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Terre Rare e Computer Quantistici: doppia emissione targata BNP

Due Low Barrier per puntare su temi d’investimento strategici e ottimi per la diversificazione del portafoglio in certificati: Terre Rare (17,8% annuo) e Computer Quantistici (14,4% annuo).

Terre rare e computer quantistici_Websim

Oggi vi proponiamo due prodotti ideati da Websim ed emessi da BNP Paribas che hanno come tema d’investimento due questioni tanto strategiche quanto difficili da incapsulare in un certificato Cash Collect: Terre Rare e computer quantistici. Due temi di grande interesse sia in termini di equilibri geopolitici che supremazia tecnologica. Allo stesso tempo, due prodotti ragionati e di difficile reperibilità sul mercato secondario dei certificati, dunque di grande valore in ottica di diversificazione.

Ci riferiamo ai certificati Low Barrier Cash Collect ISIN XS3191979668 dedicato al mondo delle Terre Rare e ISIN XS3191992927 sul mondo del Quantum AI e dei Computer Quantistici. Più nel dettaglio:

  • ISIN XS3191979668 ha come sottostanti MP Materials e Albemarle, paga premi mensili con memoria del 1,48% (17,76% annuo), condizionati a barriere al 40% (valide anche a scadenza). Rimborso anticipato a partire da marzo 2026, con trigger al 100% e poi step down del 1% mensile. Scadenza 3 anni.
  • ISIN XS3191992927 investe invece su Intel, Nvidia e Synopsys. In questo caso, il prodotto paga premi mensili con memoria del 1,2% (14,4% annuo), condizionati ad una barriera al 50% (valida anche a scadenza). Rimborso anticipato a partire da marzo 2026, con trigger al 100% e poi step down del 1% mensile. Scadenza 3 anni.

Visto le due proposte è importante andare ad analizzare ed approfondire nel dettaglio sia i temi d’investimento che i titoli protagonisti dei due basket, oltre ché, ovviamente, le caratteristiche dei prodotti. Cominciamo dalle Terre Rare.

Le Terre Rare: 17 elementi chimici fondamentali per transizione green, semiconduttori e Difesa

Le Terre Rare sono diventate un catalyst strategico dell’economia globale. Composte da 17 elementi chimici fondamentali (Scandio, Ittrio, Lantanio, Cerio, Praseodimio, Neodimio, Promezio, Samario, Europio, Gadolinio, Terbio, Disprosio, Olmio, Erbio, Tulio, Itterbio, Lutezio), le Terre Rare si raggruppano in quelle leggere e pesanti. Ognuna di loro ha proprietà molto diverse e conferisce alle tecnologie che ormai utilizziamo tutti i giorni proprietà straordinarie, inimmaginabili fino a pochi anni fa.

In particolare, questi metalli sono:
  • Magneti permanenti ad alte prestazioni, con utilizzo chiave per il comparto dei Veicoli Elettrici (EV). I magneti permanenti dei motori elettrici ad alta efficienza (soprattutto quelli in Neodimio) sono il cuore della propulsione elettrica. Sono leggeri, compatti e potenti. Inoltre, sono indispensabili anche per la transizione green. Infatti, i generatori di grandi turbine eoliche, specialmente quelle offshore, utilizzano enormi magneti permanenti a base di Terre Rare per convertire il vento in elettricità in modo efficiente.
  • Fondamentali per i semiconduttori (elettronica e informatica). Le Terre Rare (come il Cerio, il Lantanio e il Gadolinio) vengono utilizzate nella produzione, lucidatura e componentistica dei chip e semiconduttori. Le loro proprietà sono fondamentali per creare microprocessori più veloci, più piccoli e più efficienti, essenziali per ogni dispositivo elettronico moderno e per l'intelligenza artificiale.
  • Generano grande efficienza per le batterie (accumulo di energia). Le batterie agli ioni di litio, utilizzate in EV, telefoni e sistemi di accumulo stazionario, utilizzano alcuni composti di Terre Rare (come il Lantanio) nei loro elettrodi o catalizzatori per migliorare l'efficienza e la durata.
  • Necessari nella Difesa, per gli armamenti di alta precisione. Questo settore ne evidenzia il loro ruolo strategico per la sicurezza. Le Terre Rare sono usate nei sistemi di guida missilistica, per la precisione dei sensori e la miniaturizzazione dei motori. Nei laser e radar sono usati per le ottiche, negli schermi e nei sistemi di puntamento per garantire prestazioni superiori.

