BORSE GLOBALI - Il FMI alza le stime di crescita, Italia meglio di tutti in Eurozona
L'indice MSCI World è cresciuto del +17% da inizio 2023

Fatto
Nel giorno che precede la comunicazioni della FED, l'indice MSCI World ha chiuso ieri a ridosso dei massimi degli ultimi 15 mesi, ampliando la performance da inizio anno a +17,0%.
La spinta maggiore, in termini di peso specifico, è arrivata dai tech di Wall Street (l'indice Nasdaq è salito del +35% dal primo gennaio), dalle borse della zona euro (Eurostoxx 50 +15,70%) e dalla borsa giapponese (Nikkei 225 +12,80%). In sordina la Borsa UK (+6,6%).
L'ultimo aggiornamento del World Economic Outlook, elaborato dal Fondo Monetario Internazionale, ha rivisto al rialzo le stime di crescita mondiale per il 2023 al +3,0%, da +2,80% delle precedenti previsioni.
Per il 2024 la stima è rimasta invariata al +3,0%.
Il rapporto mette in evidenza come, nonostante la revisione al rialzo per quest'anno, la crescita economica globale "resta debole in base agli standard storici" - che dal 2000 al 2019 indicano un PIL che cresce mediamente del +3,8% - ed è attesa rallentare rispetto al +3,5% del 2022.
"La bilancia dei rischi resta orientata al ribasso, anche se i rischi più avversi sono diminuiti rispetto ad aprile", mette in evidenza il FMI, indicando nell'inflazione e nella performance economica della Cina alcuni dei possibili rischi.
Gli esperti hanno ritoccato al rialzo la crescita di Stati Uniti e Eurozona.
L'economia Usa crescerà nel 2023 dell'1,8% (da +1,6% precedente) e crescerà nel 2024 dell'1% (da +1,1% precedente).
Per quanto riguarda l'Eurozona: il 2023 è visto in crescita dello 0,90% (da +0,80% precedente), mentre il 2024 crescerà dell'1,5% (da +1,4% precedente).
Tra i Paesi più "virtuosi" c'è l'Italia. Il FMI prevede che il Pil quest'anno crescerà dell'1,1% (da +0,7% stimato a fine aprile). Nel 2024 la crescita è stimata dello 0,9% contro +0,8% previsto tre mesi fa. All'inizio di luglio la premier Giorgia Meloni ha segnalato la possibilità che l'economia cresca fino all'1,2%.
L'economia tedesca, invece, è vista in contrazione dello 0,3% nel 2023 e in rialzo dell'1,3% nel 2024.
Descrizione dell'indice MSCI World
L'MSCI World Index, lanciato nel marzo 1986, riflette la performance delle società a grande e media capitalizzazione di 23 Paesi dei mercati sviluppati (DM)*. Con 1.507 componenti, l'indice copre circa l'85% della capitalizzazione di mercato aggiustata per il flottante in ciascun Paese.
*I paesi DM includono: Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Hong Kong, Irlanda, Israele, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Portogallo, Singapore, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.

Al primo posto, in termini di peso specifico, ci sono gli Stati Uniti, con oltre il 67%. Segue il Giappone con il 6,1%. A livello settoriale, Tech (22,0%), Farmaceutici (13,50%), Finanziari (13,20% ciascuno) sono i più rappresentati.
Il grado di diversificazione a livello di singole azioni è tale per cui le prime dieci pesano complessivamente poco più del 15% del totale e sono tutte statunitensi. Domina la tecnologica con Apple al primo posto. Solo due i titoli della cosiddetta Old Economy: il colosso dei servizi sanitari UnitedHealth e il colosso petrolifero Exxon .

Effetto
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