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Bond: con i dazi di Trump è meglio puntare sulle scadenze brevi

Payden&Rygel si aspetta che le conseguenze maggiori dei dazi saranno sulla crescita, il Pil US potrebbe perdere anche lo 0,5%:  i tassi potrebbero essere destinati a un calo, non ad un aumento

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Mentre le obbligazioni europee viaggiano su tassi di rendimento che non si vedevano da circa tre anni, l’Italia va avanti con il suo programma di emissioni di prestiti e trova buona accoglienza.

Forte richiesta per il BTP Green

Il Tesoro ha collocato stamattina BTP per 8,25 miliardi su varie scadenze. La  prima tranche del BTp triennale 15/06/2028 è stata assegnata per 4 miliardi, a fronte di richieste per 6,333 miliardi. Il rapporto tra domanda e offerta è stato di 1,58, con un rendimento lordo, al 2,77%.

La 21ma tranche del BTp a 15 anni 01/09/2033 è stata collocata per 1,25 miliardi a fronte di una domanda pari a 2,402 miliardi, con un rapporto tra domanda e offerta dell'1,92. Il rendimento si è attestato al 3,72%.

Il Tesoro ha poi emesso la quinta tranche del BTp a 30 anni scadenza 01/10/2054 per 1,5 miliardi. La domanda è stata pari a 2,779 miliardi e il rendimento si è attestato al 4,70%.

Collocata infine la quarta tranche del BTp Green 30/10/2031 per 1,5 miliardi (richieste per 2,644 miliardi). Il rendimento si è attestato al 3,40%.

Bond depressi in Europa

L’indice Bloomberg Bond Euro Aggregate tratta intorno a 239,6 punti, sui minimi da luglio, in calo di circa il -3% dai massimi di lungo periodo toccati in dicembre. Il benchmark nel quale sono presenti 7.500 titoli comportate Investment Grade e governativi, ha registrato mercoledì scorso un calo dell’1,48%, uno dei ribassi giornalieri più forti dell’ultimo quarto di secolo. In poche ore, quel giorno, sono stati bruciati circa 170 miliardi di euro di capitalizzazione dell'indice.

La volatilità che ha sconvolto il mondo dei bond la scorsa settimana si è ridimensionata con il passare dei giorni e oggi il Bund si indebolisce leggermente a 2,90%. BTP al 4,03%, con spread in leggero aumento a 112 punti base.

A muovere le obbligazioni, così come le azioni, sono da qualche settimana le notizie riguardanti il nuovo corso della politica commerciale degli Stati Uniti.

Dazi di Trump: freno alla crescita i tassi più bassi

“I mercati, e il consenso, sembrano temere l’impatto al rialzo che le nuove tariffe commerciali avranno sull’inflazione: ci sentiamo di dissentire. Riteniamo, infatti, che le conseguenze negative dei dazi si faranno sentire soprattutto sul fronte della crescita”, afferma Antonella Manganelli, a.d. di Payden&Rygel Italia.

Il ragionamento da seguire è il seguente. L’aumento delle tariffe colpisce sia le tasche dei consumatori, pilastro del prodotto interno lordo americano, sia le imprese, aumentando i costi dei fattori produttivi e creando un clima di incertezza. Vanno poi considerati gli effetti delle ritorsioni che i Paesi colpiti dai dazi Usa potrebbero mettere in campo. Dall'altra parte, lato inflazione, i beni colpiti dalle tariffe rappresentano solo il 10% del paniere dei beni PCE, la misura di inflazione monitorata dalla Fed: sono i servizi che costituiscono il resto.

“Pertanto, pensiamo che il Pil americano potrebbe perdere anche mezzo punto percentuale a causa dei dazi e che i tassi di interesse potrebbero essere destinati a un calo, non ad un aumento.”, si legge nella nota diffusa dalla società indipendente di gestione con oltre 159 miliardi di dollari di masse.

