Tenaris del +5,34%. Quella che spicca maggiormente è il rally di Banco BPM, la cui performance annuale è a doppia cifra del +36,90%.
Rendimento cedolare del 10,2%
Il prodotto prevede lo stacco di premi mensili di importo pari a euro 0,85, a condizione che nelle date di osservazione tutti e tre i sottostanti non scendano oltre al profondo livello barriera molto profondo fissato al 50% dello strike. La prima data di osservazione è fissata per il 20 aprile 2023.
Tutti i premi godono dell’effetto memoria, ciò significa che se i livelli dei tre sottostanti toccano o superano il livello barriera in una qualsiasi data di osservazione mensile dei premi, oltre ad essere pagato il premio mensile, vengono recuperati tutti i premi non incassati in precedenza.
Scadenza anticipata
Il certificate gode della possibilità di rimborso anticipato con osservazione trimestrale che sarà attivo da dicembre 2023, che scatterà se i tre sottostanti si riporteranno ad un valore superiore a quello iniziale. Da marzo 2023 cambia leggermente il meccanismo perché per far scattare il rimborso anticipato le quotazioni dei sottostanti dovranno superare il 95% del Valore iniziale e così via. Ogni trimestre il livello di autocall scenderà del 5% fino a raggiungere l’80% dell’ultima data di valutazione di dicembre 2025.
Se la condizione, nelle date di autocall trimestrali, non sarà soddisfatta, il prodotto continuerà a quotare fino alla scadenza naturale fissata al 19 marzo 2026.
Rimborso a scadenza
Nel caso in cui non si sia verificato l’evento di scadenza anticipata, il prodotto scadrà alla data naturale fissata a marzo 2026. Alla data di osservazione finale si possono verificare due scenari:
– se tutti e tre i sottostanti sono ad un valore uguale o superiore del livello barriera, l’investitore riceve il rimborso dato dalla somma del nominale di importo pari a 100 euro, il premio mensile in corso e quelli eventualmente mai distribuiti (per effetto memoria);
– se uno dei sottostanti si trova sotto il livello barriera l’investitore subisce una perdita. La perdita corrisponde al prodotto tra il valore nominale e la performance del peggiore sottostante rispetto al proprio strike.
Qui di seguito i riferimenti e le distanze aggiornate.
Al momento tutti e tre i sottostanti si trovano al di sopra del livello barriera, questo incrementa la probabilità che l’investitore incassi il primo premio di 0,85 euro ad aprile. Inoltre, oggi è interessante acquistare il certificato perché quota a 92euro circa e si traduce in un rendimento medio annuo potenziale di circa il 12,41%, al lordo delle imposte.
Disclaimer:
Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 6 su una scala da 1 a 7.
La presente comunicazione non integra in alcun modo consulenza nemmeno generica o ricerca in materia di investimenti, non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e non è soggetta ad alcun divieto che proibisca le negoziazioni prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti.
Ricordiamo, prima dell’adesione, di leggere attentamente il prospetto di base, ogni eventuale supplemento, la nota di sintesi, le condizioni definitive e il documento contenente le informazioni chiave (KID) e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, ai costi e al trattamento fiscale relativi ai prodotti finanziari ivi menzionati reperibili sul sito dell’emittente: clicca qui.