NIKKEI 225 La Banca del Giappone modera i toni, lo yen si spegne
La banca centrale non ha fretta di alzare i tassi, c’è “spazio” per temporeggiare e osservare nel frattempo l’impatto del primo rialzo. Lo yen si indebolisce dopo le parole del governatore Kazuo Ueda

Fatto
La borsa di Tokyo guadagna l'1,5% nel giorno delle comunicazioni della banca centrale, +2,4% la settimana.
Lo yen è molto volatile, stanotte in apprezzamento e stamattina in calo su dollaro, cross a 143,6. Dai minimi di lungo periodo di inizio settimana, la valuta si è svalutata di oltre il 2%.
La Banca del Giappone ha confermato con voto unanime il tasso di riferimento allo 0,25%. Nell’ultimo mese e mezzo, “le aspettative sull’inflazione sono leggermente salite” e l’economia giapponese “ha continuato a crescere ad un ritmo superiore alle sue potenzialità”.
La dinamica dei prezzi meriterebbe di essere raffreddata ma la banca centrale non ha fretta di procedere con un altro rialzo dei tassi. L’avvio della stretta monetaria è stato traumatico e nessuno vorrebbe ritrovarsi a gestire il mezzo terremoto di un mese e mezzo fa. Nelle tre sedute post annuncio del rialzo tassi del 31 luglio, l’indice Nikkei ha perso oltre il 20%. I vertici della banca centrale sono dovuti intervenire per rassicurare i mercati sulla traiettoria e sulla portata dell'inversione della politica monetaria.
Non è un dietro front. Il rialzo tassi andrà avanti, ma con giudizio e senza fretta: la stabilità dei mercati è in questo momento il principale bene da preservare. Nel corso della conferenza stampa di stamattina il presidente Kazuo Ueda ha detto che c’è “spazio” per temporeggiare a osservare nel frattempo l’impatto dei primi interventi. La traiettoria non cambia, infatti nel comunicato, la banca scrive di aspettarsi di arrivare al target di 2% di inflazione nella seconda parte del suo periodo di osservazione fissato nel documento emesso alla fine di luglio. Le intenzioni sono da falco ma il tono è da colomba. Alcuni passaggi della nota indicano che la Banca del Giappone sorveglierà la dinamica interna e quella esterna, in particolare quel che avviene negli Stati Uniti.
Un eventuale peggioramento della prima economia del mondo potrebbe spingere la Fed a tagliare di più i tassi d’interesse e risalirebbe il rischio di una corsa a chiudere i carry trade dollaro-yen. Gli effetti di questi movimenti sul mercato dei capitali possono essere rovinosi, per cui, il vertici della banca centrale si tengono pronti a rallentare, o eventualmente a fermare, la stretta monetaria.
Come detto da Ueda, lo spazio c’è, ma non è ampio, infatti, l’inflazione al netto degli alimenti freschi, quella tenuta in considerazione dal board, ha accelerato in agosto a +2,8%, da +2,6% di giugno e 2,5% di maggio. Il consensus si aspettava una stabilizzazione a 2,7%.
Effetto
Analisi Tecnica. L'impostazione del Nikkei 225 di lungo periodo si conferma saldamente rialzista, malgrado il doloroso capitombolo di inizio agosto. L…
Non perdere questa occasione, iscriviti a Websim e riceverai 1 mese di prova del Pass Exclusive. Potrai decidere successivamente se acquistare uno dei nostri abbonamenti o meno.