Quarto di secolo alla fine, con Trump, il mondo gira pagina
Per Dante Roscini, professore di Economia Internazionale alla Harvard Business School, con il secondo mandato di Trump si entra in una nuova fase della storia delle relazioni economiche
33.000 miliardi di dollari, l’interscambio commerciale del mondo, è una montagna di soldi: mettersi all’opera per sovvertirla, come sembrerebbe voler fare Donald Trump con i suoi dazi, rischia di demolirla.
A lanciare l’avvertimento è Dante Roscini, professore di Economia Internazionale alla Harvard Business School di Harvard.
Nel presentare le sue tesi a un evento interno di Intermonte, Roscini, ha segnalato che a giugno, non siamo soltanto intorno a metà dell’anno, manca poco anche al superamento dei primi venticinque anni del primo secolo del secondo millennio: “a breve saremo più vicini al 2050 di quanto non lo siamo al 2000, siamo proprio in un momento di passaggio”.
È il momento giusto per un bilancio di metà anno, con qualche sguardo anche al primo quarto di secolo.
Il titolo dello speech dell’ex banchiere d’affari di Merrill Lynch e Goldman Sachs è Le 3D dell’economia: Dazi, Deficit e Debito ma nella presentazione si parla di tanto altro, di dollaro, valute e Treasury: accanto all’attualità, trovano spazio approfondimenti analitici in grado di dare una collocazione storica al fluttuante presente di Trump.
Chimerica
Anche se nessuno degli ultimi presidenti degli Stati Uniti lo ha mai detto in modo esplicito, la Cina è diventata l’antagonista. In termini commerciali, soprattutto sui prodotti ad alto contenuto tecnologico, è già un nemico.
Non sempre è stato così, per buona parte di questa prima parte del secolo i due paesi hanno avuto una relazione economica simbiotica. Cine e America diventano Chimerica, il nome coniato nel 2006 dallo storico Niall Ferguson.
I vantaggi di questa relazione, spiega Roscini in un ampio numero di slide con grafici, diagrammi e immagini, sono stati tanti per entrambi.
Gli americani, un popolo di consumatori compulsivi votati alla spesa, hanno trovato merci da comprare a buon prezzo. La Cina, diventata con la svolta di Deng Xiaping, la fabbrica del mondo, ha trovato un mercato di sbocco con una capacità di assorbimento senza eguali nel mondo.
Non è finita, gli americani hanno trovato anche altro: un finanziatore instancabile. Da una parte c’è infatti un popolo sempre in modalità di spensierato shopping, bisognoso quindi di prestiti. Dall’altra, c’è un miliardo e passa di prudenti e accorti risparmiatori. Chimerica ha permesso al Tesoro degli Stati Uniti di piazzare masse sempre più ingenti di Treasury all’estero, soprattutto in Cina, mentre le imprese hanno goduto di tassi di interesse in continua discesa per decenni. Ovviamente, il risultato di tutto ciò è stato anche un rafforzamento del dollaro, salito in questi anni ben oltre i valori espressi dai fondamentali.
Da Chimerica a Maga
Il matrimonio benedetto dal Paradiso ha incominciato a entrare in crisi nel corso del primo mandato di Trump, è ulteriormente peggiorato con la pandemia e non è migliorato con l’amministrazione Biden.
Trump si è presentato nel 2025 con un programma di riforma dei rapporti commerciali ispirato da Peter Navarro, un‘economista che secondo Roscini porta avanti tesi incoerenti alla dottrina della macroeconomia. L’attuale Consigliere della Casa Bianca afferma che lo sbilancio commerciale è una zavorra alla crescita, per cui i paesi che si trovano in una posizione di surplus con gli Stati Uniti, devono essere puniti con i dazi. “Se lo trovassi scritto nel tema di uno dei miei studenti gli metterei un brutto voto”, ha detto Roscini a proposito di questa tesi. Si arriva così al Liberation Day di inizio aprile: il punto più basso del rapporto tra Stati Uniti e resto del Mondo.
Il grande BBB
Dopo aver aperto decine di fronti della sua guerra commerciale con il mondo, Trump ha anche avviato l’iter del suo programma di tagli alla spesa e alle tasse: il disegno di legge cardine per i conti pubblici è stato ribattezzato in modo colorito, ma secondo Roscini, non molto serio, Big Beautiful Bill (BBB). La Casa Bianca dice che i tagli alle tasse saranno finanziati dall’aumento delle entrate provocato dai dazi, mentre JP Morgan, oltre che gli analisti indipendenti del Congressional Budget Office, avvertono che BBB, al contrario del GGG (Grande Gigante Gentile) di Rohald Dahl, avrà effetti potenzialmente devastanti sul deficit, visto crescere di 2400 miliardi in dieci anni.
Un impero con troppi debiti
Anche per effetto del denaro scaricato con gli elicotteri negli anni successivi alla pandemia, oggi il debito degli Stati Uniti è di dimensioni esorbitanti: la spesa al servizio degli interessi ha superato di slancio quella di difesa. Volendo restare nelle teorie di Ferguson sulle grandi potenze imperiali del passato, si può dire che oggi gli Stati Uniti assomigliano all’Ancien Régime prima della Bastiglia, oppure all’Impero Ottomano ai tempi della Rivoluzione dei giovani turchi.
Gli scossoni all’edificio dell’ordine mondiale arrivati dalla Casa Bianca hanno portato in questa prima parte dell’anno, o, volendo stare la scansione di Roscini, al crepuscolo del primo quarto di secolo del primo millennio, ad un indebolimento del dollaro su tutte le controparti. Attenzione, dice il professore ad Harvard, il mondo non piò permettersi un crollo della fiducia sul dollaro, perché la valuta degli Stati Uniti è di gran lunga più importante dell’economia degli Stati Uniti. Con le valute non si scherza, soprattutto con la più importante del pianeta, si rischia di far franare la montagna da 33.000 miliardi di dollari di cui si diceva all’inizio.