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India - Bloomberg vede la luce in fondo al tunnel

L'Indice BSE Sensex di Mumbai, in guadagno dello 0,3%, è all'ottava seduta positiva delle ultime dieci

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Indice BSE Sensex di Mumbai in guadagno dello 0,3%, è l'ottava seduta positiva delle ultime dieci. 

Il valore ha raggiunto quota 85.460 punti, a meno dell'1% dal record di fine settembre toccato a 85.978 punti.

Purtroppo, però, la performance del 2025 è in rosso di circa cinque punti percentuali a causa della contemporanea debolezza della Rupia.

La luce in fondo al tunnel

I risultati trimestrali delle società quotate hanno mostrato che si è accesa una luce alla fine del tunnel, scrive Bloomberg  in un articolo molto positivo sulle prospettive di rialzo della borsa di Mumbai. I conti del trimestre hanno portato gli analisti a confermare le loro stime sull’anno, nei precedenti quattro trimestri era arrivato un taglio.

I profitti delle cento maggiori aziende sono cresciuti del +12% nel trimestre di settembre, al di sopra delle stime degli analisti, secondo quanto riportato da Citigroup in una nota.

La performance rappresenta un cambiamento positivo per le azioni del Paese dopo i severi ribassi delle previsioni sugli utili, aggravati dal rallentamento dei consumi e dalla contrazione della spesa pubblica.

L'indice MSCI India è destinato a registrare il suo peggior anno rispetto all'indice MSCI Emerging Markets da decenni.

Le banche globali, tra cui Morgan Stanley, Citigroup e Goldman Sachs, prevedono che l'India invertirà la sua sottoperformance nel 2026, poiché la riduzione dell'imposta sui consumi e l'allentamento della liquidità da parte della banca centrale rafforzeranno la domanda.

Sanzioni e dazi statunitensi

Il 27 agosto 2025, gli Stati Uniti hanno imposto un dazio del 25% sugli acquisti di petrolio russo da parte dell'India, in aggiunta ai dazi reciproci del 25%. Le sanzioni contro le società russe Rosneft, Lukoil e le loro controllate sono state annunciate il 22 ottobre, con entrata in vigore il 21 novembre 2025.

Inoltre, il presidente Trump ha ripetutamente dichiarato di voler bloccare le importazioni di petrolio dall'India dalla Russia, nel tentativo di aumentare la pressione sul settore energetico russo e ridurre la capacità del Cremlino di reperire risorse per la sua macchina da guerra.

Gli acquisti da Rosneft e Lukoil rappresentano il 60% delle importazioni indiane, costringendo il Paese a esplorare altre fonti.

Nel frattempo, le importazioni di petrolio dell'India dagli Stati Uniti sono aumentate al 10,7% nell'ottobre 2025, rispetto al 3% circa del 2024.

Ciò riflette in parte gli sforzi nell'ambito della "Missione 500", annunciata nel febbraio 2025, per aumentare il commercio bilaterale tra India e Stati Uniti a 500 miliardi di dollari entro il 2030.

Riflette inoltre gli ordini effettuati dopo i dazi e le tariffe di agosto 2025, dato il periodo di spedizione di 45-55 giorni. L'impatto, se presente, delle sanzioni di ottobre sarà evidente nei prossimi mesi.

Investire sull'India tramite gli ETF

Per investire con la massima diversificazione sulla Borsa indiana, Piazza Affari mette a disposizione alcuni strumenti specializzati. Tra questi il seguente ETF che sovraperforma nel periodo l'indice BSE Sensex grazie alla sua particolare struttura:

Franklin Ftse India Ucits - Usd (Acc)
Isin: IE00BHZRQZ17 (FLXI)
Da inizio 2025: -5,80%

Obiettivo dell'ETF è quello di replicare con acquisti fisici (azioni e non derivati) l'andamento delle principali blue chip della borsa indiana tramite l'Indice FTSE India 30/18 Capped. Quotato nel giugno 2019. Valuta di denominazione USD, valuta di quotazione EURO. Commissioni totali annue 0,19%. Leggi il documento KID. 

Gli indici FTSE Russell UCITS Capped sono ponderati per la capitalizzazione di borsa e progettati per limitare la concentrazione in ogni singola azione nel rispetto dei requisiti di diversificazione richiesti dall'Unione Europea (UCITS). In particolare, l'indice Capped FTSE India 30/18 rappresenta la performance delle società medio/grandi quotate sulla borsa indiana. Per evitare una concentrazione eccessiva in ogni singola azione, il peso di ciascun componente è limitato ogni trimestre di modo che quello della più grande azienda non superi il 30% e l'eventuale peso delle altre aziende non superi il 18%. 

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