Equity Focus
All'orizzonte stagione negativa per i mercati e nuove opportunità

Andamento del mercato e contesto macroeconomico
Gli utili del 2022 hanno sorpreso in positivo, mentre il posizionamento estremamente basso ha favorito i mercati azionari (Europa e Nasdaq hanno sovraperformato). Il 1° trimestre è stato sostenuto da una crescita economica migliore di quanto si temesse. I mercati si sono rapidamente scrollati di dosso le conseguenze della crisi delle banche regionali statunitensi e del fallimento di Credit Suisse. La BCE sembra decisa a continuare ad aumentare i tassi d'interesse per contenere l'inflazione, nonostante i crescenti timori di una recessione. Anche i prezzi delle materie prime sono stati piuttosto volatili: il petrolio ha iniziato a scontare il rallentamento della domanda e l'oro è salito grazie al calo dei tassi d'interesse reali.
Direzione degli utili e multipli di mercato
La vera domanda del 2023 riguarderà la tenuta dei margini aziendali dopo un 2022 eccezionale, in cui le aziende hanno trasferito i prezzi più alti ai clienti e, alla fine, hanno beneficiato di un'inflazione dei costi non del tutto in linea con le previsioni, soprattutto per quanto riguarda i prezzi dell'energia. Ciò ha permesso ad alcune società di ottenere risultati e margini molto solidi, con una generazione di cassa che si è stabilizzata in seguito alla normalizzazione dei problemi della catena di approvvigionamento. Queste tendenze dovrebbero proseguire nel 1° trimestre del 2023 per la maggior parte dei settori.
Le prospettive sembrano suggerire che nel secondo semestre dell'anno potrebbe emergere un confronto più duro, in quanto la spesa per la ripresa post-Covid si stabilizzerà e i consumatori si troveranno ad affrontare una situazione più difficile, con un'inflazione dei costi che frenerà la capacità di spesa. Tuttavia, è improbabile che ciò sia evidente nel primo trimestre, ma potrebbe emergere in un secondo momento, con le aziende meglio posizionate in una condizione privilegiata rispetto ai concorrenti.
Nell'ultimo mese abbiamo rivisto leggermente al ribasso le stime (-0,4%), come risultato di un abbassamento delle stime per 22 società e di un rialzo per altre 10; il mercato rimane attraente rispetto ai multipli storici. La conferma della guidance 2023 e delle aspettative di consenso, insieme alla stabilizzazione della politica monetaria, saranno determinanti nel definire il tono delle performance azionarie dei prossimi mesi.
Per quanto riguarda la situazione interna, il governo italiano ha un margine di manovra abbastanza limitato per l'espansione fiscale. L'ottenimento della terza tranche di finanziamenti del PNR è di vitale importanza in presenza di problemi nella realizzazione delle riforme e degli investimenti previsti e promessi. I progressi sembrano essere in ritardo in quest'area e appare sempre più necessaria la rinegoziazione del calendario degli investimenti.
View sui settori
Prevediamo che la spinta del margine di interesse (NII) e il basso costo del rischio abbiano sostenuto l'andamento degli utili delle banche nel primo trimestre 2023, con in media un miglioramento dei coefficienti patrimoniali rispetto al trimestre precedente. In questo scenario preferiamo le banche con una forte crescita del NII e con commissioni resistenti (Intesa, Banco BPM e Credem) e con un certo appeal per le fusioni e acquisizioni (Banco BPM).
Il settore Luxury dovrebbe registrare risultati solidi grazie alla ripresa della domanda in Cina, privilegiamo Moncler, Cuccinelli e Tod's.
Il settore sanitario sta mostrando segni di stabilizzazione dopo il boom dovuto al Covid, con Recordati che ha fornito indicazioni molto rassicuranti sui ricavi, mentre di recente siamo diventati più ottimisti su Diasorin e Amplifon.
I beni di consumo iniziano gradualmente a mostrare qualche segnale di rallentamento della domanda.
I servizi di pubblica utilità sembrano in grado di riprendere operatività dopo le difficoltà registrate nel 2022 dovute all'instabilità causata dalla guerra in Ucraina. Riteniamo che il settore meriti di essere tenuto d'cchio, nonostante sia ancora fortemente influenzato dall'andamento dei tassi d'interesse e da una gestione maldestra dei rinnovi dei Cda di diverse società controllate dal Tesoro italiano.
I titoli energetici appaiono esposti all'andamento di offerta e domanda, dominati da scontri geopolitici che aggravano l'incertezza di breve periodo: continuiamo a preferire Saipem a ENI e Tenaris.
Rimaniamo meno entusiasti dei titoli industriali: ci aspettiamo un 1° trimestre positivo da Prysmian, mentre nel settore auto preferiamo Pirelli ai produttori OEM che potrebbero presto affrontare una guerra dei prezzi dopo la decisione di Tesla di tagliare i prezzi su tutta la linea.
Azioni suggerite in vista dei risultati
La stagione dei bilanci italiani del primo trimestre è appena iniziata e si concentrerà nelle prime due settimane di maggio. Alcune società riporteranno solo i dati sui ricavi, mentre gli assicuratori presenteranno per la prima volta i bilanci secondo i nuovi principi contabili.
In questo scenario preferiamo i titoli con un'elevata visibilità sulle stime, un posizionamento di leadership e una minore esposizione al potenziale rallentamento della domanda del mercato, in quanto l'inflazione e i tassi di interesse iniziano a erodere la spesa dei consumatori. Ci aspettiamo un certo grado di rallentamento, ma riteniamo che non sia in vista una dura recessione. I mercati stanno entrando in una fase stagionale negativa. Questo potrebbe offrire opportunità alle società che si dimostrano in grado di soddisfare o superare le aspettative del mercato.
Di seguito la nostra lista selezionata in vista dei risultati del 1° trimestre 23:
- Principali call LONG su titoli di grandi dimensioni: Banca Mediolanum, Intesa Sanpaolo, Banco BPM, Recordati, Buzzi, Pirelli, Prysmian, STM, Enel, A2A.
- Principali call SHORT: Anima, BFF, Mediobanca, De' Longhi, Eni, Saras, Unipol SAI, ERG.
- Principali call LONG su titoli medio-piccoli: Credem, Intercos, Technogym, Tod's, Cementir, Piaggio, Media for Europe.