SETTORE UTILITY +0,7% Madrid rinuncerebbe a misure contro le aziende con soluzione "Made in Bruxelles"

L'indice Stoxx del settore Utility guadagna lo 0,7% e prova ad allonanarsi dai minimi degli ultimi sei mesi.
Ciò malgrado, si conferma il peggior comparto da inizio anno con una perdita del 4,5% (l'unico negativo) vs il +13,80% dell'indice Stoxx globale.
La Spagna preferirebbe misure di portata europea a soluzioni di carattere nazionale per gestire i crescenti prezzi dell'energia, ha detto oggi il ministro spagnolo per l'Energia e l'Ambiente, Teresa Ribera, durante la conferenza Reuters Impact.
Rispondendo ad una domanda relativa alle misure intraprese dal suo governo, tra cui un clawback sui profitti delle utility ritenuto eccessivo dai parlamentari, Ribera ha risposto: "Se la UE prendesse delle misure saremmo felici di portarle avanti lasciando perdere qualsiasi soluzione di carattere nazionale".
A metà settembre, con l'intento di contenere l’atteso rialzo delle bollette dell’energia elettrica e il gas, il governo spagnolo ha varato un pacchetto di misure, rese immediatamente operative da un decreto legge approvato dal consiglio dei ministri.
La manovra prevedeva nuove misure di natura fiscale e una riduzione dei “profitti eccessivi” di cui le centrali nucleari e idroelettriche stanno beneficiando grazie all’aumento dei prezzi elettrici provocato dal rincaro del gas (questa misura segue il clawback dei windfall profit legati al rialzo dei prezzi della CO2 introdotta nei mesi scorsi).
Quanto al gas, per un semestre sarà calmierato il costo della materia prima nel calcolo della tariffa di ultima istanza Tur (clienti domestici e Pmi), in modo che l’aumento medio nella prossima revisione trimestrale che scatterà il 1° ottobre sarà del 4,4% invece del previsto 28%. I mancati introiti saranno spostati alle prossime revisioni.
L’esecutivo spagnolo ha inoltre introdotto un meccanismo di aste mirato a ridurre il volume di energia che partecipa al mercato all’ingrosso. Nella prima asta, che si terrà entro fine anno, Endesa, Iberdrola, Naturgy ed Edp dovranno offrire circa 16TWh, pari a circa il 6% della domanda elettrica spagnola nel 2020.
Tanto per chiarire lo scenario, l'impatto complessivo delle nuove misure potrebbe essere nell’ordine dei 150-200 milioni di euro in meno per Endesa (Enel ) a livello di EBITDA, che si vanno a aggiungere ai 150 milioni legati alle misure introdotte nei mesi scorsi (già inclusi nelle nostre stime). Per Enel l’impatto negativo aggiuntivo a livello di utile per azione potrebbe essere nell’ordine del 1.5% circa.
Commento
Una soluzione "europea" della questione energia con contemporaneo passo indietro da parte del governo spagnolo sarebbe un'ottima notizia per il settore Utility europeo, in particolare per i due colossi spagnoli e indirettamente per la nostra Enel.
Sotto il profilo dei fondamentali, siamo di fronte a uno dei settori con i multipli più attraenti: il P/E medio del settore Stoxx Utility stimato dagli analisti raccolti da Bloomberg è intorno a 18,4x. Al contrario, il ritorno previsto in termini di dividendo è tra i più elevati: Dividend/Yield 4,40%.
Quadro grafico settore Utility europeo.
La violenta caduta dal picco di quest'anno si spiega in parte con la prospettiva di un costo del denaro più alto (che penalizza teoricamente le aziende super-indebitate del settore) e in parte con la preoccupazione di provvedimenti da parte dei governi europei analoghi a quelli decisi da Madrid.
L'indice Stoxx Utility è tra i pochi, forse l'unico, a non essere ancora riuscito a tornare sopra i livelli del marzo 2020, sfiorati in un paio di occasioni nel periodo successivo.
La prima resistenza è verso la media mobile indicata in rosso, passante oggi intorno ai 380 punti, mentre l'ostacolo più importante è collocato nella fascia 400-420 punti, in prossimità dei massimi toccati nel 2020 e a inizio 2021. Oltre tale livello si punterà al record storico del 2007 in area 563 punti (upside potenziale +50%).
Verso il basso, la soglia discriminante è in area 360 punti, a ridosso della media mobile evidenziata in verde, che non a caso ha avviato la reazione tuttora in corso.
Operatività. Manteniamo una visione positiva sul settore, anche in virtù della elevata remunerazione sotto il profilo dei dividendi. Si suggerisce pertanto di sfruttare la debolezza attuale per acquistare utility europee in ottica di diversificazione. Incrementare sopra 380 punti per target 420 punti. Stop loss prudenziale in caso di discesa sotto 355 punti.

Chi vuole investire sul settore Utility europeo con la massima diversificazione ha a disposizione una serie di strumenti.
Nel seguente ETF, le Utility italiane rappresentano il 20% del totale. Al primo posto la Spagna con il 22%:
SPDR MSCI Europe Utilities UCITS
Isin IE00BKWQ0P07
Da inizio anno -2,90%
Obiettivo dell'ETF è la replica dell'indice MSCI Europe Utilities, che raggruppa i principali protagonisti europei del settore, comprensivo del reinvestimento del dividendo. Ciò consente di amplificare la performance da inizio anno a un livello superiore a quello registrato dall'indice corrispondente. Commissioni totali annue 0,30%. Nella tabella di seguito i primi dieci titoli, tra cui compare al primo posto la nostra Enel. Leggi il documento KID.
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