Le Terre Rare: risorse strategiche al centro della geopolitica moderna

Ma perché le Terre Rare (REE) sono così importanti? Al contrario di quello che pensano i più, non è tanto un problema di rarità. O meglio, le Terre Rare sono relativamente abbondanti sulla crosta Terrestre almeno quanto il rame che, invece, è un metallo comune (si veda ad esempio il Cerio). Il problema è che sono rari i giacimenti economicamente sfruttabili e ancora più rari i giacimenti ricchi di quelle pesanti. Non solo, i giacimenti di Terre Rare sono problematici sotto molteplici punti di vista, per esempio a causa della mineralizzazione complessa, bassissime concentrazioni, presenza di Torio e altri elementi radioattivi. Di conseguenza, oltre all’estrazione, anche la lavorazione, la raffinazione e la purificazione di REE risultano essere processi complessi, che necessitano di tecnologie e capacità industriali ancor più Rare delle Terre stesse, e, per giunta, con un impatto ambientale significativo. È stato calcolato infatti che la lavorazione di una tonnellata di metalli delle Terre Rare produce circa 2.000 tonnellate di rifiuti tossici.

A tutto ciò si aggiunge, come dicevamo, il tema geopolitico. La disomogenea distribuzione delle miniere e impianti di trattamento dei minerali fa sì che, quantomeno al momento, la produzione di Terre Rare sia concentrata in pochi Paesi, dai quali dipende il resto del mondo. A esercitare il monopolio è la Cina, la quale possiede circa un terzo delle riserve mondiali attualmente note, pari a circa 44 milioni di tonnellate, grazie alle quali copre circa il 60% dell’offerta. Seguono Stati Uniti (15,5%), Myanmar (10,5%) e Australia (10%). Di recente, la competizione a distanza tra i due più importanti produttori sta convergendo sulla Groenlandia, il luogo del pianeta con il sottosuolo più ricco di REE, con un potenziale stimato in circa 60 mila tonnellate all’anno, ovvero pari al 30% del fabbisogno mondiale.

Si comprende bene come il controllo e la gestione di queste materie prime sia ormai una questione strategica tanto da diventare merce di scambio nello scontro tra Stati Uniti e Cina. Si ricorda infatti la scorsa estate la risposta secca della Cina agli USA. Di fronte all’ennesimo attacco a suon di dazi di Trump al Paese del Dragone, questo ha risposto minacciando il blocco delle esportazioni di Terre Rare. Dinamica che ha portato a più miti consiglio il Presidente degli Stati Uniti. A fine ottobre hanno trovato l’accordo per un anno dove gli USA abbassano i dazi e la Cina continua a dare le Terre Rare. Basta questo per capire quanto siano strategiche le Terre Rare.

Il Low Barrier per estrarre valore dalle Terre Rare

Il tema d’investimento è dunque estremamente interessante, con potenzialità enormi in ottica prospettica. Si può investire su questo comparto seguendo diverse strade, attraverso prodotti trend following come gli ETF o, comprando le singole azioni oppure utilizzare i certificati. Qui la scelta sta sempre nella strategia che si vuole seguire. Se si vuole puntare sul tema in ottica speculativa perfetto l’uso di equity. Se si preferisce tutelarsi dalla volatilità molto alta del settore, i prodotti a barriera sono più indicati. Si riesce ad estrarre un ottimo rendimento dal comparto sotto forma cedolare ma al contempo non si è in balia delle notizie e dunque della volatilità.

La struttura del certificato ISIN XS3191979668 è molto semplice. È un Low Barrier Cash Collect in versione Fast, emesso da Bnp Paribas il 28 novembre, con strike segnati il 2 dicembre (vedi scheda prodotto allegata).

Il certificato è costruito su un basket worst of di soli due sottostanti scelti con criterio: MP Materials e Albemarle (che analizzeremo nel seguente capitolo). Paga l’1,48% mensile con memoria (17,76% annuo), condizionato ad una barriera al 40% (dunque protegge fino a cali del 60% dei due titoli del basket). La memoria come noto permette di recuperare premi eventualmente non pagati ad una data di pagamento, se, nelle successive date di osservazione, il worst of torna al di sopra della barriera. Questo meccanismo è valido fino a scadenza inclusa.

