Il dollaro merita di più grazie all'AI, secondo Bank of America
Il Dollaro, su questi livelli, rischia di chiudere l'anno peggiore degli ultimi undici contro Euro: -11,60%

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Il dollaro è poco mosso nelle prime battute della settimana. Su questi livelli potrebbe chiudere l'anno peggiore dal 2014 con una perdita attualmente intorno al -11,60%.
Secondo Bank of America, l'intelligenza artificiale potrebbe diventare una nuova forza in grado di plasmare il dollaro statunitense, generando sia opportunità che rischi, poiché la tecnologia alimenta gli investimenti, sconvolge l'occupazione e rimodella la produttività. La banca afferma che l'impatto a breve termine potrebbe essere eterogeneo, ma nel tempo, gli aumenti di produttività potrebbero rafforzare la valuta statunitense.
Sebbene il predominio tecnologico statunitense abbia alimentato una narrazione di "eccezionalismo", il recente rally azionario guidato dall'intelligenza artificiale non ha direttamente rafforzato il dollaro, hanno affermato gli strateghi di Bank of America in un report. Dopo il sell-off del "Giorno della Liberazione" di aprile, i titoli azionari legati all'intelligenza artificiale sono aumentati, nonostante il dollaro statunitense sia rimasto entro un intervallo di oscillazione.
Dal punto di vista macroeconomico, BofA afferma che il boom della spesa in conto capitale statunitense legata all'intelligenza artificiale è "indubbiamente favorevole al dollaro".
Gli investimenti legati all'intelligenza artificiale hanno contribuito per circa 1,2 e 1,3 punti percentuali alla crescita del PIL nei primi due trimestri del 2025, principalmente grazie a software, hardware e data center.
Tale crescita, unita all'effetto ricchezza derivante dalle maggiori valutazioni tecnologiche, ha sostenuto la spesa dei consumatori e l'inflazione dei servizi, fattori che hanno contribuito a mantenere il dollaro più forte di quanto avrebbe potuto essere altrimenti.
Tuttavia, gli strateghi avvertono che il mercato del lavoro potrebbe diventare una fonte di debolezza. I primi segnali di dinamiche di "basse assunzioni e bassi licenziamenti", in particolare tra i lavoratori più giovani, suggeriscono che le aziende siano caute nell'assumere ruoli che potrebbero essere automatizzati.
Il team di BofA scrive che "una maggiore conferma di licenziamenti dovuti all'intelligenza artificiale pone chiaramente rischi al ribasso per il dollaro", poiché potrebbe accelerare i tagli dei tassi della Federal Reserve.
A lungo termine, il destino del dollaro dipenderà dal prevalere delle pressioni disinflazionistiche dell'intelligenza artificiale o degli incrementi di produttività.
Un contesto deflazionistico potrebbe indebolire il dollaro statunitense spingendo i rendimenti al ribasso, ma se l'intelligenza artificiale alla fine aumenta l'efficienza e la produzione, "una maggiore produttività è stata associata a un dollaro più forte", osservano gli strateghi, citando il periodo 1995-2002 come precedente.
Confrontando l'attuale ciclo dell'intelligenza artificiale con l'era delle dot-com del 2000, il rapporto evidenzia differenze chiave: il boom odierno è trainato da aziende tecnologiche redditizie, non da startup, e gli afflussi di investimenti diretti esteri sono minori.
Nel complesso, sebbene l’impatto complessivo dell’intelligenza artificiale sulle valute rimanga incerto, “il boom degli investimenti nell’intelligenza artificiale dovrebbe essere nettamente positivo per il dollaro statunitense”, hanno affermato gli strateghi, anche se i rischi per il lavoro legati all’automazione e la potenziale disinflazione potrebbero pesare sulla valuta nel breve termine.
Analisi Tecnica Dollaro
Area 1,17/1,20 si è confermata una soglia discriminante di estrema valenza, dove si possono impostare acquisti di dollari in ottica di diversificazione di portafoglio. Ricordiamo che il dollaro è arrivato a perdere oltre il 15% da gennaio a settembre, su base annua sarebbe il bilancio peggiore dal 1981, perciò una ricalibrazione è del tutto ragionevole.
Il cambio, a fine mese, è sceso sotto la media mobile a 100 giorni (1,166) per la prima volta da un anno. Alziamo l'allerta perchè la conferma della violazione di 1,16 potrebbe proiettare un target di breve nel range 1,14/1,12.
Il mercato mette a disposizione una serie di strumenti più o meno dinamici per investire in ottica di trading stretto long/short o in ottica di lungo periodo.
Per puntare su una rapida rivalutazione del Dollaro USA (contro Euro) senza prendere rischi sull'oscillazione dei prezzi delle obbligazioni c'è il seguente ETC. Leggi il documento KID:
Wisdomtree 3x Long USD Short EUR
Isin: JE00B3QQ4551 (EUS3)
Per puntare su una rapida svalutazione del Dollaro USA (contro Euro) senza prendere rischi sull'oscillazione dei prezzi delle obbligazioni c'è il seguente ETC. Leggi il documento KID:
Wisdomtree 3x Short USD Long EUR
Isin: JE00B3T3K772 (USE3)
Per investire senza leva sulla rivalutazione del Dollaro è disponibile il seguente:
db x-trackers II Fed Funds Effective Rate UCITS (EUR)
Isin LU0321465469 (XFFE)
Da inizio 2025: -7,0%
L’Obiettivo di Investimento del Comparto è quello di replicare il rendimento del FED FUNDS EFFECTIVE RATE TOTAL RETURN INDEX®. Il Comparto non distribuisce dividendi. L’Indice, pubblicato da Deutsche Bank, rappresenta i mercati monetari e di capitali dell’area Dollaro USA. L’Indice è calcolato sulla base del rendimento complessivo (total return) con ciò indicando che rappresenta un deposito sostituito giornalmente (daily rolled deposit) al quale viene applicato il federal funds effective rate (tasso di riferimento effettivo statunitense). Non distribuisce dividendo. Leggi il documento KID.