Meglio Bund e BTP sulle scadenze corte

Ne consegue che “a livello di portafogli, siamo quindi sottopesati sulla parte lunga della curva, mentre siamo lunghi sulla parte breve, con un’esposizione ai tassi di interesse maggiore rispetto agli ultimi trimestri”.

Manganelli dice di privilegiare il rischio tasso, rispetto al rischio credito. “Crediamo che i comparti non governativi non abbiano, almeno per ora, un problema di fondamentali, quanto un problema di valutazioni, che appaiono vulnerabili all’equilibrio precario tra inflazione e crescita.

Abbiamo pertanto ridotto i cosiddetti “settori a spread” attraverso una minore esposizione ai mercati emergenti, vista la combinazione di maggiore volatilità dei tassi, sia dei cambi che delle materie prime, insieme a valutazioni più strette dopo le elezioni di novembre. In particolare, abbiamo contenuto l'esposizione a Paesi come il Messico, dove le valutazioni non sembravano interessanti rispetto al rischio associato alle tariffe.

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Analisi tecnica BTP 10 anni

Dal punto di vista grafico, negli ultimi due anni il Btp decennale ha avviato un solido recupero, che ha portato il rendimento dal picco negativo del 5% nel 2023 al picco positivo del 3,15% di fine 2024.

L'inversione di rotta degli ultimi mesi non ha compromesso il movimento di recupero. La soglia critica è intorno al 4,20%

Operatività

Consideriamo il pull back una interessante occasione per comprare BTP sulla debolezza. Perciò confermiamo la view positiva di lungo periodo. Sfruttare sistematicamente le risalite del rendimento verso il 3,70%/4,0% per acquisti.

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Ci sono diversi strumenti che consentono di intervenire in ottica speculativa LONG/SHORT o soltanto LONG in ottica di lungo periodo. 

Per puntare in ottica speculativa a un rimbalzo dei prezzi dei BTP (discesa dei rendimenti) c'è il seguente strumento. Leggi il documento KID:
ETP WisdomTree BTP 10Y 3x Leverage Daily
Isin: IE00BKT09149 (3BTL.MI)

Per puntare a un ribasso dei prezzi (aumento dei rendimenti) c'è il seguente strumento. Leggi il documento KID:
ETP WisdomTree BTP 10Y 3x Short Daily
Isin: IE00BKS8QM96 (3BTS.MI)

Per investire direttamente sul Btp c'è il seguente ETF:

Lyxor EuroMTS 10Y Italy BTP Dr Ucits 
Isin: LU1598691217 (BTP10.MI)

Da inizio 2025: -2,50%

L'ETF punta a replicare l'indice MTS Mid Price Italy 10y Target Maturity. L'indice MTS Mid Price Italy 10y Target Maturity (EUR) replica i titoli di Stato italiani con scadenza 10 anni. L'indice viene calcolato sulla base dei prezzi medi delle obbligazioni sottostanti. La scadenza obiettivo è complessivamente pari a 10 anni. Valuta di denominazione Euro. Commissioni totali annue 0,165%. Non distribuisce dividendi. Leggi il documento KID.

Per investire sui bond in ottica di brevissimo termine, a bassissimo rischio, è disponibile il seguente ETF, che stacca anche un dividendo annuale: 

Franklin Euro Short Maturity Ucits Etf (Distribuzione) 
Isin: IE00BFWXDY69 (FLES.MI)

Da inizio 2025: +0,40%

L'ETF investe principalmente in titoli di debito investment grade a tasso fisso o variabile e a breve termine denominati in Euro ed emessi da governo e emittenti privati anche non europei. L'ETF potrà investire fino al 20% del patrimonio in titoli di debito di qualità inferiore, includendo titoli aventi rating sub-investment grade. Valuta di denominazione Euro. Commissioni totali annue 0,05%. Distribuisce un dividendo annuale. Leggi il documento KID.

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