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Investire sull’idrogeno con il certificate che fissa da sè strike e barriere

Idrogeno mon amour. Succedono cose strane in Europa, come la nascita di un’imprevedibile alleanza fra Italia e Germania a favore dell’idrogeno. I due Paesi che per decenni si sono fronteggiati aspramente sul rigore dei conti pubblici, oggi sono alleati in una battaglia nell’Unione europea che punta alla salvaguardia delle industrie automotive nazionali e alla difesa di decine di migliaia di posti di lavoro. La settimana scorsa l’Italia ha bloccato l’approvazione della normativa europea che vieta la vendita di nuove auto con motore a combustione dopo il 2035. La soluzione su cui i governi di Roma e Berlino concordano, è dare spazio ai carburanti alternativi e non inquinanti, i cosiddetti e-fuel, fra i quali l’idrogeno fa la parte del leone.

Negli Stati Uniti gli incentivi fiscali all’idrogeno sono uno degli elementi centrali dell’Ira (Inflation Reduction Act), il complesso provvedimento fortemente voluto dal presidente Biden e approvato l’estate scorsa dal Congresso, che stanzia 800 miliardi di dollari a favore della difesa dell’ambiente e della transizione energetica.

L’idrogeno è impiegato nell’industria da molti anni, soprattutto per la raffinazione del petrolio e per la produzione di ammoniaca e acciaio. La buona notizia è che la ricerca sta facendo passi da gigante e l’obiettivo è quello di utilizzare l’idrogeno come sostituto del petrolio allo scopo di alimentare motori di tutte le dimensioni.

In uno scenario di questo tipo, è facile intuire come l’idrogeno nei prossimi anni potrebbe portare grandi trasformazioni in diversi settori, dalla produzione industriale all’alimentazione di veicoli, fino alla produzione di energia pulita.

Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia (Iea), alcune nuove applicazioni chiave per l’idrogeno stanno mostrando segni di progresso. Gli annunci di nuovi progetti siderurgici sono in rapida crescita a un anno dall’avvio del primo progetto dimostrativo per l’utilizzo di idrogeno puro nella riduzione diretta del ferro. La prima flotta di treni a celle a combustibile a idrogeno è entrata in funzione in Germania. Esistono più di 100 progetti pilota e dimostrativi per l’utilizzo dell’idrogeno e dei suoi derivati nel settore navale e le principali aziende stanno già firmando partnership strategiche per assicurarsi la fornitura di questi combustibili. Nel settore energetico, l’uso dell’idrogeno e dell’ammoniaca sta attirando maggiore attenzione; i progetti annunciati ammontano a quasi 3,5 GW di capacità potenziale entro il 2030.

Idrogeno: investire in un trend epocale

Per un investitore puntare sull’idrogeno significa scommettere su un asset alternativo con enormi prospettive di crescita perché inserito in un trend epocale. Al tempo stesso le incognite sono ancora molto grandi e sul settore gravano soprattutto due tipi di rischi.

  • È necessario che la ricerca faccia fare un salto alla tecnologia di produzione dell’idrogeno green per renderla meno costosa.
  • Lo sviluppo dell’idrogeno è sostenuto dalle politiche incentivanti di molti Paesi, in particolare Usa ed Europa. Un cambiamento dell’orientamento politico di questi Paesi potrebbe mettere fine alla corsa dell’idrogeno.

Per questi motivi riteniamo che lo strumento migliore per investire sulle prospettive di crescita dell’idrogeno sia un prodotto che mette insieme la possibilità di realizzare un ottimo rendimento (14% all’anno) con un meccanismo di protezione del capitale molto efficace. Stiamo parlando del certificate Cash Collect Look Back di Bnp Paribas con sottostanti tre aziende leader a livello mondiale nella tecnologia dell’idrogeno: la francese Air Liquide e le americane Plug Power e Cummins.

ULTIMI SEI MESI DI BORSA DEI SOTTOSTANTI

Identificato dal codice ISIN XS2447793444, questo certificate ha durata di tre anni e paga ogni tre mesi cedole con memoria del 3,5% a condizione che nessuno dei tre sottostanti perda più del 40% del suo valore di Borsa, finendo così sotto la barriera posizionata al 60% del Valore iniziale.

Premi del 3,5% con memoria e barriera al 60%

La stessa barriera al 60% protegge il capitale dalle possibili oscillazioni dei sottostanti: questo vuole dire che alla scadenza del prodotto, fra tre anni, l’investitore sarà rimborsato con il 100% del valore nominale del certificate (100 euro) anche se le quotazioni dei sottostanti nel frattempo saranno scese. Ma c’è un limite: la barriera protegge fino a un ribasso massimo del 40% dai Valori iniziali. Se il ribasso anche di uno solo dei sottostanti è superiore, l’investitore andrà incontro a una perdita parziale (o anche totale) del capitale. La perdita sarà proporzionale alla performance del peggiore dei sottostanti.

Descritto così, è il funzionamento classico di qualsiasi certificate Cash collect Worst of. Ma il prodotto XS2447793444 ha una particolarità aggiuntiva che lo rende più attraente: è il meccanismo del Look back, un’autentica novità nel mondo dei certificate.

La novità Look back: come funziona

Mentre per tutti gli altri Cash Collect il Valore iniziale (detto anche fixing) corrisponde al prezzo di chiusura di Borsa dei sottostanti in un determinato giorno, in questo certificate il Valore iniziale sarà il più basso fra i prezzi di chiusura registrati nel periodo che va dalla data di emissione (12 dicembre 2022) al prossimo 31 marzo. In questo momento, quindi, i fixing devono ancora essere stabiliti, e di conseguenza anche i livelli della barriera.

