PETROLIO - Seconda seduta di rimbalzo, gli USA rimpolpano le scorte strategiche

Fatto

Brent (76,30 usd), Wti (71,60 usd). Petrolio in rialzo per la seconda seduta consecutiva. 

Venerdì ha portato a termine la settima settimana negativa di seguito, -3,8%, scivolando sui minimi da luglio.

La recente debolezza dei prezzi ha attirato la domanda da parte degli Stati Uniti, che hanno acquistato fino a 3 milioni di barili di greggio da destinare alla Strategic Petroleum Reserve (SPR) con consegna marzo 2024.

"Sappiamo che l'amministrazione Biden è sul mercato cercando di ripristinare l'SPR, il che fornirà supporto ai prezzi", ha scritto in una nota l'analista di IG, Tony Sycamore.

Nonostante l’Opec + si sia impegnato a tagliare 2,2 milioni di barili al giorno (bpd) di produzione nel primo trimestre 2024, gli investitori rimangono scettici sulla capacità dei singoli Paesi di implementare tale decisione.

RBC Capital Markets prevede tagli di 700.000 bpd nel primo semestre, ma solo di 140.000 bpd per l'intero anno 2024.

"I prezzi rimarranno volatili e senza direzione finché il mercato non vedrà dati chiari relativi ai tagli volontari alla produzione", hanno affermato in una nota gli analisti di RBC.

Nel frattempo, gli ultimi dati sull’indice dei prezzi al consumo provenienti dalla Cina, il principale importatore di petrolio al mondo, hanno mostrato crescenti pressioni deflazionistiche poiché la debole domanda interna mette in dubbio la ripresa economica del paese.

Venerdì i funzionari cinesi si sono impegnati a stimolare la domanda interna e a consolidare e rafforzare la ripresa economica nel 2024.

Ora il bilancio del 2023 del petrolio è intorno a -10%.

Effetto