Il RIBASSO DI WALLSTREET FRENA LE BORSE DELL'ASIA

La settimana è iniziata stanotte in Asia Pacifico con il mercato finanziario del Giappone influenzato dalle indiscrezioni sulla prossima guida della banca centrale.

La borsa di Tokyo guadagna lo 0,5% e lo yen si indebolisce. Il cross sale a 131,8, +0,5%.

Il quotidiano Nikkei ha scritto che l’attuale vice della Banca del Giappone, Masayoshi Amamiya, è il più serio candidato a prendere il posto dell’uscente Haruhiko Kuroda. Si profila quindi un cambio di guida all’insegna della continuità nelle scelte di politica monetaria e viene meno l’ipotesi del cambio di impostazione di cui avevano dato conto i quotidiani giapponesi nell’ultima parte del 2022.

Le borse della Cina scendono, anche per effetto della risalita del rischio geostrategico provocata dall’abbattimento del pallone aerostatico cinese sui cieli degli Stati Uniti. Hang Seng di Hong Kong -2,5%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -1,7%.

Per quanto riguarda invece l’andamento della seconda economia del pianeta, Bloomberg riporta che le banche commerciali stanno aumentando l’impegno sul fronte del marketing e delle promozioni a favore dell’erogazione di nuovo credito, soprattutto quello al consumo.

Il Kospi di Seul perde l’1,4%, il BSE Sensex di Mumbai lo 0,5%.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso, future dell’indice EuroStoxx 50 -0,6%. 

Sono in lieve calo i future di Wall Street. La discesa della disoccupazione sui minimi da oltre mezzo secolo, non è stata presa bene dalla borsa degli Stati Uniti: il boom dei nuovi posti di lavoro ha allontanato la chance di rapida discesa dell’inflazione. Il Nasdaq venerdì ha chiuso in ribasso dell’1,6%, ma la settimana si è conclusa con un rialzo del +3,5%.

Macrovariabili 

Treasury Note a dieci anni a 3,54%, da 3,37% di venerdì mattina.

L'oro ha chiuso l’ultima seduta della scorsa settimana in calo del 2,5%, stamattina rimbalza a 1.877 dollari, +0,5%.

Il petrolio WTI ha toccato venerdì i minimi delle ultime cinque settimane, stamattina risale a 73,6 dollari il barile, +0,5%. Da ieri è in vigore in Europa, l'embargo sul diesel russo.

Bitcoin a 22.800 dollari. Si è appena conclusa la prima settimana in rosso: -3,80%. 

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