Il certificato prevede poi la possibilità di rimborso anticipato con autocall a partire da marzo 2026, con trigger al 100% e poi step down del 1% mensile fino al 68%. Il meccanismo Fast permette di massimizzare il rendimento mensile con buona probabilità d’uscita automatica nel corso della vita del prodotto. Del resto, il meccanismo permette anche all’emittente di pagare premi più alti visto la probabilità di vita stimata più bassa. Ipotizzando il rimborso anticipato al terzo mese, l’investitore porterebbe a casa un rendimento del 4,4%, not bad.

La scadenza è prevista per il 4 dicembre 2028. Gli scenari possibili saranno solo due:

  • se il worst of sarà sopra barriera il certificato pagherà il 100% del nominale (100 euro), più l’ultimo premio ed eventuali premi non pagati;
  • se il worst of sarà sotto barriera allora il certificato pagherà la performance del peggiore calcolata dallo strike. Quindi se il worst of dovesse perdere a scadenza il 70% dallo strike, andrebbe sotto barriera e il certificato rimborserebbe 30 euro.

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MP Materials e Albemarle: ruolo centrale nell’estrazione e lavorazione delle Terre Rare

Analizziamo ora i due titoli del basket più nel dettaglio.

MP Materials è una società americana (con sede a Las Vegas) che capitalizza oltre 10 miliardi di dollari ed è un produttore di Terre Rare completamente integrato con capacità che coprono l'intera catena di fornitura, dall'estrazione e lavorazione alla metallizzazione e alla produzione di magneti permanenti. I prodotti dell'azienda supportano i settori dei trasporti, dell'energia, della robotica, della difesa e aerospaziale. Gli analisti sono sbilanciati sul buy con 15 buy, 2 neutral e zero sell. Target price a 79 dollari, e un up side del 30,7%. Ricordiamo che il Governo degli Stati Uniti è entrato direttamente nel capitale della società con una quota di partecipazione, di fatto nazionalizzandola, proprio per l’importanza strategica. Inoltre, il Governo ha garantito anche un prezzo più alto di mercato a MP sulle Terre Rare. Quindi un intervento importante del Governo, che anche tramite MP Materials, la più grande tra le società americane sul settore, intende rinforzare la catena di approvvigionamento dei minerali critici per svincolarsi da Pechino. Ultima notizia vuole che la società abbia concluso una joint venture con l'azienda mineraria saudita Maaden per avviare una raffineria di Terre Rare in Arabia Saudita. MP Materials e il Pentagono deterranno una partecipazione del 49%, Maaden il 51%.

Albemarle è una società americana con una market cap di 15 miliardi di dollari ed è uno dei leader mondiali nella trasformazione di risorse essenziali in ingredienti critici per la mobilità, l'energia, la connettività e la salute. L'azienda opera in mercati finali che includono l'accumulo di energia per reti (grid storage), l'industria automobilistica, aerospaziale, l'energia convenzionale, l'elettronica, l'edilizia, l'agricoltura e l'alimentazione, il settore farmaceutico e i dispositivi medici. Il core business dell’azienda è relativo al litio e al bromo, di cui è estrattore e trasformatore, e nella produzione di catalizzatori per l’industria. Albemarle è un consumatore e trasformatore importante di Terre Rare (principalmente cerio e lantanio) nell'ambito della sua divisione catalizzatori, dove detiene anche brevetti per ottimizzarne l'uso. L’aspetto interessante è che da una parte è un trasformatore di Terre Rare, ma dall’altra propone anche soluzioni per ridurre al massimo il consumo di questi materiali. Ad esempio, ha sviluppato e commercializzato una tecnologia, chiamata LRT, che permette di ottenere prestazioni elevate nei catalizzatori utilizzando una quantità significativamente inferiore di Terre Rare rispetto ai prodotti standard, a volte riducendone il contenuto fino a quattro volte. Gli analisti sono neutrali sulla società con 12 buy, 18 neutral e soli due sell. Target price poco sotto i livelli attuali a 111 dollari.

Quantum AI: la rivoluzione tecnologica ibrida che promette di riscrivere il futuro

La combinazione tra la potenza del calcolo quantistico e l'Intelligenza Artificiale, nota come Quantum AI, sta guidando una vigorosa accelerazione tecnologica verso i computer quantistici. Questi computer sono un tipo di elaboratore che sfrutta i principi della meccanica quantistica, per risolvere problemi complessi che sono al di là delle capacità dei computer classici e potranno fare la differenza in diversi campi come finanza, farmaceutica, logistica, automotive, energia e sicurezza nazionale.

