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AMC, il certificate diventa agile ed attivo

I Certificati a Gestione Attiva sono prodotti strutturati quotati che combinano varie strategie di investimento su una pluralità di attività.

A selezionare ed a gestire i titoli è l'advisor, soggetto deputato a massimizzare i rendimenti.

Come tutti gli altri certificati, gli AMC vengono emessi sulla base di un prospetto di offerta o di quotazione. In Europa il via libera arriva da tre autorità: Bafin (la Consob tedesca), CSSF (Lussemburgo) e AMF (Francia).

Gli advisor degli AMC operano in modo discrezionale ed opportunistico, per questo si parla di gestione attiva sul sottostante. La composizione dell'indice o delle attività individuate muta nel tempo, in funzione delle scelte d'investimento. Ne consegue che questi strumenti si adattano alle diverse situazioni e condizioni di mercato, ribilanciando gli investimenti all'interno del prodotto, come avviene nei fondi comuni di investimento.

Ma allora cosa distingue gli AMC dai fondi?

I costi più bassi innanzitutto. C'è poi l'agilità e la rapidità, bastano uno o due mesi per creare una nuova struttura. Per questa ragione, gli AMC possono essere una valida alternativa ai fondi di investimento, quando si vogliono costruire dei veicoli per Asset Under Management  AUM  inferiori ai 10 milioni di euro. Inoltre, gli asset che compongono l'indice sottostante sono fisicamente detenuti in portafoglio dall'istituto di credito anche se, a livello formale, lo strumento è un certificato a replica.

In definitiva, gli AMC consentono di coniugare i punti di forza dei prodotti strutturati con quelli dei fondi di investimento, così da diversificare il portafoglio ed adattarlo alle varie condizioni di mercato.

Di seguito alcuni aspetti rilevanti:

- La distribuzione è diretta e accessibile attraverso il mercato SeDex, TLX, non tramite istituti bancari o intermediari, previo accordi di collocamento con la società emittente;
- Non si applicano le regole stringenti imposte dalla normativa UCITS IV;
Costi amministrativi estremamente contenuti.
- Il trattamento fiscale permette la compensazione di minusvalenze pregresse con eventuali profitti derivanti dalla vendita dell'AMC o da eventuali coupon, entrambi proventi classificabili come redditi diversi. I fondi comuni invece, quando generano profitti, sono attribuibili alla categoria dei redditi da capitale e quindi soggetti ad imposta con aliquota pari al 26%.
- Sottoscrivendo un AMC, l'investitore si espone al rischio di credito dell'emittente, non sussistendo alcuna segregazione patrimoniale tra gli asset del certificato e quelli propri dell'emittente.

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