Shell studia la maxi acquisizione di BP
L’indice Stoxx Energy, che raggruppa i principali gruppi energetici europei, si è riportato sui livelli di inizio anno grazie a un filotto di undici rialzi in tredici sedute

L’indice Stoxx Energy, che raggruppa i principali gruppi energetici europei, si è riportato sui livelli di inizio anno grazie a un filotto di undici rialzi in tredici sedute.
E' stato il peggiore tra i settoriali di aprile con una perdita vicina al -11% causata dal crollo del petrolio (Brent -15%) sulle aspettative di una frenata della domanda globale a seguito dei contraccolpi della guerra commerciale.
La debolezza si ripropone oggi a causa della decisione presa dall'OPEC Plus di incrementare la produzione oltre le attese.
Shell valuta i vantaggi dell'acquisizione di BP
Bloomberg News ha riportato che Shell Plc sta collaborando con i suoi consulenti per valutare una potenziale acquisizione della rivale BP Plc.
Nelle ultime settimane, il colosso petrolifero ha discusso più seriamente la fattibilità e i vantaggi di un'acquisizione con i suoi consulenti, secondo quanto riportato dal rapporto, aggiungendo che qualsiasi decisione finale dipenderà probabilmente dal fatto che le azioni della rivale continuino a scendere.
Per diversi anni, BP e Shell hanno avuto dimensioni pressoché pari, ma negli ultimi anni Shell è cresciuta fino a quasi il doppio di BP, con un valore di mercato di circa 149 miliardi di sterline. BP è stata scavalcata da TotalEnergies in termini di peso specifico.
Venerdì, alla domanda su una possibile offerta pubblica di acquisto per BP, l'amministratore delegato di Shell, Wael Sawan, ha dichiarato al Financial Times che preferirebbe riacquistare più azioni Shell. Un portavoce di Shell ha confermato le dichiarazioni.
Durante una conference call sui risultati finanziari, interrogato sulla capacità di Shell di lanciare acquisizioni di dimensioni considerevoli, ha affermato: "Dobbiamo mettere ordine in casa nostra" e abbiamo "ancora molto lavoro da fare", nonostante i progressi degli ultimi due anni.
Un'acquisizione della rivale londinese renderebbe Shell una forza ancora più grande nel settore energetico globale, garantendole una dimensione tale da poter competere con aziende come Exxon e Chevron.
Una fusione richiederebbe probabilmente anche un controllo normativo, considerando l'entità dell'operazione. Shell ha riportato questa settimana solidi risultati del primo trimestre, superando le aspettative di profitto, e ha avviato un riacquisto di azioni proprie da 3,5 miliardi di dollari.
Shell potrebbe anche attendere che BP si faccia avanti o che un altro pretendente faccia la prima mossa, e il suo attuale lavoro potrebbe aiutarla a prepararsi a un simile scenario, secondo quanto riferito da alcune fonti a Bloomberg News.
Le deliberazioni sono nelle fasi iniziali e Shell potrebbe optare per il riacquisto di azioni proprie e le acquisizioni bolt-on piuttosto che per una mega-fusione, ha aggiunto il rapporto. "Come abbiamo già detto più volte, siamo fortemente concentrati sulla valorizzazione di Shell, continuando a focalizzarci su performance, disciplina e semplificazione", ha dichiarato un portavoce di Shell a una domanda sul rapporto. BP ha rifiutato di commentare.
BP sotto pressione
Sotto la pressione di dover migliorare la redditività e ridurre i costi, il direttore generale di BP, Murray Auchincloss, ha annunciato l'intenzione di vendere 20 miliardi di dollari di asset entro il 2027, ridurre la spesa e riacquistare azioni proprie. Ha inoltre annunciato le dimissioni del suo responsabile strategico, nel tentativo di rafforzare la fiducia degli investitori.
L'investitore attivista Elliott Investment Management avrebbe voluto un cambio di responsabile strategico, al fine di ottenere un maggiore flusso di free cash flow attraverso tagli più profondi a spese e costi, secondo quanto riferito a Reuters da fonti a conoscenza della situazione. Ha aumentato la sua partecipazione in BP a poco più del 5%, posizionandosi tra i principali azionisti BlackRock e Vanguard, secondo quanto riportato da una documentazione alle autorità di regolamentazione.
Analisi tecnica Settore Oil & Gas europeo
L'indice Stoxx Oil & Gas conferma l'impostazione rialzista avviata dai minimi del 2020 (pandemia). Gli ostacoli di valenza crescente sono posizionati nella fascia 390/400 punti. La piena rottura di area 400 punti aprirebbe la strada al ritorno intorno a 470 punti. In direzione opposta, correzioni verso area 320/300 punti sono sistematiche occasioni d'acquisto.
Operatività. Sfruttare le discese verso 320/300 punti per comprare sulla debolezza in ottica di medio periodo. Le estensioni nel range 390/400 punti sono occasioni per prendere profitto, stando pronti però a rientrare in tendenza alla prima chiusura sopra 400 punti. Cambio di scenario ed eventuale stop loss da applicare in caso di chiusura sotto 290 punti.
Per investire sul settore Energy europeo, c'è il seguente ETF quotato a Piazza Affari:
Spdr MSCI Europe Energy UCITS (EUR)
Isin: IE00BKWQ0F09 (STNX)
Da inizio 2025: -3,90%
Lo strumento punta a replicare la performance dell'indice MSCI Europe Energy cha a sua volta investe nelle principali azioni del settore energetico europeo. I dividendi delle singole società non vengono distribuiti ma reinvestiti nel fondo (accumulazione). L’indice di spesa complessiva è pari allo 0,30% annuo. Valuta di denominazione Euro. Leggi il documento KID.
Per investire sul settore Energy statunitense c'è il seguente ETF quotato a Piazza Affari:
SPDR S&P US Energy Select Sector
Isin IE00BWBXM492 (SXLE)
Da inizio 2025: -11,30%
Lo strumento punta a replicare la performance dell'indice S&P Energy Select Sector che raggruppa le società energetiche statunitensi di grandi dimensioni appartenenti all'indice S&P500. Non distribuisce dividendi. L'indice di spesa complessiva è pari a 0,15%. Valuta di denominazione Usd. Leggi il documento KID.

