S&P500 - Google rischia lo spezzatino

Fatto

L’S&P500 ha chiuso la seduta di martedì in prossimità del suo record storico di 5.767 punti toccato il 26 settembre.

Nella seduta entrante, che si preannuncia debole, sotto i riflettori c'è Alphabet , sesto titolo in termini di peso specifico dell'S&P500. 

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha informato un giudice federale che sta considerando di raccomandare lo smantellamento di alcune parti di Google per mitigare i danni causati dal monopolio della società nel mercato della ricerca online.

La mossa rappresenterebbe uno storico intervento in chiave antitrust.

Le autorità antitrust sostengono che Google abbia ottenuto vantaggi di scala e accesso ai dati grazie ad accordi di distribuzione illegali con altre aziende tecnologiche, che hanno reso il suo motore di ricerca l’opzione predefinita su smartphone e browser web.

Google ha già annunciato l’intenzione di fare appello, ma dovrà attendere che il giudice stabilisca un rimedio definitivo prima di procedere.

Su un altro fronte, gli strateghi di Bank of America hanno scritto in una nota che l'S&P500 è vulnerabile a correzioni più ampie man mano che la curva dei rendimenti USA a 2 anni rispetto a quella a 10 anni (2s-10s) si irripidisce. 

Storicamente, i cicli di irripidimento nella curva dei rendimenti, che durano in media 25 mesi, spesso accompagnano le recessioni e comportano una maggiore volatilità del mercato.

Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni (oggi 4,02%) ha superato il 4% lunedì per la prima volta in oltre due mesi, mentre una parte fondamentale della curva dei rendimenti si è brevemente invertita. Il rendimento del Treasury 2 anni è a 3,95%.

Il balzo è avvenuto mentre i mercati ridimensionavano le aspettative di un altro forte taglio dei tassi dopo il solido rapporto sull'occupazione negli Stati Uniti pubblicato venerdì.

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