BTP - L'inflazione UE accelera, ma i tagli restano sul tavolo
A valle della novità, il rendimento del BTP decennale è sceso al 3,31%, sul livello più basso dall'agosto 2022.

Fatto
L'inflazione nell'area euro è salita a novembre, confermandosi oltre il target del +2% indicato dalla BCE, ma non in modo tale da far deragliare la prospettiva di nuovi tagli del costo del denaro.
A valle della novità, il rendimento del BTP decennale è sceso al 3,31%, sul livello più basso dall'agosto 2022.
Sulla parte lunghissima della curva, quella che potrebbe essere più premiata da una accelerazione del ritmo di riduzione del costo del denaro, il rendimento del BTP trentennale (3,92%) si avvia a chiudere novembre sotto la soglia del 4% per la prima volta da due anni. Tre settimane fa era al 4,32%.
I prezzi al consumo sono aumentati del +2,30% rispetto a un anno fa a novembre, rispetto al +2% di ottobre e in linea con la stima mediana in un sondaggio di analisti di Bloomberg.
Pur calando di poco, gli aumenti dei costi dei servizi sono rimasti elevati, ha affermato Eurostat. Per i beni industriali non energetici, che sono aumentati per il secondo mese consecutivo.
L'inflazione di fondo, che esclude i prezzi volatili di cibo ed energia, attentamente monitorata dalla BCE, è cresciuta del +2,70%, poco meno del +2,80% stimato e in linea con il dato di ottobre.
Aldilà dell'andamento dell'inflazione, le future mosse della BCE sono condizionate dalla prospettiva dii misure protezionistiche nei confronti delle aziende americane, che potrebbero danneggiare l'economia del vecchio continente.
I membri della BCE più accomodanti, come Yannis Stournaras della Grecia e Mario Centeno del Portogallo, temono che l'indebolimento dell'economia europea rischi di far scendere l'inflazione al di sotto dell'obiettivo del 2%. Perciò hanno intensificato le richieste di portare rapidamente il tasso di deposito, attualmente al 3,25%, al 2%, un livello da loro considerato neutrale, quindi né restrittivo né stimolante per la crescita.
Giovedì, il membro francese Francois Villeroy de Galhau ha persino affermato che la BCE potrebbe dover portare i tassi in territorio espansivo per promuovere la crescita, riecheggiando i recenti commenti del suo
omologo italiano Fabio Panetta.
Gli investitori sembrano condividere preoccupazioni simili: un indicatore chiave del mercato delle aspettative di inflazione a medio termine è sceso sotto il 2% questa settimana per la prima volta dal 2022.
I falchi come il presidente della Bundesbank Joachim Nagel, tuttavia, sono più cauti e hanno messo in guardia contro una politica dei tagli troppo affrettata che potrebbe vanificare gli sforzi fatti finora.
Effetto
Analisi tecnica BTP 10 anni. Dal punto di vista grafico, negli ultimi due anni il rendimento si è mosso, senza precisa direzionalità, lateralmente nel…
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