SETTORE AUTOMOTIVE - Dazi sulla Cina / Risultati Volkswagen deboli

Da inizio anno è il peggior settore europeo con una perdita del -11% che si confronta con il +8,20% registrato dall'indice globale Stoxx 600

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Fatto

L'indice Stoxx europeo delle aziende Automotive è sotto i riflettori per due novità importanti: i risultati in calo di Volkswagen e i dazi imposti dalla UE sulle auto elettriche cinesi.

Da inizio anno è il peggior settore con una perdita del -11,50% che si confronta con il +7,30% registrato dall'indice globale Stoxx 600.

Volkswagen +2% a Francoforte.

Il titolo rimbalza a valle dei risultati, ma conserva una perdita intorno al -20% dal primo gennaio.

La prima azienda automobilistica europea ha registrato un crollo del -42% dell'utile operativo nel terzo trimestre per una serie di concause, tra cui investimenti sbagliati nei veicoli elettrici, calo dei ricavi in Cina, costi elevati, spese elevate per il rinnovamento dei modelli.

L'Ebit è sceso a 2,86 miliardi di euro nel periodo luglio-settembre, sostanzialmente in linea con le stime.

Nei primi nove mesi l'utile operativo sulle vendite della controllata principale è sceso al 2% dei ricavi.

"Questo dato evidenzia l'urgente necessità di ridurre significativamente i costi e di aumentare l'efficienza", ha detto in un comunicato il Cfo Arno Antlitz.

L'azienda ha tagliato le previsioni annuali due volte nel corso del trimestre.

Lo scenario fosco ha costretto la dirigenza a intraprendere una dura trattativa con i sindacati per una profonda revisione dell'organizzazione, che prevede la  chiusura di impianti sul territorio nazionale per la prima volta in 87 anni di storia.

Cina

Con una decisione attesa ormai da settimane, Bruxelles ha fatto scattare la scure dei dazi sulle auto elettriche made in China.

La decisione dell'Ue - pur lasciando spiragli per un accordo futuro - apre a tutti gli effetti una guerra commerciale che allarma le ammiraglie tedesche fortemente radicate sul territorio cinese e trova invece il favore di Parigi, sostenitrice di una mossa vista come "cruciale per proteggere gli interessi" dell'Europa a una settimana dall'incognita Donald Trump oltreoceano.

Nel dettaglio, i nuovi dazi Ue si attestano al 7,8% per le Tesla prodotte a Shanghai, al 17% per Byd, al 18,8% per Geely e al 35,3% per Saic. Per gli altri gruppi che hanno collaborato all'indagine antitrust la mano di Bruxelles sarà più clemente, con un 20,7% di sovrattasse rispetto al 35,3% valido per tutte le aziende invece reticenti. Complessivamente, sommando l’obolo del 10% già in vigore, le tariffe raggiungeranno quota 45%.

Ferrari con un +46% da inizio 2024 è il miglior titolo dell'indice Stoxx Automotive, mentre Stellantis con un -43% è il penultimo.

Effetto

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 Redazione

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