Il panorama della Quantum AI è in rapido mutamento, segnato da recenti annunci di grande impatto. A dicembre 2024 Google ha presentato Willow, un processore quantistico che dimostra la supremazia quantistica, risolvendo in meno di cinque minuti un problema che richiederebbe ai supercomputer più veloci del mondo 10 septilioni di anni, un tempo superiore all'età stimata dell'universo. A maggio 2025 NVIDIA ha inaugurato in Giappone quello che è stato definito il più grande supercomputer di ricerca quantistica al mondo. Questo sistema ibrido fonde computer tradizionali e processori quantistici, con le attività coordinate dall'IA.

La Forza del Calcolo Quantistico e il ruolo dell'IA

La potenza del calcolo quantistico risiede nell'uso dei qubit, che, a differenza dei bit tradizionali (0 o 1), possono assumere simultaneamente più valori. Questo permette di gestire una mole di calcoli enormemente più vasta.

Tuttavia, il quantum computing soffre di errori che al momento limitano l'affidabilità. È qui che l'Intelligenza Artificiale si inserisce in modo cruciale. Infatti, gli algoritmi di IA ottimizzano il funzionamento dei processori quantistici, permettono una gestione più efficiente delle informazioni e correggono gli errori. Infine, sono in grado di progettare autonomamente circuiti quantistici più performanti.

Dall'altro lato, i computer quantistici offrono all'IA la soluzione ai limiti dell'hardware tradizionale, fornendo più risorse per l'analisi dei dati e l'addestramento di modelli complessi. Questa sinergia spinge reciprocamente le due tecnologie verso nuovi traguardi nello sviluppo dei computer quantistici. A testimonianza dell'importanza di questi sviluppi, le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2025 "Anno internazionale della scienza e delle tecnologie quantistiche".

Competizione Globale: USA contro Cina nella corsa ai computer quantistici

Indovinate un po’, anche qui la corsa è tra USA e Cina.

Gli USA mantengono una leadership basata sulla supremazia sia nel campo quantistico che in quello dell'IA. L'innovazione è guidata principalmente dai giganti tecnologici privati, nomi come IBM che detiene il maggior numero di brevetti sul quantum depositati presso l'USPTO o Google che lavora da oltre un decennio con la NASA nel Quantum Artificial Intelligence Lab, con l'obiettivo di commercializzare la prima Quantum AI applicata a problemi reali (farmaceutica, energia, materiali) entro il 2029. Il governo americano sostiene il settore con fondi pubblici e misure legislative. A dicembre 2024, il Congresso ha votato il National Quantum Initiative Reauthorization Act, stanziando 2,7 miliardi di dollari in cinque anni. L'enfasi si è spostata dalla ricerca di base alle applicazioni pratiche e alla sicurezza nazionale. Per limitare l'avanzamento degli avversari, gli USA hanno anche imposto severe restrizioni sugli investimenti e sul trasferimento di know-how verso aziende straniere (in particolare cinesi).

La Cina dal canto suo vuole ridurre velocemente il gap con gli USA. Ha identificato la tecnologia quantistica come una priorità strategica già dal Piano quinquennale del 2016, classificando la quantum information science al secondo posto tra le tecnologie emergenti (dopo l'IA). Nel 2023, gli investimenti statali cinesi ammontavano a 15,3 miliardi di dollari, ben superiori ai 3,8 miliardi americani.

Nonostante il rapido progresso, il settore quantistico non è esente da incognite. Gli scettici evidenziano che la rivoluzione è prematura: i processori quantistici sono costosi, fragili e richiedono condizioni estreme per funzionare (temperature prossime allo zero). Tuttavia, l'apporto dell'Intelligenza Artificiale sta superando molti di questi ostacoli, rendendo il quantum l'ennesimo e cruciale Terreno di competizione tecnologica tra le due superpotenze. In uno scenario futuro in cui solo USA e Cina dovessero detenere processori quantistici avanzati, il resto del mondo potrebbe essere costretto a una scelta di dipendenza tecnologica per beneficiare delle loro applicazioni.

Il Low Barrier per estrarre valore dal quantum computing

Come per le Terre Rare, quello dei computer quantistici è uno dei temi più caldi di questi ultimi anni. È dunque un tema da cavalcare, anche se, a differenza di alcune strutture viste sul mercato dei certificati nelle ultime settimane, noi preferiamo andare su società molto più grandi e solide e con posizioni sostenibili su queste tecnologie, lasciando perdere quelle società più piccole e rischiose quali Rigetti Computing, D-Wave Quantum e IonQ. Queste società presentano conti economici in profondo rosso e volatilità implicite superiori al 100%, dunque vere e proprie scommesse. Abbiamo preferito invece andare su un basket di tre nomi composto da Intel, Nvidia e Synopsys, tre giganti il cui ruolo nel mondo dei computer quantistici e quantum AI andremo a chiarire nel prossimo paragrafo.

