SETTORE PETROLIFERO - Da riscoprire se il taglio tassi si allontana

Il passaggio di trimestre ha riportato su il petrolio e le società dell'energia tornano ad essere guardate dal mercato

Il profumo di petrolio permea l'aria, simbolo di ricchezza e sacrificio.

Fatto

Il petrolio tiene le posizioni, su livello di prezzo che non si vedevano da ottobre dell’anno passato, intanto le società del settore energetico si mettono in evidenza in borsa.

Il WTI è scambiato a 85 dollari il barile, invariato. Brent a 89 dollari. Dal primo gennaio il prezzo del greggio è cresciuto del 16/19%.

In questo avvio di trimestre, connotato nei primi due giorni da debolezza diffusa sui listini, va segnalato il +2,4% da inizio mese dell’indice Stoxx Energy Europeo.

A Wall Street invece, Exxon Mobil e Chevron sono alla quarta seduta consecutiva di rialzo.

Le società della raffinazione del greggio statunitensi hanno guadagnato nell’ultima settimana circa il 6,5%.

Dal primo gennaio gli Energetici europei sono ancora in ritardo rispetto alla performance dell'indice globale: Stoxx Energy +4,80% vs +6,50% dell'indice Stoxx 600. a Wall Street la situazione è invertita: S&P Energy +15% vs 9,10%. 

Per quanto riguarda i titoli quotati a Piazza Affari, 

I titoli energetici quotati a Piazza Affari presentano performance in ripresa: Saipem +56%, Eni -1,8%, Maire Tecnimont +56%, Tenaris +18,0%.

Intanto, per l'energia il contesto geostrategico è sempre più caldo, dopo l’attacco al consolato iraniano di Damasco, ma l’attenzione degli investitori è rivolta anche alla prossima riunione dell’OPEC+ e all’andamento delle scorte petrolifere.

L’American Petroleum Institute, un’istituzione privata sostenuta dall’industria petrolifera, stima che la scorsa settimana le riserve strategiche siano scese di due milioni di barili.

Dovrebbero essere diminuite, anche a seguito dell’arrivo della stagione dei viaggi e degli spostamenti, le scorte di carburante per autotrazione (benzina e altri distillati).

I dati ufficiali dell’Energy Information Administration escono oggi. La settimana al 22 marzo si è conclusa con un incremento di quasi quattro milioni di barili.

Nel suo report di marzo, l'EIA prevede una produzione mondiale di petrolio significativamente inferiore al consumo fino alla prima metà del 2024, rendendo quindi necessario un prelievo dalle scorte mondiali.
In giornata si riunisce in modo virtuale l’Opec+, è molto probabile che i delegati si limitino a confermare la procedura corrente.

Effetto

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