BANCHE: Aggiornamento Settoriale del 20/03

Europa contagiata dalle banche regionali statunitensi: UBS salva Credit Suisse

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UBS salva Credit Suisse, cancellate le obbligazioni AT1 

UBS ha annunciato l'acquisizione di Credit Suisse (CS), accordo completamente in azioni, per un totale di 3 miliardi di franchi svizzeri, corrispondenti a 0,76 franchi svizzeri per azione Credit Suisse. Non è richiesta l'approvazione degli azionisti, la transazione è sostenuta dalle autorità svizzere e dovrebbe concludersi nel 2° trimestre del 2023. Nell'ambito dell'operazione di salvataggio Credit Suisse, l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) ha azzerato il valore delle obbligazioni AT1, per un ammontare totale di 15,8 miliardi di franchi svizzeri. Le autorità svizzere forniranno 9 miliardi di protezione (sostenuti da UBS) in caso di perdite. UBS sospenderà temporaneamente il riacquisto di azioni, e si impegnerà a distribuire un dividendo progressivo in denaro.

Rischio effetto domino sulle banche regionali USA

Il default degli istituti di credito statunitensi Silvergate, Signature e SVB, potrebbe innescare altri fallimenti nel settore, in quanto gli investitori e i correntisti potrebbero decidere di spostare i loro depositi verso banche ritenute più sicure. 

Altre banche regionali potrebbero avviare una serie di ricapitalizzazioni avvalendosi di aiuti statali.

Banche centrali più proattive

Ci aspettiamo regole più rigorose per le banche in merito alla liquidità e al capitale, e vediamo più vicina la fine della politica monetaria restrittiva.

La FED ha annunciato una garanzia per tutti i correntisti di SVB e un nuovo programma di finanziamento a termine con prezzi favorevoli e requisiti di garanzia (a valore nominale). La BCE ha detto di essere pronta a garantire la stabilità finanziaria. Tutte le principali banche centrali hanno offerto operazioni in dollari statunitensi a 7 giorni su base giornaliera per sostenere il regolare funzionamento dei mercati di finanziamento in dollari statunitensi. Riteniamo meno probabili forti aumenti dei tassi di interesse nel prossimo futuro. 

Banche italiane più solide rispetto al passato ma non immuni alla crisi

Prevediamo che l'aumento dei tassi d'interesse stia per finire, che i tassi di default aumentino più rapidamente e che i regolatori chiedano alle banche di mantenere ampi buffer di liquidità e capitale, il che avrà un effetto negativo sulle attività ponderate per il rischio (riduzione dei prestiti) e sulla politica di distribuzione (almeno per quanto riguarda i buyback). L'azione senza precedenti intrapresa dalla FINMA sui bond AT1 di Credit Suisse avrà una ricaduta negativa sui mercati del credito, con una diretta implicazione per il CoE. Abbiamo ridotto le nostre stime EPS per il 2023 e il 2024 del 5% (in media) sul settore, a causa della riduzione del NII e di un leggero aumento del CoR. Abbiamo inoltre aumentato il nostro CoE di +150bps (in media) per il settore. Per Unicredit abbiamo ipotizzato l'assenza di buyback per il 2023.

Portiamo la raccomandazione sul settore a NEUTRAL

Sarà cruciale prevedere la reazione degli azionisti e dei possessori di obbligazioni di UBS all'accordo con Credit Suisse, mentre negli Stati Uniti l'evoluzione della crisi di First Republic Bank  dovrà essere monitorata per valutare l'eventuale contagio sulle altre banche.

Prevediamo che le difficoltà nel settore persistano, almeno fino a quando non verrà definito il perimetro della crisi e non saranno chiari gli strumenti che le banche centrali possono impiegare. Le banche italiane sono solide dal punto di vista dei rapporti di liquidità e capitale, ma l'esposizione al debito italiano potrebbe essere un altro motivo di preoccupazione per gli investitori.

Abbassiamo la valutazione di Unicredit da Outperform a NEUTRAL a seguito della riduzione delle stime; niente buyback per il 2023. Rimaniamo NEUTRAL su Mediobanca e BPER, mentre continuiamo a vedere valore in Intesa SanPaolo e Banco BPM (da BUY a Outperform) nonostante la riduzione delle stime.


 Team Websim Corporate

Gli Analisti Finanziari di Websim