La struttura del certificato ISIN XS3191992927 è molto semplice. È un Low Barrier Cash Collect in versione Fast, emesso da Bnp Paribas il 1° dicembre con strike fissato forward per il 4 dicembre. Il prezzo, dunque, fino alla giornata del 4 dicembre rimarrà fermo sulla pari. Dopo di ché comincerà a fluttuare.

Il certificato è costruito su un basket worst of di tre sottostanti scelti con criterio: Intel, Nvidia e Synopsys. Paga l’1,2% mensile con memoria (14,4% annuo), condizionato ad una barriera al 50% (dunque protegge fino a cali del 50% dei due titoli del basket).

Il certificato prevede poi la possibilità di rimborso anticipato con autocall a partire da marzo 2026, con trigger al 100% e poi step down del 1% mensile fino al 68%.

La scadenza è prevista per il 4 dicembre 2028. Gli scenari possibili saranno solo due:

  • se il worst of sarà sopra barriera, il certificato pagherà il 100% del nominale (100 euro), più l’ultimo premio ed eventuali premi non pagati;
  • se il worst of sarà sotto barriera, allora il certificato pagherà la performance del peggiore calcolata dallo strike. Quindi, se il worst of dovesse perdere a scadenza il 60% dallo strike, andrebbe sotto barriera e il certificato rimborserebbe 40 euro.

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Intel, Nvidia e Synopsys: tre protagonisti della corsa al Quantum Computing

Qual è il ruolo di queste tre società sul mondo dei computer quantistici e Quantum AI?

Nvidia è il colosso americano dei chip e delle schede grafiche che capitalizza 4.400 miliardi. NVIDIA è principalmente nota per le sue Unità di Elaborazione Grafica (GPU), che sono diventate fondamentali per l'addestramento dei modelli di Intelligenza Artificiale e per il calcolo ad alte prestazioni. Nello sviluppo quantistico, il suo ruolo è cruciale nella simulazione quantistica e nei sistemi ibridi Quantum-classici. Nel primo caso di fatto Nvidia ha un ruolo chiave nella simulazione del comportamento di processori quantistici e qubit. Questa simulazione è essenziale per la ricerca e lo sviluppo di nuovi algoritmi quantistici e per la verifica della progettazione dei chip quantistici attuali e futuri. Inoltre, fornisce l'infrastruttura di calcolo classico (basata su GPU) necessaria per orchestrare e gestire il computer quantistico (hardware) e per eseguire le parti di un algoritmo che richiedono un calcolo classico veloce. SU Nvidia 75 analisti sono buy, 5 hold e 1 solo sell.

Intel è un altro colosso USA operativo nel campo dei semiconduttori che capitalizza 207 miliardi. La società è supportata dal Governo degli Stati Uniti per sviluppare i semiconduttori più strategici dove attualmente la leader è la tawainese TSMC. Il Tesoro USA è entrato con una quota nel capitale di Intel. Intel si concentra direttamente sullo sviluppo dell'hardware quantistico, in particolare sui chip quantistici e sui componenti elettronici necessari per il loro funzionamento. Il loro obiettivo è affrontare i limiti di scalabilità e affidabilità dei processori quantistici. Su Intel gli analisti sono neutrali con 37 hold, 6 buy e 9 sell.

Synopsys è la meno conosciuta delle tre. Sempre Americana, capitalizza poco meno di 100 miliardi. Synopsys fornisce soluzioni di automazione del design sul mercato globale dell’elettronica. Fornisce tecnologie di design per creare circuiti integrati avanzati, sistemi elettronici e SoC. Ha un ruolo importante però anche nel mondo del Quantum Computing. Synopsys è attiva, infatti, nella progettazione di chip Quantistici, nell’ottimizzazione del Design e nei flussi di lavoro per la fabbricazione. Infatti, i tool di Synopsys sono adattati per aiutare gli ingegneri a progettare l'architettura fisica dei processori quantistici (sia superconduttori che basati su silicio) e l'elettronica di controllo associata. Gli analisti sono molto positivi sulla società con 22 buy, 3 hold e 2 sell. Target price 547 dollari, con upside del 22%.

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