Si tratta di un sistema intelligente per rendere il certificato più sensibile alle condizioni di mercato andando a modificare strike e barriera in funzione della congiuntura dei primi mesi di vita del prodotto. Oggi mancano poco più di 20 giorni alla determinazione dei Valori iniziali, ma alcuni vantaggi del Look back sono già evidenti.

I vantaggi del meccanismo

Dal 12 dicembre 2022 a oggi due dei tre sottostanti stanno guadagnando: Air Liquide è salita del 10% e Cummins del 5,7%. Il Valore iniziale verrà alzato? Assolutamente no. Il Valore iniziale sarà o la quotazione del 12 dicembre scorso, o un valore inferiore che corrisponde al più basso dei prezzi di chiusura del periodo di osservazione. E siccome sia Cummins che Air Liquide negli ultimi giorni dell’anno scorso hanno perso terreno, oggi come oggi il loro possibile fixing risulta più basso del prezzo del 12 dicembre. La barriera viene calcolata al 60% del fixing e non importa che da gennaio in poi le quotazioni di Air Liquide e Cummins siano vigorosamente salite. La barriera resta lì e la distanza dalle attuali quotazioni è ben superiore al 40%: 47% per Air Liquide e 45% per Cummins.

L’azione Plug Power ha oscillato in maniera diversa: oggi il titolo vale 13,52 dollari, il 3% in meno della quotazione del 12 dicembre (13,93 dollari). Ma il 28 dicembre scorso Plug Power era scesa ben più giù, a 11,71 dollari, quotazione che al momento risulta la più bassa dal 12 dicembre a oggi. La barriera al 60%, quindi, al momento risulta a 7,026 dollari. La conseguenza di tutto ciò è che il prezzo attuale dista ben il 48% dalla possibile barriera.

Possibili fixing e possibili barriere: la protezione aumenta

Se da qui al 31 marzo i tre sottostanti resteranno sui livelli attuali o saliranno ulteriormente, chi ha comprato il certificate si sentirà più protetto grazie alle barriere più lontane. Se, invece, le quotazioni dovessero scendere sotto i prezzi che oggi fanno da fixing, si determineranno nuovi Valori iniziali e nuovi livelli barriera più bassi. La protezione minima del capitale resta quella di un ribasso del 40%.

Il certificate XS2447793444: valori ancora in divenire

Le cedole trimestrali godono dell’effetto memoria, per cui basterà che la barriera venga rispettata all’ultima data di osservazione del 12 dicembre 2025 per permettere all’investitore di incassare tutte le 12 cedole per un valore complessivo di 42 euro.

La prima cedola sarà pagata il 31 marzo prossimo senza condizioni.

Possibile il rimborso anticipato

Il certificate XS2447793444 prevede la possibilità del rimborso anticipato a partire dalla data di osservazione del 12 dicembre 2023 e in tutte quelle successive. Per farlo scattare, occorrerà che alle scadenze previste le quotazioni di tutti e tre i sottostanti siano allo stesso livello o sopra i Valori iniziali.

Focus sui sottostanti

  • Air liquide è uno dei primi gruppi a livello mondiale nella produzione di gas industriali e per scopi medici. Gli analisti prevedono che la società chiuda il 2023 con ricavi pari a 29,8 miliardi di euro e un utile di 3,3 miliardi. La capitalizzazione di Borsa è di 78,2 miliardi, pari a 23 volte l’utile previsto per quest’anno. La media dei target price è 161 euro (+7% sul prezzo attuale).
  • Dopo un quarto trimestre 2022 che ha lasciato qualche delusione sul piano dei ricavi, l’azione Plug Power è letteralmente decollata nel primo mese del 2023 mettendo a segno un rialzo del 46%, poi drasticamente ridimensionato. Tanto è vero che oggi il rialzo dall’inizio dell’anno è dell’11%. L’azienda di Latham, cittadina a Nord di New York, produce sistemi a celle combustibili a idrogeno per alimentare veicoli a motore elettrico, ed è riconosciuta come il primo player in Usa nel settore dell’idrogeno. La media dei target price è 25 dollari (+88% sul prezzo attuale).
  • Cummins si occupa della produzione, ideazione, distribuzione e manutenzione di motori diesel, a gas naturale. Produce anche elettrolizzatori per la produzione di idrogeno green e beneficerà sia dell’IRA che di un’altra legge americana per sostenere i produttori di elettrolizzatori. Una società dagli ottimi fondamentali, poco volatile e con una market cap da 36 mld di dollari. La media dei target price è 260 dollari: la distanza dal prezzo attuale è meno del 2%.

Disclaimer:

Ricordiamo, prima dell’adesione di leggere attentamente il Prospetto di Base, ogni eventuale supplemento, la nota di sintesi, le Condizioni Definitive e il documento contenente le informazioni chiave (KID) e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, ai costi e al trattamento fiscale relativi ai prodotti finanziari ivi menzionati reperibili sul sito dell’emittente: clicca qui.

La presente comunicazione non integra in alcun modo consulenza – nemmeno generica – o ricerca in materia di investimenti, non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e non è soggetta ad alcun divieto che proibisca le negoziazioni prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti.

Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 6 su una scala da 1 a 7. L’investimento in questa tipologia di Certificate espone il risparmiatore al rischio default dell’emittente e alla perdita totale dell’investimento in caso di azzeramento dei sottostanti. Tutti i rendimenti espressi sono al lordo delle imposte.

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